Dopo la zanzara giapponese, le autorità sanitarie hanno confermato la presenza sul suolo italiano di un’altra temuta specie appartenente alla famiglia delle Culicidae: la zanzara coreana. Al pari della zanzara giapponese, anche questa specie può rappresentare un pericolo per la salute degli uomini, essendo un veicolo potenziale di malattie talvolta mortali.
Vediamo subito cosa contraddistingue le zanzare coreane, quali malattie possono trasmettere con la loro puntura e in che modo si può prevenire la sua diffusione.
In questo articolo parliamo di:
Zanzara coreana: le caratteristiche principali
Il nome scientifico della zanzara coreana è “Aedes koreicus” e come si deduce facilmente dal nome questa specie è endemica della penisola coreana. Questa zanzara si trova però anche in Cina, Giappone e in alcune zone della Russia asiatica (Siberia). Al pari della zanzara giapponese, la zanzara coreana è resistente alle basse temperature.
L’aspetto delle zanzare coreane non si discosta di molto da quello di specie affini, quali ad esempio la zanzara tigre (Aedes albopictus), la zanzara della febbre gialla (Aedes aegypti) e la già menzionata zanzara giapponese. Rispetto agli esemplari appartenenti a quest’ultima specie, le zanzare coreane sono leggermente più minute. Rimangono però immutate alcune caratteristiche quali ad esempio l’aggressività e la capacità di pungere sia negli orari diurni che in quelli notturni.
Le modalità attraverso le quali questo tipo di zanzare si è diffuso in Italia non sono ancora del tutto note. Gli esperti tuttavia ipotizzano che le larve dei primi esemplari siano arrivati nel nostro paese grazie alle merci importante dai paesi in cui questa specie è endemica. In Italia la Aedes koreicus si identificò per la prima volta nella Provincia di Belluno nel 2011.
Quali malattie può trasmettere la zanzara coreana?
Tramite la puntura della zanzara coreana è possibile contrarre diverse patologie, alcune delle quali molto gravi. Tra di esse si annoverano:
- Filariasi linfatiche: con questo nome si identificano due forme parassitarie causate da nematodi, un tipo di vermi che possono parassitare gli esseri umani mediante la puntura di zanzare infette. Più di preciso, i parassiti in questione sono il Brugia malayi – responsabile della filariasi brugiana – e il Wuchereria bancrofti -responsabile della filariasi di Bancroft – (fonte). Le filariasi linfatiche si caratterizzano per la presenza dei parassiti nei vasi linfatici. Il sintomo più evidente di ciò è rappresentato dall’ipertrofia dei tessuti sottocutanei. Le filariasi linfatiche non sono fatali, ma possono portare un certo livello d’invalidità per chi ne soffre;
- Encefalite giapponese: è la principale causa di encefalite virale in Asia. Questa malattia ha una mortalità molto alta nella fascia d’età 0-15 anni e negli individui con più di 70 anni. Inoltre le probabilità di andare incontro a un esito infausto della malattia salgono fino al 60% se si soffre di gravi patologie croniche. Come per la zanzara giapponese, per ora in Europa non è stato accertato alcun caso di encefalite giapponese dovuto alla puntura di questa zanzara;
Inoltre non è ancora chiaro se anche la zanzara coreana possa trasmettere la febbre Dengue. L’omonimo agente patogeno responsabile della malattia si trasmette solitamente grazie alle zanzare della febbre gialla. Tuttavia gli scienziati concordano sul fatto che anche le zanzare tigre e le zanzare giapponesi possano fungere da vettori virali.
Come evitare le punture della zanzara coreana
Le accortezze da adottare al fine di prevenire la puntura di questo insetto non sono diverse da quelle consigliate nei confronti di altre zanzare.
Si consiglia quindi di prestare molta attenzione a ogni fonte d’acqua stagnante all’aperto. Infatti la zanzara coreana deposita le larve in pozzanghere, depositi d’acqua nei sottovasi o nei tetti, nei tombini e anche negli innaffiatoi o tubi lasciati esposti alle intemperie. Oltre a rimuovere tale fonti d’acqua, si raccomanda l’utilizzo d’insetticida per eliminare gli esemplari adulti.
La zanzara coreana resiste al freddo, ne segue che nelle zone in cui si sono trovati esemplari in vita si raccomanda l’utilizzo delle zanzariere anche di giorno e durante le giornate più fredde. In base a quanto reso noto dalle autorità, durante l’estate 2020 tra le province di Bergamo e Brescia sarebbero stati rinvenuti migliaia di esemplari di questa specie. Attualmente pare che tutta la Lombardia sia potenzialmente a rischio diffusione di questo insetto, che come ricordiamo era già stato rinvenuto in Trentino-Alto Adige e Veneto.
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