Suicide Survivors Day: come affrontare la perdita per suicidio

Il 20 novembre si celebra il Suicide Survivors Day, ovvero la Giornata internazionale dei Sopravvissuti alla perdita di un proprio caro per suicidio.

L’iniziativa “International Survivors of Suicide Loss Day” è stata promossa dalla American Foundation for Suicide Prevention (afsp.org) e in America si celebra proprio nella settimana precedente alla tradizionale festa del Ringraziamento. Nel tempo il Survivors Day si è esteso in tutto il mondo a causa dell’impressionante aumento dei casi suicidari.

Chi sono i Survivor

Il Survivors Day si propone di aiutare tutti coloro che hanno perso un familiare, un amico, un parente a causa di un suicidio. Perché si tende a puntare l’obiettivo sui numeri in crescita di questa strage silenziosa, ma non si parla quasi mai dei cosiddetti “sopravvissuti”.

Il termine survivors of suicide” deriva da uno studio effettuato da J. L. McIntosh (1993) Control group studies of suicide surviors: A review and critique. I Survivor, nella maggior parte dei casi, hanno vissuto un lutto traumatico. Si trovano a convivere ogni giorno con un dolore innominabile, accresciuto dai sensi di colpa.

Nonostante gli sforzi compiuti da numerose organizzazioni, enti e associazioni, ad oggi mancano ancora dei protocolli che descrivano come aiutare queste persone. In ambito scientifico sono state effettuate alcune ricerche su alcuni gruppi o campioni di soggetti, ma nessuno studio ha portato a conclusioni certe su come affrontare la perdita per suicidio. Il problema principale è che ogni lutto è vissuto in maniera personale e presenta caratteristiche divergenti.

Inoltre il dolore inerente alla perdita di un caro a causa del suicidio sembra avere delle caratteristiche peculiari che lo distinguono dal dolore per la perdita di un caro avvenuta per altre cause, secondo lo studio compiuto da Barrett e Scott nel 1990.

Dove c’è un suicidio c’è un survivor, afferma G.H. Colt nel libro The enigma of suicide (1991). Secondo Colt per ogni suicidio ci sono all’incirca 6 o 10 survivor che hanno sperimentato un evento traumatico di enorme portata. Il dolore in certi casi può essere talmente pervasivo da devastare intere famiglie.

“Un suicidio porta via con sé un non detto, un segreto, una sofferenza che potrà essere ereditata dai cari che rimangono”

Così scrive Edwin Shneidman nel libro Autopsy of a Suicidal Mind (Oxford University Press, 2004). “Psychache” è il termine utilizzato da Shneidman per definire il tormento della psiche, che è figlio del dolore mentale, che rappresenta l’ingrediente all’origine del del suicidio.

Come affrontare una perdita per suicidio

L’American Psychiatric Association ha definito l’esperienza del “lutto per suicidio” pari a quella di un sopravvissuto a un campo di concentramento. L’APA ha persino stilato un breviario nel quale offre consigli utili su come affrontare la perdita di un proprio caro a causa di un suicidio, “Coping after suicide loss”.

Nella breve guida l’APA formula una serie di specifiche raccomandazioni rivolte ai Survivors:

  • Accettare le proprie emozioni: rabbia, shock, dolore, ansia, rimpianto, senso di colpa. Tutti i sentimenti sono normali e devono essere affrontati nel processo di elaborazione del lutto.
  • Non preoccuparsi di quello che dovreste “provare”: ogni lutto è a sé e non esiste un unico percorso per affrontarlo. È importante concentrarsi su ciò di cui si ha bisogno e accogliere il dolore.
  • Prendersi cura di sé stessi: non trascurare sé stessi e i propri bisogni dopo aver vissuto un trauma è importante. Curare il proprio corpo e la propria alimentazione è utile a non incorrere in crisi d’ansia o depressione.
  • Parlarne con qualcuno: c’è uno stigma riguardo il suicidio, molti sopravvissuti soffrono in silenzio. Invece esternare il più possibile i propri sentimenti può aiutare.
  • Unirsi a un gruppo: i gruppi di sostegno possono aiutare a elaborare le emozioni ponendole a confronto con quelle di coloro che hanno vissuto un’esperienza simile. Unirsi a un gruppo di sostegno può essere di grande aiuto, nonostante molte persone siano reticenti in proposito.
  •  Servirsi dei sistemi di sostegno a disposizione: accettare il supporto altrui, sia quello offerto da parte delle istituzioni o della comunità di appartenenza.
  • Rivolgersi a uno specialista: psicologi e operatori sanitari possono aiutare a far luce sui propri sentimenti ed elaborare il trauma subito.

Il suicidio nel mondo: dati e prevenzione

Nel 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha pubblicato il rapporto mondiale sui suicidi, evidenziando come restino in cima alle cause di morte globali. In particolare tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni, il suicidio è stata la quarta causa di morte dopo gli incidenti stradali.

In seguito alle statistiche rilevate l’Oms ha lanciato il grido d’allarme. Il report Suicide worldwide  evidenzia che, nel corso del 2019, più di 700.000 persone sono morte per suicidio. Mentre nella sola Italia si sono uccise 4mila persone, in linea con la media annuale.

Dalle statistiche 2021 emerge il tasso di una morte per sucidio ogni 100 morti, che ha spinto l’Oms a produrre nuove linee guida per aiutare i paesi a migliorare la prevenzione e la cura del suicidio.

Nel rapporto sulla salute mentale pubblicato nel 2020 inoltre l’Organizzazione Mondiale della Sanità illustra un quadro drammatico sulla mancanza di prevenzione dei suicidi. L’Oms chiede di raddoppiare gli sforzi legislativi ed economici per stare accanto a chi soffre, attuando il piano LIVE LIFE.

Una strategia nazionale completa di prevenzione del suicidio dovrebbe essere l’obiettivo finale per tutti i governi entro il 2030.

Suicide Survivors Day 2021: le iniziative

Il Suicide Survivors Day si propone di aiutare le famiglie attraverso il coinvolgimento di istituzioni, scuole, centri sportivi e luoghi di aggregazione.

Inoltre in occasione della Giornata Internazionale dei Survivors del Suicidio, che ricorre ogni secondo sabato di Novembre, l’associazione italiana per la Prevenzione del Suicidio (SPS) invita gli interessati a partecipare all’evento digitale accreditato ECM.

Il webinar è completamente gratuito, e permette ai partecipanti di unirsi virtualmente a tutti  coloro che hanno subito una perdita per suicidio attraverso testimonianze, pareri di medici e specialisti e preziosi momenti di condivisione. L’evento, in versione digitale, si terrà sabato 20 novembre dalle 10 alle 13.  Se interessati è possibile iscriversi a questo link. 

In Italia due anni fa è stata fondata l’associazione Amici di Salvataggio, dedicata alla memoria della scrittrice e giornalista Alessandra Appiano, scomparsa il 3 giugno 2018 in seguito a una grave depressione. Tra le finalità della Onlus c’è anche quella di informare sulla realtà vissuta quotidianamente dai Survivors. Il sito di Amici di Salvataggio è visitabile a questo link. 

L’associazione “Amici di salvataggio” è stata fondata da Nanni Delbecchi, marito della scrittrice, e si ispira al libro pubblicato da Alessandra Appiano nel 2002, Amiche di Salvataggio, che vinse il premio Bancarella.

Il sito “Amici di salvataggio” è online dal 20 novembre 2020 – in omaggio alla Giornata Internazionale dei Suicide Survivors, e vuole essere un luogo di riflessione e ricordo, oltre che una solida ancora per tutti i survivor che si trovano ad affrontare il dramma della perdita.

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