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Quali elementi vengono presi in considerazione per la diagnosi?
Abbiamo visto come nella grande maggioranza dei casi l’aerofagia sia un disturbo di cui non doversi immediatamente preoccupare ma, al tempo stesso si ribadisce l’importanza di sottoporre il disturbo all’attenzione di un medico qualora i sintomi si presentino con frequenza o se comunque hanno causato uno stato di preoccupazione.
È bene parlarne al proprio medico di base, il quale valuterà a quali esami sottoporvi, indicando in genere una visita da un medico specialista in gastroenterologia.
In fase di visita il medico andrà preliminarmente ad accertarsi dei sintomi percepiti dal paziente, ponendo domande specifiche quali: da quando è insorto il problema, ogni quanto si manifesta, se i disturbi si accentuano in concomitanza di specifici momenti. È poi importante verificare che se il paziente sia un soggetto ansioso e spaventato dai sintomi di cui soffre e soprattutto andare ad indagare sulle sue abitudini alimentari.
Il medico andrà poi a palpare il torace e l’addome del paziente, constatando se la pancia è gonfia e dura, se è presente aria nello stomaco, se sono presenti masse, zone di dolorabilità al tocco o alterazioni di qualsiasi natura.
Basandosi sui dati raccolti il medico andrà a sottoporre il paziente ad eventuali accertamenti, al fine di verificare i sospetti diagnostici.
A seconda dei casi potrà rendersi necessaria una gastroscopia, esame che permette di prendere visione dello stato di salute delle pareti dell’esofago e dello stomaco, oppure una ecografia, utile nel verificare la distensione delle pareti dell’intestino in caso di colon irritabile.
Esistono terapie efficaci?
Ribadendo la necessità di rivolgersi esclusivamente alle attenzioni di un medico, sia per quanto riguarda la diagnosi che la prescrizione e la somministrazione delle terapie, si invita a diffidare in qualsiasi modo dalle indicazioni trovate su internet o consigliate da conoscenti.
Se le cause di aerofagia sono dovute ad abitudini alimentari scorrette sarà sufficiente apportare dei cambiamenti nel proprio stile di vita e ricorrere a dei semplici rimedi che agevolano la digestione.
In questi casi si consiglia di consumare dei pasti meno abbondanti del solito e di masticare con lentezza ogni boccone, evitando di deglutire porzioni troppo grandi.
Si consiglia di limitare quanto più possibile il consumo di bibite gassate, così come alimenti ricchi di zuccheri e di proteine.
Per i soggetti ansiosi può essere presa in considerazione l’ipotesi terapeutica di indicare l’uso di farmaci ansiolitici oppure di rivolgersi ad un consulto psicologico, od ancora di adottare tecniche di rilassamento per gestire lo stress.
In caso di patologie dell’apparato digerente, invece, in genere vengono indicate terapie farmacologiche, somministrando ad esempio inibitori della pompa protonica.
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