L’uso della pillola contraccettiva è ormai di largo utilizzo. Non solo per evitare una gravidanza indesiderata, ma anche per trattare patologie dolorose, debilitanti, che possono impattare la fertilità, come ad esempio l’endometriosi. Tuttavia, alcune persone che usano metodi contraccettivi ormonali riportano di aver sperimentato la depressione come effetto collaterale.
Vediamo, quindi, cosa c’è da sapere e soprattutto cosa chiedere al proprio medico riguardo contraccettivi e depressione.
In questo articolo parliamo di:
Benefici dei contraccettivi, ecco quali sono
I contraccettivi ormonali presentano una serie di benefici oltre alla prevenzione di una gravidanza non desiderata. Infatti, vengono utilizzati anche per trattare patologie debilitanti e dolorose come l’endometriosi. Possono essere in pillole, cerotti, o come dispositivi intrauterino ormonale (IUD) con diversi dosaggi ormonali all’interno in base all’esigenza. Ecco, qui di seguito, i principali benefici dall’uso di contraccettivi:
- cicli mestruali più leggeri
- riduzione dei dolori mestruali
- diminuzione dell’acne in alcune persone
- rischio inferiore di tumore ovarico e endometriale
- riduzione dei sintomi dell’endometriosi, dismenorrea ecc..
- riduzione dei sintomi fisici ed emotivi nella sindrome premestruale severa (PMS) con minore rischio di depressione.
Depressione tra i rischi dei contraccettivi
Come per tutti i farmaci, i contraccettivi presentano alcuni rischi. Spesso gli effetti collaterali sono passeggeri, mentre in altri casi persistono. Gli effetti collaterali dei contraccettivi più comuni sono: un cambiamento nella libido o nella lubrificazione durante i rapporti sessuali, dolore al seno, mal di testa, variazioni di peso.
Raramente, e se una persona ha altri fattori di rischio, possono svilupparsi effetti collaterali gravi come ictus, infarto, coaguli di sangue che possono staccarsi e raggiungere i polmoni, tumori epatici.
Uno dei sintomi che desta particolare preoccupazione è l’umore depresso e la depressione causata dai contraccettivi ormonali. Come indica L’Agenzia italiana dei medicinali (AIFA):
“La depressione può essere grave ed è un noto fattore di rischio per l’insorgenza di comportamento suicidario e suicidio”.
Per questo a livello europeo, è stato deciso da qualche anno, di aggiornare le informazioni sui contraccettivi ormonali proprio a conclusione della valutazione della sicurezza relativo al rischio di comportamento suicidario e suicidio, associati a depressione.
Servono più studi su contraccettivi e depressione
Gli ormoni sono i messaggeri chimici del corpo e influenzano molti processi fisiologici tra cui l’umore. E la depressione è uno dei possibili effetti collaterali dell’assunzione di questi farmaci. Anche la scienza, seppur ancora limitatamente, ha iniziato a studiare il fenomeno. Ad esempio, uno studio del 2016 ha valutato dati su più di un milione di donne residenti in Danimarca. Secondo questa ricerca, le pazienti che usavano contraccettivi ormonali, soprattutto durante l’adolescenza, erano più propense a utilizzare antidepressivi in seguito. Ci sono poi altre ricerche che hanno valutato una propensione alla depressione maggiore nel post-partum se le pazienti avevano assunto nella loro vita pillole anticoncezionali
E’ anche vero che se una persona sviluppa depressione durante o dopo l’uso di contraccettivi potrebbe essere dovuto a motivi diversi dall’uso del contraccettivo. Quindi, sono necessari ulteriori studi per approfondire la relazione tra contraccettivi e depressione non solo per migliorare la conoscenza farmacologica, ma soprattutto a beneficio della salute femminile.
Le domande chiave da fare al medico
Come abbiamo visto per molte persone, i contraccettivi offrono una serie di vantaggi e benefici. Tuttavia, quando si discute di questo tipo di terapia con il proprio medico, è bene fare sempre alcune domande chiave. Infatti, conoscere con anticipo i possibili effetti collaterali, come la depressione o i cambiamenti di umore, aiuta a capire se il prodotto è adeguato alle nostre esigenze o se è necessario modificarlo.
Ecco cosa chiedere al proprio medico prima di provare un contraccettivo o cambiarlo:
- C’è qualcosa nella mia storia clinica che aumenta il rischio di effetti collaterali?
- Cosa dovrei fare se sperimento effetti collaterali?
- Quali sono gli effetti collaterali più comuni con questo metodo contraccettivo?
- Esiste un’alternativa con meno ormoni rispetto al mio metodo attuale?
- Qual è la percentuale di persone che interrompono l’uso di questo metodo a causa degli effetti collaterali?
- Quali sono gli effetti collaterali più seri associati a questo metodo?
Dall’altra parte, è essenziale che il medico prescrittore del contraccettivo ormonale risponda in modo trasparente alle domande delle pazienti. Infine, è fondamentale che sottolinei la necessità di contattarlo in caso di cambiamenti d’umore e sintomi depressivi, anche se questi si verificano poco dopo l’inizio del trattamento.
Fonti:
AIFA – Nota informativa
Medical News Today – Depression on birth control