Stimolazione magnetica transcranica per il trattamento dell’ansia: lo studio

L’ansia può manifestarsi tramite un gruppo molto vasto di sintomi che possono essere in grado di influenzare diversi aspetti della vita quotidiana di un soggetto.
I sintomi dell’ansia possono essere divisi in tre gruppi distinti: cognitivi, comportamentali e fisici.

Ognuno di questi raggruppamenti di manifestazioni sintomatiche rappresenta un diverso modo in cui l’ansia è in grado di influenzare il nostro stato mentale e fisico.

Sintomi cognitivi dell’ansia: quali sono?

I sintomi di natura cognitiva hanno a che fare con i processi mentali di un individuo e riguardano gli schemi mentali con cui pensiamo e interpretiamo le situazioni.

  • Senso di vuoto mentale: Caratterizzato da una spiccata difficoltà a concentrarsi e a mantenere il pensiero su un argomento specifico. Il soggetto può sentirsi come se il suo cervello fosse bloccato o incapace di elaborare informazioni.
  • Sensazione di allarme e pericolo: Percezione di imminenti minacce senza che ci sia una base concreta. La sensazione è che il soggetto senta una costante sensazione di preoccupazione per eventi che potrebbero verificarsi in futuro.
  • Pensieri e immagini negativi: Formazione di immagini mentali o pensieri catastrofici su scenari futuri negativi. Questi pensieri possono essere ricorrenti e difficili da controllare.
  • Adozione di comportamenti protettivi: Pensieri e azioni finalizzati ad evitare situazioni che potrebbero causare ansia. Ad esempio, potresti cercare di evitare situazioni sociali o esami.
  • Sensazione di essere osservati: Sentimenti di attenzione eccessiva da parte degli altri. Il soggetto può sentirsi come se gli altri lo stiano osservando e giudicando ogni aspetto del suo operato.

Sintomi comportamentali dell’ansia: quali sono?

I sintomi che vanno nella categoria delle manifestazioni comportamentali sono invece tutte quelle azioni e comportamenti che adottiamo in risposta allo stato ansiogeno.

  • Evitamento: il soggetto può avere la tendenza a evitare situazioni che potrebbero scatenare l’ansia, come prendere i mezzi pubblici, parlare in pubblico o partecipare a eventi sociali.
  • Comportamenti protettivi: può esserci l’uso di strategie utili ad evitare o minimizzare le situazioni ansiogene. Questo può includere prendere ansiolitici, cercare l’accompagnamento di qualcuno o rinviare attività.
  • Comportamenti passivi e sottomissione: Atteggiamenti di sottomissione per evitare conflitti o situazioni ansiogene. Il soggetto potrebbe accettare passivamente situazioni che causano disagio per evitare conflitti o stress.

Sintomi fisici dell’ansia: quali sono?

I sintomi fisici dell’ansia possono essere suddivisi a loro volta in quattro categorie principali, ognuna di queste con caratteristiche e manifestazioni specifiche.

  • Sintomi cardiorespiratori: Questi sintomi riguardano il sistema cardiovascolare e respiratorio. Includono tachicardia (battito cardiaco accelerato), senso di oppressione al petto, e sensazione di affogare o difficoltà a respirare, che possono rendere difficile mantenere la calma.
  • Sintomi gastrointestinali: Questi sintomi influenzano il sistema digestivo e includono nausea, mal di stomaco, e diarrea. Può sembrare che il tuo sistema digestivo stia reagendo in modo esagerato a una situazione stressante.
  • Sintomi vestibolari: Questi sintomi riguardano il sistema dell’equilibrio e comprendono vertigini e sensazione di instabilità. Potresti sentirti come se stessi per cadere o perdere l’equilibrio senza una causa evidente.
  • Sintomi psicosensoriali: Questa categoria include derealizzazione e depersonalizzazione, che possono manifestarsi come una sensazione di distacco dalla realtà o sentirsi estranei alla propria esperienza personale.

La stimolazione magnetica per ridurre le reazioni di allerta nelle memorie traumatiche: il nuovo studio dell’università di Torino

Secondo i risultati di uno studio dell’Università di Torino, la stimolazione magnetica transcranica (TMS), potrebbe risultare un nuovo metodo terapeutico per il trattamento dell’ansia e delle reazioni corporee di allerta legate alla memoria di eventi traumatici.

I risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla rivista “eLife” e promettono di ampliare notevolmente le prospettive sul panorama delle strategie terapeutiche disponibili contro l’ansia.

La stimolazione magnetica transcranica è una metodica che impiega impulsi magnetici che hanno la facoltà di influenzare l’attività cerebrale.

A livello di questo studio, gli impulsi sono stati applicati alla parte mediale della corteccia prefrontale anteriore (aPFC), ossia quell’area cerebrale protagonista nella regolazione delle emozioni e nelle risposte comportamentali.
La tecnica usata si è dimostrata essere in grado di modificare in modo sicuro e indolore le risposte emotive.

Secondo gli autori, questo studio ha prodotto dati che possono essere di enorme rilevanza clinica, in quanto propone un nuovo strumento terapeutico che può essere integrato con altre strategie per il trattamento dell’ansia e dei disturbi legati alle esperienze traumatiche. In prospettiva potrebbe rappresentare una strategia terapeutica in grado di promuovere il benessere psicologico a lungo termine.

Come può trovare impiego, e in che modo funziona la TMS nella riduzione delle reazioni ansiose di allerta?

La ricerca ha evidenziato che l’applicazione della TMS sull’aPFC può essere in grado di modulare le risposte corporee di allerta che possono verificarsi dopo alcuni stimoli minacciosi.

Questo effetto è stato osservato attraverso la diminuzione di reazioni fisiologiche come il battito cardiaco accelerato e l’aumento della sudorazione, che sono tipiche delle risposte di paura e panico.

Lo studio è stato strutturato nel seguente modo: sono stati reclutati due gruppi di partecipanti a che sono stati trattati rispettivamente con stimolazione magnetica reale, e stimolazione placebo. I risultati hanno mostrato che il gruppo sottoposto a TMS presentava una riduzione significativa delle reazioni di allerta rispetto al gruppo di controllo, dimostrando che la TMS può essere efficace nel modulare le risposte emotive negative associate a ricordi traumatici.

Quali possono essere le applicazioni cliniche di questo studio?

Una delle scoperte più interessanti di questo studio è che gli effetti benefici della TMS sulla risposta emotiva persistono anche a lungo termine, senza la necessità di ulteriori sessioni di stimolazione.

Questo aspetto è particolarmente significativo perché suggerisce che la TMS potrebbe offrire una soluzione terapeutica sostenibile e a lungo termine per chi soffre di disturbi d’ansia legati a esperienze traumatiche.

Il futuro della TMS nella terapia dell’ansia e dei traumi

Con i risultati promettenti ottenuti, il futuro della TMS nella terapia dell’ansia e dei traumi appare ricco di potenzialità. Gli studiosi dell’Università di Torino invitano all’implementazione della ricerca in questo ambito per esplorare ulteriori applicazioni cliniche e per perfezionare le tecniche di stimolazione.

L’obiettivo è quello di integrare la TMS come opzione terapeutica nelle pratiche cliniche quotidiane, offrendo nuovi strumenti ai professionisti della salute mentale per affrontare le sfide dei disturbi legati al trauma.

In sintesi, questo studio apre nuove prospettive per il trattamento del melanoma e delle reazioni corporee di allerta legate alla memoria traumatica, segnando un avanzamento significativo nella ricerca e nella terapia dei disturbi d’ansia. La stimolazione magnetica transcranica potrebbe, in futuro, diventare una risorsa preziosa nel toolkit dei professionisti della salute mentale.

Fonti

 

Condividi su: