Il bruxismo è una parafunzione dentale, ossia la messa in atto di movimenti di digrigamento che affaticano i muscoli masticatori e che possono causare traumatismi ed usura ai denti e alle strutture anatomiche di sostegno.
Si tratta di un disturbo da non sottovalutare in quanto le conseguenze possono ripercuotersi anche sulla muscolatura del collo, del viso, delle spalle, e sull’articolazione temporo-mandibolare, che permette di chiudere ed aprire la bocca.
Dunque, in sintesi il bruxismo è un disturbo che porta il soggetto a serrare e digrignare i denti con forza.
In genere l’esecuzione di questi movimenti avviene senza che il soggetto se ne renda conto, difatti il più delle volte il bruxismo è un fenomeno notturno, che si manifesta nelle ore di sonno.
Al risveglio il soggetto avverte sintomi quali affaticamento alla mandibola, ai muscoli del viso, senso di tensione al collo e alle spalle, ma il bruxismo può manifestarsi anche di giorno come conseguenza di un periodo di forte stress emotivo, legato ad un sovraccarico di studio o di lavoro.
In questo secondo caso il soggetto si può rendersi conto del momento in cui i muscoli masticatori (occipitale, pterigoideo esterno, pterigoideo interno e massetere) si contraggono serrando le arcate dentarie, esercitando quindi una pressione eccessiva a carico dei denti, dell’apparato sospensore del dente (legamenti che tengono saldi i denti all’interno dell’arcata dentale della mandibola e della mascella), della muscolatura del viso e dell’articolazione temporo-mandibolare.
In quasi tutti i tipi di para-funzione possono verificarsi fratture del dente, lesioni alla mucosa delle guance e della lingua, usura dei denti e formazione di crepe sullo smalto dei denti.
Quindi, come è possibile intuire facilmente, si tratta di un fenomeno da non sottovalutare e da sottoporre ad un medico specialista.
Quali sono i movimenti di para-funzione dentale?
I movimenti di para-funzione si dividono in 3 gruppi:
- Bruxismo (o digrignamento): in cui il soggetto tende a stringere i denti, ed una volta che sono a contatto, ad esercitare movimenti eccentrici. Il più delle volte si tratta di un fenomeno inconscio o comunque involontario di cui non ci si rende conto, in cui la pressione esercitata può essere notevolmente superiore rispetto a quella che si sviluppa durante la normale chiusura della bocca. In genere il digrignamento dura pochi secondi e si concentra nei momenti di maggiore stress emotivo nel corso della giornata;
- Serramento (o clenching): è sempre una tipologia di bruxismo, in cui il soggetto tende a tenere serrate le arcate dentarie e può permanere in questa posizione anche a lungo, persino per ore. Si tratta di un fenomeno che comporta la formazione di crepe e spaccature sullo smalto, infiammazione dei muscoli sovraccaricati, dolori miogeni che vengono riferiti come generici dolori al viso o come attacchi di cefalea. Inoltre, in caso di serramento si può andare a lesionare anche la lingua, determinando ferite e tagli;
- Clamping (o occlusione violenta): in questo tipo di para-funzione la chiusura delle arcate dentarie è così forte e violenta da portare alla frattura della corona dentaria e all’esposizione della polpa del dente.
A questo punto, voltiamo pagina per approfondire quali sono i sintomi e le conseguenze di questo fenomeno.
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