In questi giorni nella regione Lazio si sta verificando un preoccupate aumento dei casi di infezione da morbillo. In particolare, la diffusione interessa particolarmente gli adulti con un’età media di 35/36 anni.
L’impennata dei casi sta suscitando una notevole attenzione da parte delle autorità sanitarie che stanno cercando di contrastare la diffusione attraverso l’applicazione di misure preventive e tramite l’invito a vaccinarsi.
In questo articolo parliamo di:
- Che spiegazione hanno fornito le autorità sull’aumento dei casi di morbillo nel Lazio?
- Cosa dicono gli esperti riguardo la diffusione di casi di morbillo?
- Da cosa è causato il morbillo? Quali sono i sintomi?
- Come avviene la diagnosi del morbillo?
- Come avviene la trasmissione del morbillo?
- Quali sono le caratteristiche del vaccino del morbillo? Perché è importante la vaccinazione?
- Fonti
Che spiegazione hanno fornito le autorità sull’aumento dei casi di morbillo nel Lazio?
La regione Lazio ha emesso una circolare in cui si sprona a rinnovare le raccomandazioni di prevenzione e parallelamente si sottolinea l’importanza delle misure preventive, rappresentate in maniera primaria dalla vaccinazione.
Questa circolare, affermano alcuni esperti, deve essere interpretata anche come un avvertimento volto a elevare ulteriormente la guardia per evitare focolai ed epidemie.
Gli esperti sottolineano inoltre anche un aspetto molto rilevante: fino al 2017 il vaccino contro il morbillo non era obbligatorio, e la circolare ministeriale che ha introdotto l’obbligo vaccinale è retroattiva fino al 2000; questo ha creato una situazione in cui gran parte della popolazione nata negli anni ’90 non ha sviluppato gli anticorpi, a meno che non abbia già contratto la malattia.
Cosa dicono gli esperti riguardo la diffusione di casi di morbillo?
L’aumento dei casi di morbillo e la sua diffusione tra gli adulti è un segnale molto chiaro che la vaccinazione è uno strumento essenziale per proteggere la popolazione. L’età media dei pazienti colpiti coincide con la fascia di età nella quale si scopetta la mancanza di difese immunitarie specifiche.
Questo ci sottolinea l’importanza di raggiungere tutti i gruppi di età quando si imposta una campagna vaccinale.
Secondo dati recenti dell’Istituto Superiore di Sanità, dal 1 gennaio al 31 agosto 2023, sono stati segnalati nove casi confermati di morbillo in nove regioni italiane, con un’età mediana di 35 anni. L’incidenza più elevata si è osservata nella fascia di età 0-4 anni, seguita dalla fascia 15-39 anni. Il 90% dei casi non era vaccinato al momento del contagio.
Da cosa è causato il morbillo? Quali sono i sintomi?
Il morbillo è causato da un virus del genere morbillivirus, appartenente alla famiglia dei Paramyxoviridae. La patologia che ne origina è particolarmente contagiosa e colpisce soprattutto i bambini tra 1 e 3 anni. Il contagio avviene principalmente tramite le secrezioni nasali e faringee o per diffusione aerea, quando il paziente infetto tossisce o starnutisce.
I sintomi iniziali del morbillo coincidono pressoché completamente con quelli di un comune raffreddore; si notano: tosse secca, naso che cola e congiuntivite.
In una fase successiva dell’infezione compaiono eruzioni cutanee caratterizzate da tipici puntini rossi che in un primo momento interessano le orecchie e poi si estendono al resto del corpo.
L’eruzione dura da 4 a 7 giorni e scompare a cominciare dal collo
Le complicazioni del morbillo in grado di destare particolari preoccupazioni sono rare, ma possono verificarsi portando alla comparsa di:
- Otite media
- Laringite
- Diarrea
- Polmonite
- Encefalite
Le complicazioni di cui sopra sono più comuni nei neonati, nei bambini che soffrono di malnutrizione o nei pazienti adulti immunocompromesse.
Per quanto riguarda il trattamento contro il morbillo non esiste una cura specifica ma si possono trattare i sintomi con farmaci mirati ad alleviare i sintomi soprattutto la febbre e la tosse.
La principale arma che abbiamo contro questa patologia è la vaccinazione attraverso il vaccino trivalente contro il morbillo, la parotite e la rosolia (Mpr).
Come avviene la diagnosi del morbillo?
La diagnosi del morbillo richiede un’attenta valutazione dei sintomi clinici, associata a un’anamnesi accurata. I sintomi tipici includono tosse secca, naso che cola, congiuntivite, febbre e un’eruzione cutanea caratteristica. La comparsa di macchie bianche all’interno della bocca è un segno distintivo.
Tuttavia, poiché i sintomi iniziali possono essere simili a quelli di altre infezioni respiratorie, la conferma della diagnosi spesso si basa su test di laboratorio. Un esame del sangue può rilevare la presenza di anticorpi specifici del morbillo o il virus stesso. Inoltre, un campione di saliva o secrezioni nasali può essere testato per confermare l’infezione.
Come avviene la trasmissione del morbillo?
Il morbillo è altamente contagioso e si trasmette principalmente per via aerea attraverso le goccioline respiratorie. Le persone infette possono diffondere il virus tossendo, starnutendo o semplicemente parlando. Le goccioline possono rimanere sospese nell’aria e infettare chiunque le inali.
Inoltre, il contagio può avvenire attraverso il contatto diretto con le secrezioni nasali o faringee della persona infetta, o toccando superfici contaminate dal virus e successivamente portandosi le mani alla bocca, al naso o agli occhi.
Il morbillo è particolarmente contagioso nei primi giorni prima e dopo la comparsa dell’eruzione cutanea. Una persona infetta può essere contagiosa già 4 giorni prima dell’eruzione e rimanere tale fino a 4 giorni dopo.
Per evitare il contagio, è fondamentale adottare pratiche di igiene personale, come il lavaggio frequente delle mani e l’evitare il contatto ravvicinato con persone malate. L’educazione sulla diagnosi precoce e la consapevolezza del contagio sono essenziali per contenere la diffusione del morbillo e proteggere la salute della comunità.
Quali sono le caratteristiche del vaccino del morbillo? Perché è importante la vaccinazione?
Il vaccino contro il morbillo, spesso somministrato come parte del vaccino combinato Mpr (morbillo, parotite, rosolia), rappresenta un pilastro fondamentale nella prevenzione di questa malattia altamente contagiosa.
Composto da un virus vivo attenuato del morbillo, il ceppo Edmonston-Zagreb, il vaccino è stato appositamente modificato in laboratorio per ridurne la virulenza, rendendolo sicuro per l’uso vaccinale. La sua tipologia di vaccino è definita come vivo attenuato, il che significa che, sebbene contenga un virus vivo, questo è stato indebolito in modo da stimolare la risposta immunitaria senza causare la malattia completa.
Raccomandato in età pediatrica, il primo dosaggio è generalmente attorno al 12-15° mese, con richiami consigliati verso i 5-6 anni o 11-12 anni.
Una delle caratteristiche chiave del vaccino del morbillo è la sua capacità di conferire immunità duratura. La maggior parte delle persone vaccinate rimane protetta per tutta la vita, sebbene in alcune circostanze possa essere raccomandato un richiamo.
L’efficacia del vaccino è notevole, offrendo una bassa probabilità di contrarre il morbillo a coloro che sono stati completamente vaccinati e vengono esposti al virus. Oltre a proteggere l’individuo, la vaccinazione contribuisce significativamente alla prevenzione di epidemie, mantenendo una copertura vaccinale elevata nella comunità e generando un effetto di “immunità di gregge”.
Come con ogni vaccino, ci possono essere controindicazioni e lievi effetti collaterali. La vaccinazione è generalmente controindicata durante la gravidanza e in persone con problemi immunitari. Gli effetti collaterali sono di solito lievi e includono febbre, malessere e arrossamento nel sito di iniezione.
Complessivamente, il vaccino contro il morbillo svolge un ruolo essenziale nella promozione della salute individuale e collettiva, aiutando a mantenere la comunità al sicuro dalla diffusione di questa malattia altamente contagiosa. La sua efficacia contribuisce in modo significativo alla salute pubblica, riducendo il numero di casi di morbillo e prevenendo epidemie che potrebbero avere conseguenze gravi sulla salute pubblica.
Fonti
https://www.epicentro.iss.it/morbillo/morbillo#:~:text=Il%20morbillo%20%C3%A8%20una%20malattia,la%20pertosse%20e%20la%20parotite.
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