Il dolore al tallone (detto anche talalgia o in termini più comuni tallonite), è un disturbo piuttosto comune, considerato il ruolo centrale che questa struttura svolge nel mantenimento della posizione eretta e nella deambulazione.
Sul tallone, infatti, si scarica gran parte del peso corporeo ed è facile intuire quanto questo esponga la sede anatomica sia ad una pressione costante esercitata dal proprio peso, sia alle sollecitazioni delle superfici su cui poggia. Ma il dolore al tallone, specie se riferito ad entrambi i piedi destro e sinistro, può indicare anche la presenza di una patologia sistemica di rilevante interesse clinico.
In ogni caso si tratta di un disturbo doloroso, fastidioso e che in virtù della funzione del tallone nel sostenere il peso corporeo e permettere la deambulazione, può seppur temporaneamente, limitare o impedire lo svolgimento delle normali attività quotidiane.
Il dolore al tallone può presentarsi sia sotto sforzo che a riposo, oppure ancora in specifici momenti quali la notte e le prime ore mattutine (ipotesi che propende per un disturbo di maggiore entità).
Può interessare un solo piede (sinistro o destro indifferentemente), specie nei traumi, oppure entrambe (situazione più comune nelle patologie sistemiche). Inoltre il dolore può localizzarsi soltanto a livello del tallone o estendersi a tutta la pianta del piede ed irradiarsi alla caviglia e ancora il dolore al tallone può acuirsi quando si poggia il piede a terra al mattino.
Quando rivolgersi ad un medico?
Se il dolore che si manifesta è di lieve entità, magari compare a seguito di un piccolo trauma o di un’intensa attività fisica, o magari dopo una giornata passata in piedi, non è il caso di preoccuparsi.
In genere un po’ di riposo e l’applicazione di impacchi freddi aiutano a dare sollievo e a ripristinare in fretta una condizione di normalità. Quando invece il dolore al tallone si protrae, rende difficoltosi o impossibili la deambulazione e il mantenimento della posizione eretta, e si associano altre manifestazioni quali gonfiore, rossore, deformazioni ossee e presenza di formicolii alle gambe è necessario rivolgersi al più presto alle attenzioni di un medico.
Entriamo ora nel vivo della trattazione analizzando quali possono essere le cause più frequenti di dolore al tallone.
In questo articolo parliamo di:
Quali sono le cause principali di dolore al tallone?
Si distinguono due tipi di cause all’origine dei sintomi, le più comuni sono quelle relative a fattori che seppur di natura non patologica sul lungo periodo possono scatenare serie ripercussioni, quali l’uso di scarpe inadeguate, e cause invece di più seria entità dunque scatenate da eventi patologici.
Per semplicità di consultazione e comprensione abbiamo deciso di raccoglierle in due gruppi separati.
Cause non patologiche
- Posture errate: molto comuni, specie collegate all’uso di scarpe inadatte, cioè all’utilizzo frequente di scarpe con il tacco o di scarpe troppo strette o troppo larghe rispetto alla propria misura;
- Affaticamento fisico: tipico di chi pratica sessioni di allenamento troppo dure rispetto al proprio stato di preparazione oppure di chi permane fermo in piedi per molte ore nel corso della giornata;
- Obesità e sovrappeso: i soggetti in sovrappeso, e a maggior ragione quelli obesi, esercitano un’eccessiva pressione a danno delle gambe e dei piedi, e soprattutto a danno del tallone, zona in cui viene a scaricarsi tutto il peso corporeo. Questo eccessivo carico di peso sul lungo periodo genera affaticamento e conseguente dolore, tenendo anche conto dei fenomeni di ritenzione idrica che interessano i soggetti in sovrappeso.
Cause patologiche
- Traumi: tenendo conto del costante carico di peso cui è sottoposto, di tutti gli stimoli traumatici e delle sollecitazioni cui è sottoposto il tallone, ci si rende conto del perché gli eventi traumatici siano alla base di buona parte dei dolori al tallone.I traumi possono colpire sia le ossa del tarso, in particolare il calcagno, che i tessuti molli, quindi i tendini, i legamenti e i muscoli. Ovviamente i traumi possono essere di diversa intensità, da lievi contusioni fino alle fratture, con esisti dolorosi differenti, ma in tutti i casi il dolore al tallone può dare esito con facilità a limitazioni tali da compromettere il movimento;
- Ernia del disco lombare: con questo termine si indica la protrusione, quindi la fuoriuscita del disco cartilagineo che si interpone tra due vertebre lombari, rispetto alla sua sede anatomica. La fuoriuscita del disco determina una compressione sui vasi sanguigni e sui nevi del plesso lombare, causando dolore, difficoltà motorie ma anche disturbi sensitivi e quindi formicolii;
- Sperone calcaneare: detto anche “spina calcaneare”, consiste in un fenomeno di crescita ossea (esostosi) che si viene a formare per lo più a livello del calcagno, sede in cui vanno ad accumularsi, via via in condizioni patologiche, aggregati di calcio.Questo processo rappresenta una risposta a fenomeni continui di infiammazione quali artrosi o fascite plantare. La neoformazione ossea va a creare attrito e ad esercitare una continua pressione sui tendini e sui legamenti del tallone provocando forti dolori che si manifestano soprattutto durante la notte;
- Artrite: patologia infiammatoria che interessa le articolazioni, spesso conseguenza di un’infezione o di un trauma di moderata entità;
- Artrite reumatoide: malattia reumatica, a carattere autoimmune, che colpisce prevalentemente il genere femminile. Questa patologia interessa le articolazioni causando dolori molto intensi, deformazioni delle ossa del piede, mancanza di forza e ridotta capacità motoria. Sono interessate tutte le articolazioni, quindi se il dolore si manifesta solo a livello del tallone, non esistono presupposti necessari a sospettare di questa patologia;
- Gotta: condizione che si instaura tipicamente nei soggetti che conducono una dieta troppo ricca di proteine, specie coloro che consumano in maniera smisurata carne rossa, responsabile dell’innalzamento dei livelli di acido urico nel sangue. L’acido urico si aggrega in formazioni cristalline che vanno ad infiltrarsi a livello delle articolazioni causando fortissimi dolori tanto da ridurre i movimenti. Per informazioni su una corretta alimentazione in caso di gotta si invita a leggere l’approfondimento;
- Fascite plantare: infiammazione del legamento arcuato del piede. Nelle prime fasi il dolore è localizzato a livello del tallone, per poi estendersi con il progredire dell’infiammazione a tutta la pianta del piede.Tutto ciò si ripercuote negativamente sulla deambulazione, quindi il soggetto colpito avvertirà dolore e affaticamento mentre cammina, limitandone le attività.Si tratta di una patologia multifattoriale, che insorge pertanto all’instaurarsi di più fattori: può derivare dall’uso di scarpe troppo strette e rigide, oppure più di frequente all’uso di scarpe con il tacco, oppure questa condizione può facilmente insorgere nei soggetti obesi, per via dell’eccessivo carico di peso che esercita pressione sul piede. Un altro fattore comune all’origine della fascite plantare è una sessione di allenamento troppo intensa rispetto alla propria preparazione fisica.
Il dolore insorge tipicamente nel corso della notte o nelle prime ore del mattino, momento in cui alzandosi si porta il piede da una posizione di riposo ad una posizione di carico del peso corporeo, generando un dolore piuttosto acuto che si protrae per qualche minuto;
- Infiammazione dei tendini: prendono il nome di tendiniti e tra le forme più comuni che interessano il tallone vi è l’infiammazione del tendine di Achille, una robusta fascia fibrosa che collega il muscolo del polpaccio all’osso del tarso detto calcagno. In questo caso il dolore si presenta come molto intenso e interessa il tallone e la caviglia.
Analizzate tutte le possibili cause di questo dolore, andiamo ad approfondire in che modo avviene la diagnosi di questo disturbo e se esistono terapie e rimedi efficaci per risolvere il problema.
Su quali elementi si fonda la diagnosi?
Abbiamo visto che le cause di dolore al tallone possono essere molteplici e di diversa entità, tuttavia, data l’importanza di questa struttura nella deambulazione e nel mantenimento della posizione eretta, qualunque sia la causa, il dolore può andare a limitare se non ad impedire il normale svolgersi delle attività quotidiane.
Ragion per cui, se il problema persiste e se il dolore al tallone è molto acuto e magari si irradia anche al resto del piede e alla caviglia, è necessario rivolgersi con tempestività alla valutazione di un medico specialista in ortopedia.
In fase di anamnesi il medico raccoglie tutte le informazioni riguardanti i sintomi lamentati dal paziente, rivolgendo domande specifiche e mirate che permettono di capire quando è insorto il dolore, di che tipo di dolore si tratta (se continuo o episodico) e se si manifesta in momenti particolari come la notte o al mattino, o in seguito a sessioni di attività fisica. È anche importante valutare se il dolore ai talloni si scatena a riposo e se coinvolge la caviglia, la pianta del piede e se si sommano anche formicolio e disturbi motori.
Il medico procede poi visitando il piede del paziente, verificandone la mobilità, la camminata, il modo in cui il soggetto appoggia i piedi mediante l’ausilio di opportune pedane, i punti di dolorabilità e la presenza di segni traumatici.
Basandosi sui dati raccolti il medico valuta la necessità di sottoporre il paziente ad ulteriori indagini diagnostiche, in grado di validare o smentire le ipotesi.
Un esame del sangue può essere utile per verificare la presenza di una malattia autoimmune (artrite reumatoide), o eventuali condizioni metaboliche di interesse, mentre attraverso la radiografia e la risonanza magnetica è possibile prendere visione dello stato di salute delle ossa e dei tessuti molli, quindi di tendini e legamenti.
Quali terapie abbiamo a disposizione?
Qualora il dolore al tallone sia di lieve entità, passeggero, conseguente ad un affaticamento fisico, oppure compare dopo essere stati fermi in piedi a lungo, non c’è motivo di preoccuparsi.
In genere è sufficiente lasciare a riposo il piede o i piedi interessati, meglio se sollevati rispetto al piano del corpo, ed applicando degli impacchi freddi con del ghiaccio. Su indicazione medica si possono assumere farmaci antinfiammatori e antidolorifici.
Qualora, invece, il dolore sia molto acuto, prolungato, limita o impedisce la deambulazione o la possibilità di stare in piedi e si irradia alla pianta del piede o alla caviglia si rende necessario rivolgersi al consulto di un medico ortopedico con tempestività.
In questi casi la terapia sarà in relazione al disturbo all’origine dei sintomi del dolore al tallone. In genere si somministrano farmaci antinfiammatori e antidolorifici, oppure si consiglia l’uso di plantari o specifici tutori.
Spesso si rendono necessarie delle sedute di fisioterapia, per sveltire i tempi di recupero e per ripristinare la completa mobilità senza causare ulteriori traumi, ma talvolta, quando tutti gli altri trattamenti non risultano esaustivi, è necessario sottoporsi ad un intervento chirurgico.
In ogni caso è sconsigliato perdere tempo, in attesa che il dolore passi da solo, o ancora peggio cercando di tamponare la situazione applicando rimedi naturali trovati su internet o intrapresi sulle proprie convinzioni, infatti questi atteggiamenti potrebbero compromettere seriamente lo stato di salute del piede, peggiorando anche irreversibilmente la condizione.
Si raccomanda invece di affidarsi alle cure di medici ortopedici e di fisioterapisti professionisti.
Condividi su: