Melanoma: scoperto nuovo meccanismo alla base dell’insorgenza del tumore alla pelle

Il melanoma cutaneo è una tipologia di tumore maligno che prende campo dalla proliferazione incontrollata dei melanociti, le cellule epidermiche responsabili della sintesi della melanina, il pigmento che conferisce colore alla pelle e fornisce una protezione naturale contro le radiazioni UV.

Tra tutti i tumori della cute, il melanoma è il più insidioso e letale, nonostante rappresenti solo una frazione dei tumori cutanei totali.

Quali sono gli strati tissutali che compongono la pelle? Quale di questi livelli può essere coinvolto nella formazione del melanoma?

La cute rappresenta l’organo più esteso del nostro corpo. Esso è composto da tre strati principali:

  • l’epidermide, che costituisce lo strato più in superficie
  • il derma, che rappresenta la componente connettivale
  • il tessuto adiposo sottocutaneo

I melanociti si trovano nell’epidermide e costituiscono le cellule responsabili della produzione del pigmento della melanina, che fornisce colore alla pelle.
In condizioni normali i melanociti possono formare nei, ossia macchie benigne sulla pelle.

Nel caso di un evento di proliferazione neoplastica, che è il processo di formazione tumorale, questi melanociti possono crescere in modo incontrollato e possono dare origine al melanoma, un tipo di cancro cutaneo che può apparire come un cambiamento in un neo esistente o come una nuova lesione sulla pelle.

Quali sono i soggetti che sono più a rischio di melanoma cutaneo?

Il rischio di sviluppare il melanoma cutaneo aumenta nei soggetti che si espongono eccessivamente ai raggi UV, sia questi siano di provenienza solare che da lampade abbronzanti.
L’esposizione solare senza l’uso di una protezione, soprattutto se questo avviene durante l’infanzia, può generare dei danni irreversibili al DNA delle cellule della pelle.

Questi fenomeni di mutazione possono aumentare il rischio di sviluppare melanomi.
tra gli altri fattori che possono aumentare il rischio vi è l’essere caratterizzati da una tonalità chiara della pelle, una storia familiare di melanoma o altri tipi di tumore della pelle, e un sistema immunitario compromesso, ad esempio a causa di malattie o trattamenti come chemioterapie e trapianti.

Quali sono le diverse tipologie di melanoma?

Il melanoma cutaneo si divide in quattro principali categorie, ognuna con caratteristiche distintive:

  • Melanoma a Diffusione Superficiale: Rappresenta il tipo più comune e si distingue per la crescita superficiale lenta prima di invadere strati più profondi della pelle.
  • Lentigo Maligna Melanoma: Questo tipo si sviluppa lentamente su aree di pelle che hanno subito danni solari nel tempo, come il viso e le mani.
  • Melanoma Lentigginoso Acrale: Si manifesta su aree meno comuni come le palme delle mani, le piante dei piedi e sotto le unghie, ed è spesso più difficile da diagnosticare.
  • Melanoma Nodulare: È il tipo più aggressivo e caratterizzato da una rapida crescita in profondità, senza una fase superficiale prolungata.

Quali sono le abitudini da seguire per una corretta prevenzione del melanoma?

La prevenzione del melanoma può essere rispettata seguendo alcuni accorgimenti molto semplici:

  • Evita l’esposizione al sole durante le ore più calde, dalle 10 alle 16.
  • Usa sempre creme solari di alto livello e riapplicale frequentemente.
  • Indossa abiti protettivi, cappelli e occhiali da sole quando ti trovi all’aperto.
  • Evita lettini e lampade abbronzanti, che emettono raggi UV dannosi.
  • Controlla regolarmente la tua pelle e consulta un dermatologo per esami periodici.

Come viene diagnosticato il melanoma?

Una diagnosi precoce del melanoma è fondamentale per un trattamento tempestivo. Il processo diagnostico include i seguenti passaggi:

  • Esame Clinico: Il dermatologo esamina la pelle del paziente, raccoglie dettagli sui sintomi presenti e sulla storia familiare di tumori cutanei.
  • Epiluminescenza: Viene utilizzata una tecnica che combina ingrandimento e illuminazione per esaminare le lesioni sospette e valutare eventuali caratteristiche del melanoma.
  • Biopsia: Un campione della lesione cutanea viene rimosso e inviato a un laboratorio per un’analisi microscopica al fine di confermare o escludere la presenza di cellule tumorali.
  • Esami Aggiuntivi: Se il melanoma è confermato, si possono eseguire esami come radiografie, TAC o PET per verificare se il cancro si è diffuso ad altre parti del corpo.

Quali sono le strategie terapeutiche disponibili contro il melanoma?

Il trattamento del melanoma viene personalizzato in base allo stadio della malattia. Possono essere scelte diverse strategie terapeutiche:

  • Fase Iniziale: Nelle prime fasi la scelta terapeutica può indirizzarsi verso il trattamento chirurgico, che mira a rimuovere il tumore e può essere sufficiente per una cura completa.
  • Malattia Avanzata: Per i melanomi che si sono diffusi oltre il sito iniziale, le opzioni terapeutiche includono immunoterapia, che stimola il sistema immunitario a combattere il cancro, terapie mirate, che agiscono su specifiche mutazioni genetiche delle cellule tumorali, e radioterapia, che utilizza radiazioni per ridurre le masse tumorali.
  • Terapie Innovative: I checkpoint immunologici e le terapie mirate rappresentano avanzamenti recenti che offrono nuove speranze per il trattamento del melanoma avanzato e metastatico.

Un nuovo meccanismo molecolare individuato nella patogenesi tumorale del melanoma

Uno studio pubblicato recentemente sulla prestigiosa rivista “Molecular Cancer” rivela un’innovativa scoperta nel campo della ricerca sul melanoma, grazie al lavoro congiunto di varie Università Italiane.

Nello specifico, il gruppo di ricerca ha individuato un nuovo meccanismo molecolare che gioca un ruolo cruciale nella resistenza alla terapia mirata, focalizzandosi sulla via di segnalazione mTORC2, un complesso proteico, formato dalla chinasi serina/treonina mTOR, che regola la proliferazione e la sopravvivenza cellulare, la migrazione cellulare e il rimodellamento del citoscheletro.

mTORC2, è associata tradizionalmente a un ruolo pro-tumorale, in molti altri tipi di cancro. Questo studio ha dimostrato per la prima volta che, nel contesto del melanoma, mTORC2 agisce come oncosoppressore.
La scoperta è stata possibile osservando i dati ottenuti dalle sperimentazioni: infatti, durante il trattamento mirato, la funzionalità di mTORC2 viene ridotta nelle cellule tumorali.

L’innesco di questa riduzione va a modulare positivamente il metabolismo del mitocondrio, promuovendo l’attivazione di particolari fattori enzimatici, chiamati NAMPT , che insieme possono contribuire alla resistenza terapeutica.

Interessante è la rivelazione che combinare la terapia mirata con inibitori di NAMPT nei tumori caratterizzati da bassi livelli di mTORC2/RICTOR può ripristinare l’efficacia del trattamento nei modelli preclinici.

Questa scoperta apre nuove strade per la medicina di precisione, suggerendo che la valutazione dei livelli di mTORC2 nel melanoma potrebbe guidare le decisioni terapeutiche per sviluppare strategie più efficaci e personalizzate per i pazienti.

Fonti

 

Condividi su: