Scoperto nuovo ceppo del virus del vaiolo delle scimmie: cosa sappiamo?

Il vaiolo delle scimmie (in inglese, monkeypox) è una patologia zoonotica il cui agente eziologico è un virus che appartiene alla stessa famiglia del virus del vaiolo.

La parola vaiolo ci evoca tempi bui che grazie alla vaccinazione sono appartenenti al passato: questo patogeno, tuttavia, non ha niente a che vedere col vaiolo umano: è meno contagioso, oltre che meno pericoloso.

La preoccupazione globale verso il vaiolo delle scimmie è iniziata nel 2022, nell’alveo delle battute finali della grande pandemia da Covid-19: il mondo intero rimase esterrefatto di fronte alla possibile diffusione di un nuovo patogeno virale dopo due anni di quarantene forzate.

Fortunatamente la circolazione del vaiolo delle scimmie non ha mai raggiunto livelli preoccupanti rimanendo confinata in aree geografiche abbastanza precise e con pochi casi; tuttavia, ultimamente questo patogeno è tornato a far parlare di sé a causa della scoperta di un nuovo ceppo che secondo gli esperti potrebbe rivelarsi molto insidioso. Vediamo di approfondire meglio l’argomento.

Come si manifesta il vaiolo delle scimmie?

Il vaiolo delle scimmie si manifesta con una serie di sintomi che sono molto simili a quelli del vaiolo umano, ma in generale meno gravi e debilitanti.
Il quadro dei sintomi comprende:

  • Febbre
  • Dolori muscolari
  • Mal di testa
  • Linfonodi ingrossati
  • Spossatezza
  • Eruzioni cutanee con macchie, vesciche o piccole croste

Le eruzioni cutanee sono tipiche di questa patologia e possono essere dolorose o pruriginose e si diffondono su tutta la cute.
La malattia ha un decorso che impiega circa 2-4 settimane: se il paziente segue il programma di riposo appropriato, questo avviene anche senza trattamenti.
In alcuni casi possono essere necessari trattamenti antivirali

Come si sviluppa la patologia del vaiolo delle scimmie?

La malattia è generalmente caratterizzata da un decorso benigno ma può risultare insidiosa e grave in alcune tipologie di pazienti quali soggetti immunocompromessi, bambini, donne incinte o in generale negli individui considerati fragili.

In questi gruppi il virus può determinare complicazioni gravi e anche potenzialmente fatali che rendono necessari una diagnosi e un trattamento tempestivi.

Come avviene la trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie?

Il meccanismo di trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie non è particolarmente efficiente; pertanto, questa patologia non si trasmette con facilità.
La trasmissione umana è legata in primo luogo al contatto con fluidi corporei o con lesioni cutanee di una persona già infetta dal virus.

Un ulteriore meccanismo di contagio è anche quello che si verifica tramite goccioline di umidità emanate tramite il respiro: in questo caso il contatto ravvicinato faccia a faccia può predisporre al contagio.

Anche i rapporti sessuali, stando ai dati disponibili e al tipo di lesioni osservate potrebbe rientrare tra i meccanismi di contagio.

Quali misure di prevenzione controllo possiamo applicare contro la circolazione del vaiolo delle scimmie?

Per quanto riguarda le misure preventive, il vaiolo delle scimmie richiede delle misure di controllo molto ferree, in maniera ancor più forte nelle aree endemiche.

Di fondamentale importanza è evitare i contatti stretti con le persone che presentano i sintomi tipici al fine di impedire la diffusione del virus.

I contatti stretti di individui infetti, secondo le autorità sanitarie, devono essere monitorati per un periodo di almeno 21 giorni: il monitoraggio include il controllo della temperatura e dei segnali tipici dell’infezione.

La vaccinazione contro il vaiolo umano protegge anche contro il vaiolo delle scimmie?

La vaccinazione contro il vaiolo umano, in Italia fu sospesa nel periodo a cavallo tra gli anni 70’ e 80’, a causa della completa eradicazione del virus.
I soggetti che non sono stati vaccinati contro il vaiolo umano potrebbero essere maggiormente a rischio di infezione a causa dell’assenza di anticorpi.

Chi invece ha ricevuto la vaccinazione anti-vaiolo può avere anticorpi efficaci anche contro il vaiolo delle scimmie, vista la somiglianza biologica tra questi due patogeni.

La vaccinazione post-esposizione, idealmente somministrata entro quattro giorni dall’esposizione, può essere presa in considerazione per i contatti ad alto rischio, inclusi gli operatori sanitari e il personale di laboratorio, dopo un’attenta valutazione dei rischi e dei benefici.

La circolazione di un nuovo ceppo di vaiolo delle scimmie: che cosa sappiamo?

Le autorità sanitarie italiane, collaborando con l’ECDC, hanno intensificato la sorveglianza ai fini di monitorare l’infezione sul territorio nazionale.

L’Istituto Superiore di Sanità co i suoi gruppi di lavoro monitora in maniera costante i casi di vaiolo in modo da prevenire eventuali eventi epidemici, salvaguardando la salute pubblica.

Ultimamente il virus del vaiolo delle scimmie sta di nuovo facendo parlare di sé per la scoperta di un nuovo ceppo.
Quest’ultimo è stato trovato in Congo, sia in adulti che in bambini.
Le autorità sanitarie congolesi ritengono che il ceppo sia presente nella regione almeno dalla metà del settembre del 2023.

Sempre gli esperti locali sostengono che la prima diffusione del nuovo virus sia da attribuire a fenomeni di trasmissione sessuale anche se non è da escludere che vi siano stati altri tipi di contagio.

Diffusione e timori globali: cosa dobbiamo aspettarci?

In questo momento il timore principale è che il nuovo ceppo, attualmente in rapida diffusione nell’Africa centrale, possa raggiungere facilmente l’Europa e le altre regioni del mondo.
Secondo alcuni esperti questo ceppo può essere considerato il ceppo di monkeypox più pericoloso tra quelli in circolazione finora.

L’ l’aumento dei casi di vaiolo delle scimmie nella provincia congolese del Sud Kivu aveva inizialmente suggerito che le infezioni fossero causate dal virus del clade II, il patogeno responsabile dell’epidemia del 2022 in Europa e Stati Uniti.

Tuttavia, grazie ai test di laboratorio è stato rilevato che il ceppo in questione risulta essere una variante del clade I, significativamente più pericolosa.

La diffusione di questo nuovo ceppo virale di vaiolo delle scimmie rappresenta una potenziale minaccia per la salute pubblica globale.
L’attenersi alle regole imposte dalle autorità sanitarie è un aspetto di primaria importanza, al fine di contenere la diffusione del virus e proteggere la parte della popolazione più vulnerabile.

La continua ricerca scientifica e l’aggiornamento delle misure preventive saranno cruciali per affrontare questa nuova sfida sanitaria. Le autorità sanitarie devono essere pronte a rispondere rapidamente e in modo efficace a eventuali focolai, garantendo al contempo che la popolazione sia adeguatamente informata sui rischi e le precauzioni da adottare.

Solo attraverso uno sforzo concertato a livello globale sarà possibile controllare la diffusione del nuovo ceppo di vaiolo delle scimmie e proteggere la salute delle persone in tutto il mondo.

Fonti

https://www.agenzianova.com/news/congo-kinshasa-le-autorita-sanitarie-avvertono-sulla-diffusione-di-un-nuovo-ceppo-di-vaiolo-altamente-pericoloso/

https://www.epicentro.iss.it/mpox/

 

 

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