Coppettazione: cos’è, i benefici e quando è controindicata

I segni circolari rossi o brunastri sulla schiena che alcuni nuotatori olimpionici hanno mostrato già alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, e ancora oggi all’edizione di quest’anno a Parigi, nascono dalla medicina tradizionale cinese. È la tecnica della coppettazione, utilizzata tradizionalmente per le più diverse patologie: dal mal di schiena ai dolori cronici, fino ad alcune malattie respiratorie.

Vediamo quindi in cosa consiste la tecnica della coppettazione, quali benefici può portare e in quali casi è controindicata.

Coppettazione, ecco in cosa consiste

La tecnica della coppettazione, in inlgese cupping, è nota fin dall’antichità. In origine si utilizzavano coppette fatte di corna di animale, oggi sono di vetro con il bordo arrotondato, di silicone o di bambù. La tecnica consiste nell’applicare i vasetti sulla superficie del corpo (dorso, ventre, glutei o altre parti). Poi, bruciandoci dentro un pezzetto di carta o un fiammifero o con appositi macchinari, si rimuove l’aria al loro interno, creando un vuoto. In questo modo l’aria si scalda, si espande temporaneamente, per poi creare una depressione nel recipiente quando si raffredda di nuovo e torna al suo volume normale. La “suzione” della cute ha l’effetto di richiamare più sangue a livello muscolare. I vasetti restano di norma a contatto con la pelle per un tempo variabile, tra i 5 e i 15 minuti.

Tanti modi diversi per eseguire la coppettazione

Non esiste una singola tecnica di coppettazione, infatti ce ne sono diverse a seconda di chi le pratica. Sono noti almeno 15 diversi modi di manipolare le coppette e 10 protocolli differenti di trattamento.
A oggi possiamo suddividerle in quattro categorie principali:

  1. Coppettazione a secco: il metodo che prevede solo la suzione.
  2. Coppettazione umida/sanguinante: sulla pelle viene praticato un taglio, prima di applicare le coppette, cosicché il sangue venga risucchiato nel recipiente. Quest’ultimo sistema rappresentava, tanto tempo fa, un’alternativa all’applicazione delle sanguisughe, un altro metodo piuttosto popolare fino all’800.
  3. Coppettazione running: prevede lo spostamento delle coppette sul corpo dopo aver applicato olio per massaggiare nell’area desiderata.
  4. Coppettazione flash: prevede una suzione e un rilascio rapido e ripetuto delle coppette su una zona del corpo.

La coppettazione può anche coinvolgere l’uso di aghi per agopuntura, moxibustione, ovvero la combustione di foglie, magneti, terapia laser, stimolazione elettrica, acqua, erbe.

La tecnica che arriva dalla medicina tradizionale cinese

Questa tecnica fa parte della medicina tradizionale cinese, ma non solo. Infatti, è presente anche in testi di medicina egizia e greca.
Chi sostiene i benefici della coppettazione, è convinto che la suzione aiuti a facilitare il flusso del “qi”, cioè la forza vitale, nel corpo.
Molti credono, infatti, che la coppettazione aiuti a bilanciare yin e yang, ovvero il negativo e il positivo, all’interno del corpo. Si pensa che il ripristino dell’equilibrio tra questi due estremi aiuti la resistenza del corpo ai patogeni, nonché la sua capacità di aumentare il flusso sanguigno e ridurre il dolore.
Inoltre, nella medicina tradizionale cinese, si dice che la coppettazione abbia un effetto disperdente, cioè quando durante un processo viene portato via qualcosa, come il calore, l’umidità eccetera.

Potenziali benefici della tecnica della coppettazione

I benefici per i pazienti sono legati al maggior afflusso di sangue e al conseguente rilassamento muscolare provocato dal risucchio della pelle. Inoltre, questa tecnica dovrebbe anche aiutare ad attenuare eventuali dolori.
Secondo la medicina tradizionale cinese la coppettazione può essere utilizzata per mitigare il mal di schiena, come la lombalgia, ma anche i dolori cronici, malattie respiratorie e molte altre.
Al momento però non ci sono sufficienti studi scientifici sui benefici della coppettazione, anche perché è difficile giungere a conclusioni certe per una tecnica utilizzata in un numero così ampio di disturbi.

Spesso gli articoli scientifici riportano casi di singoli pazienti trattati e raramente studi con protocolli controllati randomizzati. Negli ultimi anni, l’utilizzo della coppettazione, è prevalentemente per mal di schiena o dolori al collo e in ambito sportivo.

Effetti collaterali della coppettazione, ecco quali sono

La coppettazione senza tagli è considerata dai medici non pericolosa nelle persone sane, ma deve essere praticata da operatori esperti. È assolutamente sconsigliata, invece, sulle persone con malattie di qualunque genere e, in particolare, con disturbi cardiocircolatori e malattie o danni della pelle. Normalmente i segni lasciati dalle coppette spariscono nel giro di qualche giorno.

Ma, è bene fare presente che ci possono essere specifici effetti collaterali quali:

  • vertigini
  • rottura di capillari e vasi sanguigni
  • dolore
  • ematomi
  • emorragie
  • infezioni
  • bruciature
  • cicatrici
  • pannicoliti (infiammazioni del tessuto adiposo)
  • peggioramento di eczema e psoriasi.

Normalmente si applicano poche coppette sulla pelle, ma ci sono anche casi in cui se ne applicano a decine con il rischio di danni alla pelle. Ad esempio con fuoriuscita abbondante di sangue dalla cute, vesciche o di trasudazione di liquidi.

Condizione per cui la tecnica è controindicata

In alcune situazioni sarebbe bene non sottoporsi alla coppettazione.

Ecco quali sono i casi in cui è bene evitarla:

  • se si assumono farmaci anticoagulanti
  • quando ci sono scottature solari
  • in presenza di ferite o ulcere cutanee
  • dopo aver subito un trauma di recente
  • se si ha un disturbo degli organi interni
  • se si ha la pelle delicata

In generale la coppettazione non dovrebbe essere eseguita su:

  • vene
  • arterie
  • nervi
  • infiammazioni o lesioni cutanee
  • orifizi del corpo
  • occhi
  • linfonodi
  • vene varicose

Anche se molti professionisti sanitari non hanno una formazione o esperienza in medicina complementare e alternativa, è una buona idea informare il medico se si sceglie di aggiungere la coppettazione al proprio piano di trattamento.

Di base, è bene ricordare che la coppettazione non dovrebbe sostituire le cure mediche.

Fonti:

 

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