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La riflessologia plantare è una tecnica di medicina alternativa che propone, tramite la sapiente manipolazione dei piedi e seguendo una mappa e dei punti ben precisi, di ristabilire taluni equilibri nel nostro corpo e di migliorare il nostro stato di salute generale, nonché di andare a combattere alcune patologie di carattere passeggero.
Con la recente infatuazione del pubblico per le pratiche di medicina alternativa, che si tratti di pratiche orientali o meno, la riflessologia plantare è diventata sempre più comune, andando ad occupare una parte sostanziale della discussione pubblica su quelle che sono le cure alternative.
Vediamo insieme di cosa si tratta la riflessologia plantare, come si fa e dove si fa e quali tipi di patologie può andare a migliorare, se non addirittura a curare.
Che cos’è la riflessologia plantare?
Si tratta di un tecnica che, applicando un particolare tipo di massaggio, si propone di ristabilire l’equilibrio energetico del corpo. Non basta ovviamente un generico massaggio ai piedi, per quanto energico, ma è necessaria, almeno secondo i sostenitori della disciplina, la conoscenza di alcuni precisi punti che sarebbero collegati a determinate parti del nostro corpo secondo una mappa ben precisa.
Quella della riflessologia plantare è in realtà una storia molto recente, alla quale si è cercato di appiccicare, in modo decisamente maldestro, uno pseudo-sapere antico che sarebbe servito, almeno nelle intenzioni dei sostenitori di questa disciplina, a darle un’aura di sapere millenario.
La verità è che la riflessologia plantare, almeno per come la conosciamo oggi, è farina del sacco di Eunice Ingram, fisioterapista, colei la quale ha pubblicato per la prima volta la mappa del piede e delle zone riflesse.
La riflessologia plantare ha una base scientifica?
Al contrario di quello che si potrebbe pensare una volta fatta la conoscenza delle diverse associazioni che la sostengono e che cercano di normarla, la riflessologia plantare non è riconosciuta dalla medicina ufficiale e il suo funzionamento non è mai stato dimostrato scientificamente.
Anche i sostenitori più accaniti della disciplina hanno decisamente ridotto lo spettro possibile di applicazione della riflessologia, ritenuta sempre più di frequente un metodo in grado di restituire un generico benessere piuttosto che un autentico percorso di cura.
Quando può essere utile ricorrere alla riflessologia plantare?
Secondo i sostenitori di questa disciplina, la riflessologia plantare sarebbe utile nel caso di:
- problemi alla schiena, come dolori cronici o comunque periodici che hanno come causa un problema di natura muscolare e scheletrica;
- mal di testa ed emicranie;
- fastidi ai seni nasali;
- fastidi alle ginocchia;
- le cistiti;
- la cellulite.
Inoltre, la riflessologia plantare sarebbe adatta, secondo alcuni, per curare altri disturbi come l’insonnia, lo stress e l’ansia. Si tratta dunque di una terapia ad ampio raggio, che sarebbe benefica per un enorme numero di patologie e di problematiche, a patto però che funzioni come dicono i sostenitori della disciplina, cosa che al momento non possiamo sicuramente dimostrare scientificamente.
La legge e la riflessologia plantare
Lo specialista di riflessologia plantare non è assolutamente un medico e non deve essere confuso con questi. Si tratta di uno specialista che ha seguito un determinato corso e che può ricevere un riconoscimento dall’AIRF, che nel momento in cui vi scriviamo e l’ente privato che si occupa di normare in Italia la disciplina.
Secondo lo stesso codice deontologico dell’AIRF lo specialista in riflessologia plantare non deve fornire diagnosi né tanto meno prescrivere farmaci o terapie.
La legge, almeno per il momento, ignora completamente quelli che sono gli specialisti di riflessologia plantare, che vengono equiparati ai massaggiatori e dunque a personale che non ha nessun tipo di conoscenza medica e che non può svolgere in alcun modo la professione di guaritore o di terapista.
Può aiutare davvero?
Sebbene le endocrine rilasciate durante il massaggio possono sicuramente essere d’aiuto in un percorso che tende al ritrovamento di una sorta di equilibrio interno, non ci sono prove scientifiche che garantiscano il funzionamento reale della riflessologia plantare.
I canali energetici e i riflessi sono a tutt’oggi indimostrati dalla scienza e non possono dunque essere ritenuti di validità scientifica. L’AIRF stessa consiglia, nel caso di patologia cronica o passeggera, di affidarsi alle cure di un medico ordinario piuttosto che affidare le proprie speranze alla riflessologia.
Non possiamo che seguire anche noi quanto la scienza e la stessa AIRF sottolinea: la riflessologia non può in alcun modo essere equiparata alla scienza medica, né per metodo né per risultati conseguiti e dunque, soprattutto nel caso di problematiche serie, sarebbe da evitarsi come cura unica.
Il benessere che però potrebbe derivarne è sicuramente interessante anche sotto il profilo medico, e nel caso in cui venga considerata come terapia del piacere completamente separata dal percorso terapeutico che comunque seguiremo con il nostro medico, non ci sono controindicazioni nel sottoporsi a questo tipo di pratica.
Ciclo mestruale, gravidanza e riflessologia plantare
In un insieme di bizzarrie comunque degne di nota, non possiamo che sottolineare lo strano atteggiamento tenuto dalla riflessologia plantare nei confronti delle donne che stanno avendo il ciclo mestruale oppure affrontando una gravidanza. La riflessologia infatti, almeno secondo i canoni dettati dall’AIRF non può trattare questi soggetti, per motivi dei quali francamente non possono che sfuggire i fondamenti.
Allo stesso tempo i soggetti nervosi o particolarmente agitati dovrebbero evitare, sempre a parere dell’AIRF, di farsi trattare con queste metodologie di cura.
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