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Il Festival di Sanremo porta milioni di italiani davanti alla tv, spesso fino a notte fonda. C’è chi lo guarda per il proprio cantante preferito, chi per fare più punti al Fanta Sanremo, chi solo per stare in famiglia. Tuttavia, quello che accomuna la maggior parte delle persone è, poi, la carenza di sonno. Questa situazione porta sintomi fisici e neurologici come il peggioramento del proprio umore, delle performance scolastiche e lavorative, oltre a nervosismo e aggressività. Ecco quali sono i suggerimenti degli esperti per godersi il Festival della canzone in salute.
La carenza di sonno impatta sulle performance
“La privazione del sonno non va sottovalutata. Non a caso, anche il tennista Jannik Sinner dorme 9-10 ore ogni notte, perché non basta saper giocare bene, ma durante la partita bisogna pianificare rapidamente, cambiare in fretta strategia, e lui è campione anche in questo”. Sono le parole, all’Adnkronos Salute, di Luigi Ferini-Strambi, professore ordinario di neurologia all’Università Vita-Salute San Raffaele e direttore del Centro di medicina del sonno dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano.
Se fare le ore piccole per una sera non è di per sé un problema, tirare fino a tardi per quasi una settimana invece fa male all’organismo. Soprattutto alle aree frontali deputate a funzioni ben specifiche, tra le quali prendere decisioni improvvise durante il giorno, oltre alla capacità di controllare l’istinto. L’esperto sottolinea come la carenza di sonno continuativo per 5 giorni incida negativamente sulle funzioni cognitive. Infatti, “rende aggressivi, irritabili, nervosi e poco connessi il giorno dopo, si controllano meno le proprie emozioni”. Diminuiscono, poi, le performance a scuola e in ufficio e a farne le spese sono attenzione, concentrazione e memoria.
Sintomi da carenza di sonno
La carenza di sonno porta sintomi sia fisici, sia neurologici. Ecco quali:
- disturbo dell’umore
- allucinazioni
- vista sfocata
- vuoti di memoria
- scarsa attenzione
- stenia, cioè una profonda e significativa stanchezza
- eccessiva sonnolenza diurna
- ansia e facile irritabilità.
I due cronotipi: gufi e allodole
L’orologio biologico dentro di noi regola diverse funzioni come alimentazione e sonno. In base ad alcune caratteristiche, date dalle predisposizioni personali, possiamo suddividere le persone in due cronotipi: gufi e allodole.
Il gruppo dei cosiddetti ‘gufi’, sono coloro che raramente si sentono assonnati prima di mezzanotte, faticano ad alzarsi alla mattina e finiscono per fare le ore piccole, perché la sera e la notte sono i momenti in cui sono più attivi. Generalmente questo gruppo dorme più a lungo nel week-end, perchè cerca di recuperare le ore di sonno perse nella settimana.
Viceversa, il gruppo delle ‘allodole’, sono le persone che si svegliano presto, anche senza l’aiuto della sveglia, e senza alcuno sforzo si mettono in moto, però vanno a dormire presto. E gli esperti hanno visto che non ci sono significative differenze di ore di sonno tra weekend e giorni infrasettimanali.
Trovare una via di mezzo
Per tutti, raccomanda l’esperto, il consiglio è di trovare una via di mezzo, evitando di andare a letto alle 2-3 del mattino perché la perdita di sonno causa anche l’indebolimento del sistema immunitario. Per chi invece è intenzionato a vedere il festival fino ai titoli di coda, Ferini-Strambi suggerisce di fare un sonnellin opomeridiano di 30 minuti al massimo e di bere bevande a base di caffeina per essere più attenti e concentrati.
Fonti:
Ospedale Niguarda – Sei gufo o allodola
Humanitas – Se non dormi abbastanza, i rischi per la salute
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