Allucinazioni: Tipologie, Cause e Terapia

Come comportarsi in caso di allucinazioni? 

Quando ci si accorge di percepire degli eventi che in realtà non esistono, o se ci accorgiamo che una persona a noi vicina manifesta queste discrepanze tra realtà ed immaginazione, come primo passo è sempre bene vincere tutte le resistenze personali, non negare quindi il problema, e rivolgersi al proprio medico curante.

Come abbiamo visto le cause di allucinazioni sono molte, ed alcune di esse hanno dei risvolti clinici molto delicati, pertanto non bisogna temporeggiare, ma anzi, accettare di farsi aiutare, sia per migliorare la propria condizione di disagio che per iniziare al più presto dei trattamenti opportuni al fine di contrastare un peggioramento, o comunque per rallentarlo.

Valutata l’entità del problema il medico di base può indirizzare il soggetto ad una visita neurologica o ad una visita psichiatrica.

In entrambi i casi vengono valutati attentamente i sintomi che interessano il soggetto, ciò che riferisce di percepire, le modalità di insorgenza (se diurne o notturne), se le allucinazioni hanno compromesso in qualche episodio il normale svolgimento delle attività quotidiane e come si manifestano.

Il medico andrà poi ad accertarsi dell’integrità cognitiva del soggetto, della sua capacità di memorizzare, svolgere esercizi di ragionamento o calcolo, di orientarsi nel tempo e nello spazio ed ancora le capacità di comprensione, di dialogo e di valutazione della realtà.

In base ai dati raccolti, su indicazione del medico specialista, potranno essere svolti esami approfonditi sul sospetto diagnostico formulato. In genere la risonanza magnetica e la TAC sono gli esami più indicati, questo perché la loro risoluzione consente di prendere visione delle strutture del sistema nervoso centrale (corteccia cerebrale, corteccia cerebellare ed encefalo nella sua integrità), valutando se esistono quadri patologici quali atrofia, lesioni, placche o tumori, e soprattutto permettono di identificare con precisione le aree interessate del disturbo.

Un altro esame utile è l’elettroencefalogramma (EEG), che consente di prendere visione dell’attività elettrica del cervello.

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