La bromelina è una sostanza che si estrae frutto dell’ananas, in particolare si concentra nel gambo che spesso consideriamo uno scarto perché duro e poco appetibile. Ebbene, sappiate che finora avete gettato via la parte “funzionale” di questo splendido frutto.
Questa sostanza, chimicamente un enzima proteolitico, ha numerosissime proprietà: antiedematose, fibrinolitiche, analgesiche, mucolitiche, gastroprotettive, digestive e persino immunomodulanti.
Affinché la bromelina eserciti tutte queste proprietà è necessario assumerla in dosi abbastanza elevate che corrispondono ad altrettanto elevate quantità di ananas. Per questo motivo si è pensato di realizzare specifici integratori alimentari spesso associati ad altri enzimi dalla medesima funzione come papaina e tripsina nelle formulazione specifiche per la dispepsia.
Questa sostanza, inoltre, può essere utilizzata come pomata o gel per uso topico per lenire dolori traumatici e prevenire la formazione dell’edema. Gli usi della bromelina non riguardano solo il campo strettamente medico-farmaceutico ma anche quello alimentare, infatti è un additivo permesso dalla legge che serve per intenerire i prodotti ricchi di proteine come la carne inscatolata. Dunque, stiamo parlando di una sostanza molto versatile le cui proprietà possono essere sfruttate in diversi ambiti.
Ma entriamo più nel dettaglio e cerchiamo di capire come è possibile sfruttare questa sostanza per il nostro benessere e per la nostra salute.
In questo articolo parliamo di:
Tutte le proprietà della bromelina
In questo paragrafo abbiamo cercato di ordinare tutti gli usi della bromelina cercando di fornirvi una spiegazione approfondita della modalità con cui questa sostanza esplica la sua azione.
Disturbi gastrici
Una delle attività più note della bromelina è il suo utilizzo nei casi di difficoltà digestive, spesso associata ad altri enzimi proteolitici come la papaina (che si estrae dalla papaya) e la tripsina. Questo enzima è capace di superare indenne sia lo stomaco che l’intestino dove potrà esercitare le sue funzioni.
Per le sue proprietà proteolitiche, cioè la capacità di scindere le proteine nei loro “mattoni” costituenti, gli aminoacidi, trova impiego nei disturbi digestivi specie quando si soffre di digestione lenta conseguente a pasti pesanti ed abbondanti.
Benessere della circolazione
La bromelina si è dimostrata efficace nel ridurre il rischio di tromboflebite, un disturbo caratterizzato dall’infiammazione delle vene superficiali con conseguente trombosi. La stessa azione benefica è svolta sulle teleangectasie, o meglio note come vene varicose, che traggono benefici dalla bromelina per la sua attività fibrinolitica.
Infatti, molti studi scientifici hanno dimostrato che questo principio attivo è capace di interferire con il processo di coagulazione sanguigna attivando la plasmina che a sua volta ha un’attività fibrinolitica. Questa attività è fondamentale per evitare la deposizione della fibrina che come sappiamo aumenta l’ispessimento vascolare e la formazione di piccole protuberanze tipiche delle varici.
L’utilizzo di questo prodotto, oltre che essere fortemente consigliato dopo un intervento chirurgico alle vene varicose, trova spazio anche nella prevenzione della comparsa di questi disturbi e nel caso di insufficienza del microcircolo. Chi soffre di cellulite avrà sicuramente sentito parlare di questo rimedio naturale. La bromelina, infatti, rientra nella composizione di numerosi integratori alimentari che si utilizzano per il trattamento della cellulite sia da sola che in associazione ad altre sostanze.
La cellulite non è solo un inestetismo cutaneo ed un accumulo di grasso localizzato, ma può essere considerata, per le sue caratteristiche una vera e propria malattia del sottocute caratterizzata da flogosi, ristagno di liquidi e deposizione di tessuto adiposo sottocutaneo che portano alla formazione della caratteristica pelle a buccia d’arancia e noduli doloranti. In questi casi, la bromelina risulta molto efficace per combattere la cellulite in quanto oltre a stimolare la diuresi è capace di ripristinare il normale trofismo cellulare evitando l’accumulo di liquidi localizzato.
Infiammazione ed edema
La bromelina è uno degli integratori più frequentemente prescritti in associazione con antinfiammatori non steroidei (FANS) in caso di contusioni, traumi e distorsioni. La sua azione benefica è quella di ridurre le dimensioni e l’estensione dell’edema e di conseguenza ridimensionare il dolore ed il processo infiammatorio.
Il motivo di questa azione è sempre quello di esplicare un’azione fibrinolitica evitando l’accumulo di liquidi interstiziali che portano alla formazione delle manifestazioni edemigene. L’uso della bromelina non riguarda solo incidenti e traumi ma essa trova impiego anche nel trattamento dell’infiammazione post-operatoria come quella dentaria (estirpazione), della vagina dopo il parto e nel caso di estese ecchimosi.
Dismenorrea
La dismenorrea sono le mestruazioni dolorose che sono provocate dalla liberazione di grosse quantità di prostaglandine (mediatori chimici dell’infiammazione) che hanno come loro bersaglio d’azione l’utero.
Si manifesta con fitte fortissime al basso ventre e talvolta si associano anche vomito e capogiri. L’uso della bromelina si è dimostrato efficace nel ridurre il dolore e il fastidio associati oltre che prevenire episodi acuti e debilitanti.
Artrite
Nei casi di artrite reumatoide, osteoartrite e gotta i farmaci di elezione per la riduzione del dolore e degli attacchi acuti sono i cortisonici. Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che se si associa la bromelina al prednisone si ha un sinergismo con potenziamento e questo è un effetto molto importante perché riducendo le dosi di cortisonici si riducono tutti gli effetti collaterali connessi con la loro assunzione.
Tosse catarrale
In commercio esistono diversi integratori alimentari a base di bromelina utili per il trattamento della tosse produttiva e catarrale. I benefici dell’assunzione di questa sostanza sono sostanzialmente quelli di esercitare un’azione mucolitica, ridurre l’infiammazione dei dotti respiratori e favorire l’espettorazione.
Ferite e ustioni
La bromelina è molto utile per ridurre il dolore urente provocato da un ustione di secondo grado. Il trattamento di queste manifestazioni è molto importante per prevenire possibili infezioni cutanee difficili da trattare. Le ferite infatti andrebbero sempre disinfettate accuratamente con perossido di idrogeno e localmente vanno applicare pomate antibiotiche. La bromelina aiuta a ridurre l’infiammazione ed il dolore velocizzando il processo di guarigione.
Attività antibiotica
Questa è sicuramente una delle attività più promettenti della bromelina che risulta ancora in fase di studio approfondito. I primi studi in vitro dimostrano che questa sostanza sia molto attiva su particolari ceppi resistenti di stafilococco che spesso infettano le nostre mucose e la nostra cute.
Integratori alimentari contenenti bromelina
Abbiamo visto le numerose applicazioni della bromelina in vari campi ma non ci siamo soffermati sulle modalità di utilizzo, sugli effetti collaterali e sulle controindicazioni di questa sostanza.
Mangiare il solo frutto dell’ananas non ha vere e proprie controindicazioni perché la bromelina è presente in piccole percentuali ed è perfettamente sicura e tollerabile da parte del nostro organismo.
Se, invece, la sia assume come integratori alimentari, la sua quantità aumenta e parallelamente possono presentarsi effetti collaterali che possono essere:
- nausea;
- vomito;
- eruttazioni frequenti;
- reflusso gastrico;
- dolori addominali.
Particolare attenzione va fatta anche all’eventuale assunzione di altri farmaci in presenza di questa sostanza come anticoagulanti, inibitori dell’aggregazione piastrinica (Aspirina a basso dosaggio) in quanto può aumentare il tempo di sanguinamento e ritrovarsi a fronteggiare un’emorragia. Altre interazioni si possono avere con diversi integratori alimentari che hanno attività anticoagulante come aglio e ginkgo biloba.
La quantità di bromelina riportata in etichetta sugli integratori alimentari viene espressa in unità biologicamente attive, ovvero indica la capacità dell’enzima di digerire una determinata quota di proteine. Il dosaggio consigliato di questa sostanza dipende dall’uso per il quale lo si assume ed è sempre necessario un consulto medico per meglio diagnosticare ed inquadrare il problema.
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