In questo articolo parliamo di:
Un maiale geneticamente modificato è stato utilizzato per la prima volta come donatore di organo per un singolare intervento salvavita di trapianto di cuore condotto dall’University of Maryland Medicine (fonte). L’operazione di xenotrapianto, svolta venerdì 7 gennaio 2022, è durata 8 ore ed era l’unica opzione di sopravvivenza per il paziente affetto da una malattia cardiaca terminale e non idoneo a un trapianto di cuore tradizionale.
Xenotrapianto: cos’è, rischi e benefici
Secondo la definizione data sul sito di FDA, si definisce xenotrapianto “qualsiasi procedura che comporti il trapianto, l’impianto o l’infusione in un ricevente umano di
- cellule vive, tessuti o organi provenienti da una fonte animale non umana,
- fluidi corporei, cellule, tessuti o organi umani che hanno avuto contatto ex vivo con cellule, tessuti o organi di animali vivi non umani.”
L’idea di utilizzare un animale come donatore di organi in trapianti per l’uomo nasce diversi anni fa a causa dell’enorme domanda di organi umani per trapianti clinici che supera di gran lunga l’offerta. Basti pensare che attualmente negli Stati Uniti oltre 110mila persone sono in attesa di trapianto di organi vitali salvavita e dieci pazienti muoiono ogni giorno mentre sono in lista d’attesa. La possibilità di ricorrere allo xenotrapianto potrebbe salvare moltissime vite umane.
L’utilizzo, però, solleva varie preoccupazioni sia etiche sia di sicurezza. Il ricorso a un organo non umano può infatti innescare una risposta immunitaria nel ricevente con conseguente rigetto e potenziale morte immediata del paziente. Inoltre l’organo trapiantato potrebbe essere contaminato da agenti infettivi animali non identificabili o ancora non noti (ad esempio retrovirus) e causare malattie al paziente trapiantato o a suoi contatti anche a distanza di tempo.
Il caso del paziente che ha ricevuto il cuore del maiale
Il signor David Bennet, un uomo di 57 anni, era ricoverato da più di sei settimane, collegato ad una macchina cuore-polmone a causa di una malattia cardiaca terminale. Il paziente era stato ritenuto non idoneo sia per un trapianto convenzionale che per una pompa cardiaca artificiale. I medici gli hanno proposto come unica via d’uscita, vista la sua condizione, quella di tentare un trapianto di cuore di un maiale geneticamente modificato, informandolo su benefici e rischi della procedura.
Tenuto conto della gravità della situazione e analizzati attentamente i dati forniti dal team dell’Università e dall’azienda che si è occupata delle modificazioni genetiche del maiale donatore, la Food and Drug Administration statunitense ha concesso l’autorizzazione di emergenza per l’uso compassionevole. Questo tipo di autorizzazione viene concessa quando un prodotto medico sperimentale è l’unica opzione disponibile per un paziente che deve affrontare una condizione medica grave o pericolosa per la vita.
I particolari dello xenotrapianto di cuore
Lo storico intervento chirurgico è stato condotto dalla facoltà della University of Maryland School of Medicine (UMSOM) presso l’University of Maryland Medical Center (UMMC), insieme noti come University of Maryland Medicine. Il team di ricerca che si è occupato del trapianto è guidato dal dottor Mohiuddin, considerato uno dei massimi esperti mondiali di xenotrapianti, e dal dottor Griffith. Insieme hanno istituito il programma di xenotrapianto cardiaco e da cinque anni studiano il perfezionamento di questa tecnica.
L’azienda di medicina rigenerativa Revivicor ha, invece, fornito il maiale geneticamente modificato.
È stato anche utilizzato un nuovo farmaco sperimentale anti-rigetto a lungo termine prodotto da Kiniksa Pharmaceuticals, simile a quello utilizzato negli xenotrapianti di cuore di maiale in babbuini.
Perché si è scelto come donatore un maiale geneticamente modificato?
Per gli xenotrapianti sono da anni studiati gli organi di maiali geneticamente modificati a causa delle somiglianze fisiologiche tra maiali, primati umani e non umani. Valvole cardiache di maiali vengono già trapiantate con successo nell’uomo e, secondo quanto riportato dal Messaggero, lo stesso paziente Bennett aveva ricevuto in passato l’inserimento di una valvola di questo tipo.
Il tessuto cardiaco non è il solo a poter essere potenzialmente trapiantato dal maiale all’uomo: porzioni di pelle potrebbero essere usate nel caso di trapianto in grandi ustionati; i reni potrebbero sostituire quelli di pazienti con insufficienza renale in assenza di donatore; le cellule pancreatiche potrebbero essere trapiantate per ripristinare la produzione di insulina nel pancreas di pazienti diabetici.
Il maiale donatore è geneticamente modificato per evitare il rigetto immunitario. In questo caso sono stati “eliminati” tre geni responsabili del rigetto immediato, un gene per prevenire una crescita eccessiva del tessuto cardiaco e sono stati inseriti sei geni umani per favorire l’accettazione immunitaria del cuore del maiale, per un totale di dieci modifiche genetiche.
Come sta il paziente dopo lo xenotrapianto di cuore
Secondo quanto riportato dalla University of Maryland Medicine, che ha fornito foto e video di alcuni passaggi dell’intervento, tre giorni dopo l’operazione il paziente sta bene (nella foto David Bennett con il dr. Bartley Griffith). Il cuore sta funzionando e sembra tutto normale. Ciò ha dimostrato che un cuore di un animale geneticamente modificato può funzionare come un cuore umano senza un immediato rigetto da parte del corpo. Il paziente verrà costantemente monitorato nei prossimi giorni per determinare se il trapianto fornisce benefici salvavita.
“Stiamo procedendo con cautela” afferma il Dr. Griffith “ma siamo anche ottimisti sul fatto che questo intervento chirurgico primo al mondo fornirà un’importante nuova opzione per i pazienti in futuro“.
FONTI:
https://www.fda.gov/vaccines-blood-biologics/xenotransplantation
Condividi su: