La bronchite è una patologia molto comune, colpisce maggiormente durante i mesi invernali e con più frequenza i soggetti più fragili, quindi i bambini e gli anziani.
Si tratta di un processo infiammatorio a carico della mucosa che riveste i bronchi, ma che può facilmente estendersi anche alla trachea ed alla faringe che, se non opportunamente trattata, può degenerare in quadri patologici più seri a carico dei polmoni.
Si identificano due tipologie di bronchite, acuta e cronica, che come vedremo più nel dettaglio si differenziano sia per la durata che per l’agente scatenante il fenomeno,
La bronchite senza febbre è una condizione che può caratterizzare indistintamente sia la forma acuta che cronica ed è un elemento fondamentale su cui si basa la strategia terapeutica del medico.
Vediamo a seguito le forme più comuni di bronchite, con i relativi sintomi tipici, per meglio distinguere il disturbo. Si può uscire se si ha bronchite senza febbre?
In questo articolo parliamo di:
Bronchite Acuta: cause
Questa forma di bronchite può essere causata sia da virus che da contatto con agenti irritanti quali sostanze acide, solventi ed ammoniaca.
La causa virale è la più comune e si associa ai tipici virus influenzali e parainfluenzali che caratterizzano le stagioni più fredde. Si presenta dapprima con sintomi più leggeri, tipici di un raffreddamento o di un’influenza, quindi dolori osteo-articolari, dolori muscolari, stanchezza, tosse secca e conseguente sensazione di bruciore e dolore alla gola dovuto allo sforzo.
In genere, in questo primo stadio si può manifestare una lieve febbre ma il paziente può anche non manifestare alcun rialzo della sua temperatura corporea e si parla pertanto di una forma di bronchite senza febbre.
In uno stadio successivo, se l’infezione virale non si risolve, si instaura una sovra-infezione di natura batterica che peggiora i sintomi della malattia che, se non opportunamente curata, può dare esito a patologie ben più gravi quale la broncopolmonite.
Quando si instaura la sovra-infezione si ha tipicamente la produzione ed escrezione del catarro e quindi la presenza di tosse grassa. Al contrario della fase iniziale (o virale), è più frequente che il paziente manifesti la febbre.
Quando si ha a che fare con il malessere lamentato dai bambini è frequente che ci si allarmi per il loro stato di salute, questo perché spesso non riescono ad esprimere tutti i loro sintomi ma lamentano uno stato di malessere generale.
In caso di bronchite però ci viene in aiuto la natura della tosse e da quanto questa si manifesta. Se il bambino ha una tosse secca, ossia priva di catarro, quindi senza espettorato o escrezioni, con molta probabilità si tratta di una forma lieve di bronchite, per cui non c’è motivo di allarmarsi. In genere si risolve da sé entro qualche giorno.
Se, invece, la tosse diventa grassa, quindi il bambino produce ed emette catarro e secrezioni, la bronchite necessita di opportune terapie, pertanto si rende fondamentale rivolgersi al medico pediatria per una visita approfondita.
È importante non perdere tempo, aspettando che la situazione si risolva da sola, perché in realtà potrebbe aggravarsi e degenerare in patologie più complesse, ed è fondamentale non affidarsi a rimedi trovati su internet.
Bronchite cronica: le cause
Questa forma di bronchite ha un andamento più prolungato e ingravescente rispetto alla precedente. Si definisce cronica quando il soggetto manifesta tosse grassa per un tempo pari o superiore ai 3 mesi durante il corso di un anno e per 2 anni consecutivi.
Anche in questo quadro clinico si possono verificare piccoli rialzi febbrili, ma in genere si presenta senza febbre.
I fattori scatenanti principali di bronchite cronica sono prevalentemente legati al fumo, ed ai vari fattori ambientali, soprattutto l’inquinamento. In misura minore, però, troviamo di nuovo l’infezione da virus e la sovra-infezione batterica quale causa della malattia.
Si tratta, dunque, di una condizione in cui si ha una produzione cronica di secrezioni che vengono espulse tramite tosse definita “produttiva”, ossia con catarro.
Lo stato di tosse continua e di produzione di muco porta man mano il soggetto a condizioni di dispnea (peggioramento della capacità di respirazione) e ad avvertire una sensazione di “fiato corto” o mancanza di respiro. Questa situazione viene avvertita principalmente quando si esercitano attività fisiche e durante le ore notturne, questo a causa della posizione sdraiata.
Come detto in precedenza la bronchite cronica può degenerare in quadri di maggiore interesse clinico, sfociando in una vera e propria BPCO (bronco-pneumopatia ostruttiva) o in una broncopolmonite, pertanto si invita a non sottovalutare una tosse persistente, e di rivolgersi al proprio medico curante che valuterà la necessità di prescrivere analisi più approfondite.
Quali esami sono utili per la diagnosi di bronchite?
Le modalità di indagine si differenziano in base ai sintomi avvertiti, al tipo di tosse ed allo stato di salute generale del paziente. Resta il fatto che una tosse con espettorato (catarro) o una tosse cronica sono elementi che necessitano di accertamenti, che dovranno essere valutati dal medico.
Quali sono le indagini più frequenti? Un primo e fondamentale approccio in fase di visita è l’auscultazione del torace. È una semplice visita effettuata con l’ausilio di uno stetoscopio appoggiato su più parti del torace e della schiena per sentire la presenza di rumori e rantolii indice della presenza di muco nelle basse vie aeree (bronchi e polmoni). Non si tratta quindi di un esame invasivo né doloroso.
Gli accertamenti possono poi richiedere una semplice analisi del sangue, utile per verificare la presenza di fattori che indicano un’infezione: globuli bianchi alti, livelli alterati di neutrofili e la presenza di anticorpi specifici dei virus che colpiscono l’apparato respiratorio.
Se presente espettorato, quindi catarro, si può valutare la sua natura e la sua composizione.
Ulteriori accertamenti si avvalgono della diagnostica strumentale, soprattutto dei raggi al torace (RX Torace) per avere visione dello stato dei bronchi e dei polmoni.
Per verificare, invece, la capacità respiratoria del soggetto si effettua un esame detto spirometria. Anche in questo caso non si tratta di un esame né doloroso né invasivo, consiste infatti nell’espirare aria dalla bocca all’interno di beccuccio collegato al macchinario che effettua la misurazione di quanta aria contengono i polmoni.
Bronchite senza febbre: terapia
Ribadiamo l’importanza di sottoporsi ad una corretta terapia al fine di non per permettere di peggiorare il quadro clinico e questa può essere prescritta soltanto da un medico dopo avere effettuato tutte le analisi necessarie.
Pertanto, di seguito vengono riportate le opzioni terapeutiche più comuni ma queste non devono essere interpretate come le indicazioni da seguire. Ogni caso merita una valutazione a sé.
In caso di bronchite senza febbre, o con manifestazioni febbrili molto lievi, non più di qualche linea, risulta non solo inutile ma anche controproducente somministrare farmaci antipiretici, antivirali ed antibiotici.
In caso di bronchite acuta di lieve entità in genere si somministrano farmaci anti-dolorifici, farmaci anti-tussigeni per placare la tosse, in genere sotto forma di sciroppi o caramelle e farmaci anti-espettoranti, per facilitare l’espulsione del catarro.
A queste strategie si aggiungono anche dei consigli pratici, quali quello di tenersi adeguatamente idratati bevendo tisane e infusi e di effettuare aerosol per liberare le vie aeree, ed ancora di utilizzare dei deumidificatori ambientali.
Quando invece i sintomi peggiorano e si instaurano febbre e tosse grassa, in aggiunta ai farmaci già citati si rende necessario il ricorso agli antibiotici (amoxicillina, azitromicina) ed ai farmaci antipiretici.
In caso di tosse cronica, alle terapie specifiche per ogni caso, si deve associare la sospensione da fumo di sigaretta.
Si può uscire in caso di bronchite senza febbre?
In questi casi la risposta spetta al medico. In genere è preferibile non uscire e non esporsi ad ulteriori agenti che possono peggiorare la situazione. Ad esempio, il recarsi in posti troppo freddi o troppo caldi senza le adeguate precauzioni può aprire la strada a nuove infezioni che possono aggravare una situazione di bronchite senza febbre.
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