Uno dei luoghi comuni più diffusi che d’estate escono periodicamente dal letargo è il classico “non è tanto il caldo ma l’umidità”, con tutte le sentenze collaterali che ne seguono come la diffusa “nei paesi subtropicali è caldo sì, ma è un caldo secco, quindi sopportabile”.
La domanda, tuttavia, sorge spontanea: è veramente così? Vediamo cosa dice la scienza sull’argomento.
In questo articolo parliamo di:
Caldo: come viene misurata l’umidità?
L’umidità è la percentuale di acqua nella sua forma gassosa, quindi vapore, presente nell’aria in un dato momento e luogo.
Tra i principali effetti dell’umidità atmosferica ci sono:
- La formazione delle nubi, che di fatto sono dei grandi ammassi di piccole goccioline d’acqua; queste a loro volta si formano a partire dal vapore quando quest’ultimo raggiunge una concentrazione troppo elevata per rimanere in equilibrio in fase gassosa con il resto dei gas atmosferici.
- Le precipitazioni
- Lo scambio di acqua tra terreno e atmosfera conosciuto come “evapotraspirazione”.
I meteorologi danno due definizioni diverse di temperatura:
- Umidità specifica: è la misura di quanto vapore acqua è presente nell’aria
- Umidità relativa: è la misura di quanto l’aria è satura di umidità
Quali sono gli effetti dell’umidità sulla salute?
L’umidità è un parametro ambientale molto rilevante per i fenomeni biologici; pertanto, questa è anche abbastanza influente per poter definire un ambiente ospitale e compatibile con la vita.
Per questo motivo, durante l’estate il grado di umidità fa sicuramente la differenza sul nostro stato di salute.
Il motivo principale della rilevanza dell’umidità nell’effetto della temperatura sul nostro corpo risiede principalmente nell’influenza che questa determina sul fenomeno della termoregolazione.
Cos’è la termoregolazione? La formazione di sudore da parte della nostra cute è uno dei meccanismi con cui il nostro corpo cerca di mantenere stabile la temperatura dell’organismo, tuttavia, quando fuori la percentuale di umidità è molto elevata questo processo diviene più lento, pertanto ci risulta più difficile termoregolarci.
A causa della scarsa sudorazione, negli ambienti caldo-umidi la temperatura del corpo tende a rimanere alta per mancanza di dispersione di calore.
I sintomi che possono configurarsi sono principalmente i seguenti:
- Ansia e malessere;
- Spossatezza;
- Mal di testa
Questa sintomatologia può essere il preambolo del collasso, ma anche di un quadro clinico specifico che prende il nome di “colpo di calore” caratterizzato da:
- Tachicardia
- Febbre alta
- Convulsioni (nei casi più gravi)
A causa della enorme rilevanza che l’umidità riveste nella percezione della temperatura e nel modo con cui quest’ultima influisce sul nostro organismo è stato introdotto il parametro della “temperatura equivalente” che tiene conto anche del parametro dell’umidità nella misurazione dei valori di temperatura ambientale.
Quali accorgimenti seguire per difendersi dal caldo umido?
Escludendo i consigli banali che spesso sentiamo ripetere ogni anno durante i telegiornali, come quello di non uscire nelle ore più calde e di idratarsi continuamente, altri accorgimenti utili per combattere il caldo sono:
- Evitare bevande alcoliche e preferire sempre quelle a base di acqua: l’alcol tende a disidratare il corpo, fenomeno già causato dalle alte temperature.
- Per lo stesso motivo di cui sopra: evitare bevande a base di caffè e zucchero poiché anch’esse provocano una significativa perdita di liquidi corporei.
- Ridurre al minimo l’esercizio fisico e programmare le attività motorie nella parte più fresca della giornata.
Fonti
- https://www.nbcnews.com/health/health-news/it-s-not-just-heat-it-really-humidity-know-risks-n629486
- https://www.verywellhealth.com/humidity-in-a-heatwave-7557702
- https://www.climatecentral.org/climate-matters/humid-heat
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