Tatuaggi: come prendersene cura in estate e a cosa fare attenzione

Oggigiorno non è insolito vedere persone con tatuaggi, alcuni molto estesi, altri piccoli e quasi nascosti, diversi per stile, forma e colori.

Una forma d’arte che ha origini molto antiche e che ha attraversato i secoli. Tuttavia, i tatuaggi e la pelle, per poter rimanere definiti e belli, devono essere nutriti e protetti, in particolare in estate. In una parola, curati.

Vediamo quindi come gestire al meglio i tatuaggi durante la stagione estiva, ma anche a cosa fare attenzione se si scelgono i tattoo all’hennè o gli indimenticabili “trasferelli”.

Tatuaggi, cosa bisogna sapere

La parola tatuaggio fa la sua prima apparizione in Polinesia con il termine “tautau”. La pratica di tatuarsi non è una moda recente, ma ha origini antichissime ed è stata parte della cultura di popoli anche molto lontani tra di loro. Ci sono testimonianze che risalgono addirittura a più di 5000 anni fa. I tatuaggi venivano praticati a scopo rituale, di protezione o per indicare l’appartenenza a determinate categorie sociali (ad esempio samurai, pirati o criminali). Oggi, in Occidente, è un modo per esprimere sé stessi, la propria personalità ed esperienze.

Come spiega l’Istituto Superiore di Sanità, la pratica del tatuaggio è:

“per sua natura invasiva perché consiste nella realizzazione di un segno o di un disegno permanente sulla pelle mediante l’iniezione di inchiostri, costituiti da pigmenti e altri ingredienti ausiliari, nel derma, lo strato più profondo della pelle”.

Quindi uno dei punti fondamentali per chi vuole tatuarsi è certamente la scelta di un tatuatore autorizzato, che operi rispettando le norme igienico-sanitarie e che acquisti i prodotti e gli strumenti da rivenditori ufficiali.

Non solo, il tatuatore e l’utente dovrebbero essere a conoscenza dei possibili rischi e delle principali situazioni in cui è sconsigliato effettuare il tatuaggio.

Tatuaggi: come curarli in estate e non solo

È fondamentale prendersi cura della pelle dove è stato effettuato il tatuaggio in modo da evitare infezioni, arrossamenti o disidratazione. Come suggerisce la dottoressa Giulia Penazzi, farmacista ed esperta in dermocosmesi, a tatuaggio appena fatto è bene non rimuovete la pellicola protettiva per almeno due ore dall’uscita dello studio. Successivamente sarà possibile ma con le mani ben lavate.
È possibile che la pelle si gonfi e rimarrà così per qualche ora e in quel frangente è importante evitare qualsiasi tipo di stress meccanico come pressioni o sfregamenti.

Quando è necessario lavarsi sarebbe bene utilizzare acqua fresca, o comunque non troppo calda soprattutto se il tatuaggio è appena fatto, e detergenti nutrienti per pelli sensibili. Asciugare la zona del tatuaggio tamponando bene con un asciugamano pulito, poi applicare una crema molto idratante, ricca di pantenolo e acido ialuronico, continua l’esperta.

Sarebbe bene evitare prodotti profumati e quelli contenenti cortisone o antibiotici, a meno che non ci siano situazioni specifiche da concordare con il proprio medico.

Il tatuaggio si può lavare una volta al giorno, ma le creme si possono mettere più spesso, anche 3 o 4 volte. In particolare alla sera, prima di andare a dormire, applicare uno strato generoso di crema idratante. Così facendo si eviteranno irritazioni e bruciori e aiuterà ad ammorbidire le piccole croste, facilitando la loro eliminazione evitando fastidiosi pruriti. Inoltre, bisogna ricordare che senza idratazione la pelle sembrerà secca e senza tono e di conseguenza il tatuaggio potrebbe mostrare tratti e contorni poco definiti e sbiaditi, affermano gli esperti del Torino Tattoo Convention.

In estate in particolare, sì a proteggere il tatuaggio (e la propria pelle) con una crema solare ad ampio spettro e alto fattore di protezione (SPF 50+), oltre ad applicarla con frequenza onde evitare che il tattoo scolorisca. L’ideale è spalmare la crema prima di andare in spiaggia e ripetere l’applicazione dopo il bagno e ogni due ore circa.

Controindicazioni e situazioni in cui tatuarsi è sconsigliato

Ci sono situazioni, poi, in cui sottoporsi a un tatuaggio può essere controindicato. Ecco quali sono le principali:

  • in chi soffre fotosensibilità o predisposizione ad allergie;
  • in presenza di malattie della pelle;
  • se ci sono nevi o altre lesioni pigmentate nell’area da tatuare o ha familiarità con melanoma;
  • chi ha il diabete;
  • chi ha anomalie cardiache;
  • quando ci sono condizioni immunosoppressive o malattie che predispongono alle infezioni;
  • in caso di epilessia;
  • durante la gravidanza o l’allattamento;
  • in caso di assunzione di farmaci che alterano la normale riepitelizzazione della pelle;
  • se si stanno assumendo chemioterapici;
  • in presenza di disturbi della coagulazione (come emofilia), tendenza a emorragie e se si assumono farmaci anticoagulanti.

Inoltre, ci sono alcune parti del corpo in cui è sconsigliato tatuarsi e sono:

  • aree in cui è stato rimosso un tatuaggio tramite laser;
  • aree che sono state sottoposte a interventi di chirurgia plastica o radioterapia nel corso dell’ultimo anno;
  • zone tatuate da meno di sei settimane;
  • cicatrici formatesi da meno di un anno.

Hennè e tatuaggi temporanei: attenzione alla dermatite

Anche ai tatuaggi con l’hennè o a quelli temporanei, chiamati anche “decalcomanie” bisogna fare attenzione perché possono causare dermatite da contatto o dermatite da contatto irritante.
L’henné è una colorazione ricavata da una pianta, utilizzata come tintura per capelli e per disegnare tatuaggi temporanei. Poiché l’henné in genere produce una tinta marrone, marrone-arancio o bruno-rossastro, è necessario aggiungere altri ingredienti per creare quelli commercializzati come “henné nero” (detto anche black henna) e “henné blu”. Spesso, infatti, l’hennè è mescolato a parafenilenediamina (PPD), per ridurre il tempo di fissaggio o per ottenere una colorazione più scura.

Invece, la decalcomania su pelle, conosciuta anche come “trasferello”, è particolarmente amata dai bambini. Queste decorazioni sono immagini allegate a un supporto rimovibile mediante bagnatura e l’immagine poi applicata direttamente sulla pelle. Altri hanno un supporto che aderisce alla pelle, creando una barriera parziale o completa tra la pelle e i coloranti utilizzati nell’immagine.

Dermatite da tatuaggio temporaneo, i segnali

Sia per le decalcomanie sia per l’hennè è consigliato effettuare un “patch test” su una piccola area della pelle prima di applicarli su zone più grandi.
Anche se il Ministero della Salute riporta che il regolamento europeo sui prodotti cosmetici che quelli immessi sul mercato debbano essere sicuri se utilizzati in condizioni d’uso normali o prevedibili, è possibile che si verifichino degli effetti indesiderabili.

In questo caso, è possibile che si verifichino le dermatiti e i sintomi sono:

  • prurito;
  • dolore;
  • eritema;
  • desquamazione;
  • tumefazione cutanea;
  • vesciche;
  • ulcerazioni;

Se dovesse capitare, è bene contattare un operatore sanitario per poter trattare la patologia, ed evitare l’uso del prodotto o degli agenti irritanti e allergizzanti. Per questo è bene fare attenzione a farsi tatuare anche con l’hennè in spiaggia.

In caso di effetti indesiderati, è bene fare la segnalazione al Ministero della Salute che raccoglie le segnalazioni tramite l’attività di Cosmetovigilanza.

Fonti:

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