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Il dolore alla milza, detto splenalgia, interessa la porzione superiore del fianco sinistro al limite con il torace.
Il dolore in questione può essere di lieve entità e tollerabile, ma talvolta viene descritto come lacerante e trafittivo al punto di rendere difficile anche l’atto respiratorio. Si localizza a livello del fianco sinistro ma può anche irradiarsi al resto dell’addome, dando una sensazione di pesantezza e gonfiore di stomaco fino ad interessare anche la spalla ed il torace.
Percepire un dolore alla milza non deve destare particolari paure o timori; difatti, nella maggior parte dei casi come vedremo, è conseguente ad uno sforzo fisico attuato senza il giusto allenamento. Dopo qualche minuto di riposo in genere la sensazione svanisce senza portare conseguenze negative sullo stato di salute del paziente.
In una minoranza di casi, invece, il dolore alla milza è sintomo di una patologia in corso che indica la necessità di accertamenti medici.
Quando è necessario rivolgersi al medico?
Se il dolore insorge durante un sforzo fisico o nel corso dell’attività sportiva (ad esempio quando si corre), non sussistono motivi per preoccuparsi: basterà rallentare i ritmi, riposare per qualche minuto e in genere il dolore si risolve da sé senza la necessità di un intervento medico.
Se il dolore insorge, invece, a seguito di un’attività sportiva specie se si è già ben allenati a fare sport oppure secompare spontaneamente senza sforzo, si rende necessario rivolgersi al consulto del medico curante, il quale valuterà verso quali esami specialistici indirizzarvi.
Prima di illustrare le cause del dolore alla milza è necessario fornire qualche nozione sull’anatomia e sulle funzioni svolte da quest’organo al fine di comprenderne meglio i meccanismi.
Dove si trova la milza? Quali sono le sue funzioni?
La milza è un organo di forma ovoidale situato nella porzione superiore e sinistra dell’addome, localizzata in larga parte al di sotto delle ultime due costole.
È un organo detto linfoide, poiché tra le sue numerose funzioni vi è quella di produrre anticorpi che servono a contrastare gli antigeni ed i batteri che l’organo riceve tramite il flusso di sangue.
Si può dire che la milza ha la funzione di filtrare il sangue per ripulirlo sia dagli agenti patogeni che dai globuli rossi invecchiati e non più efficienti (funzione quest’ultima detta emocateresi). In condizioni normali, la milza non può essere sentita al tatto, ad eccezione di quella dei bambini in tenera età.
Una volta enunciate le funzioni della milza, possiamo illustrare con più chiarezza le condizioni che portano ad avvertire il dolore alla milza.
Quali sono le cause del dolore alla milza?
Come detto precedentemente, il dolore alla milza può essere di natura passeggera e privo di conseguenze sullo stato di salute del soggetto.
Più raramente, invece, rappresenta il sintomo di una condizione di interesse clinico.
Vediamo quindi le cause più comuni.
- Attività sportiva: il dolore splenico colpisce facilmente i soggetti che si dedicano ad uno sforzo fisico o attività sportiva dopo un periodo di inattività e quindi non allenati. Durante il corso dell’esercizio fisico, il cuore pompa più velocemente il sangue per sopperire alla maggiore richiesta di ossigeno dei tessuti. Questo significa che anche la milza riceverà un maggiore afflusso di sangue con conseguente sovraccarico di lavoro ed affaticamento che sfocia in dolore. Come ribadito in precedenza, se il dolore insorge durante uno sforzo fisico non è il caso di preoccuparsi. Basterà riposarsi qualche minuto per risolvere il problema;
- Patologie cardiache: in genere viene sospettata la presenza di un disturbo cardiaco se il dolore insorge solo al termine dello sforzo fisico;
- Anemia: abbiamo visto che una delle funzioni della milza è quella di emocateresi, ossia la filtrazione dei globuli rossi (eritrociti) invecchiati e che devono essere rimossi dalla circolazione sistemica. Nei soggetti anemici la vita media (emivita) dei globuli rossi è nettamente inferiore rispetto alle condizioni fisiologiche (60-90 giorni contro i normali 120). Va da sé che in caso di anemia il numero di eritrociti da filtrare è superiore rispetto ai soggetti sani, e questo porta ad un sovraccarico di lavoro da parte della milza, causando dolore;
- Infezioni: abbiamo visto anche la funzione che svolge la milza nella difesa contro gli agenti patogeni, risulta quindi più semplice capire il collegamento tra lo sviluppo di un’infezione e l’insorgenza di dolore alla milza. La splenalgia risulta frequente a seguito di mononucleosi (malattia del bacio) e si accompagna a tutta la sintomatologia caratteristica dell’infezione, quindi febbre, dolore alle articolazioni e linfonodi ingrossati;
- Patologie epatiche: si riscontra dolore alla milza in caso di quadri patologici che colpiscono il fegato, quali la cirrosi e l’epatite, questo perché si ha un’alterazione della pressione sanguigna ed un minore deflusso di sangue in direzione della vena porta (che drena il sangue dalla milza al fegato). Come risultato si ha un accumulo maggiore di sangue a livello della milza e quindi dolore;
- Traumi: non sono così rari. Spesso la milza risente di gran parte dei traumi a carico dell’addome. Si può arrivare anche ad una condizione di reale emergenza medica definita come rottura della milza (o rottura splenica);
- Tumore: evenienza più rara. Può essere sia maligno che benigno e la forma più conosciuta è l’emangioma splenico.
Come si esegue la diagnosi di dolore alla milza?
Alla diagnosi di questo disturbo si deve giungere esclusivamente seguendo un percorso medico che è costituito in genere da una visita (che si compone di anamnesi ed esame obiettivo) e di esami specialistici.
Il dolore alla milza, come abbiamo visto, può essere conseguente a quadri clinici di particolare interesse, si raccomanda pertanto di rivolgersi con tempestività al proprio medico, senza perdere tempo e senza affidarsi a presunti rimedi trovati su internet.
Nel corso della visita, il medico si accerterà dell’entità del disturbo quindi sul tipo di dolore percepito:
- quando si manifesta (quando si corre, quando si è a riposo, senza sforzo);
- durata del dolore se breve oppure prolungata nel tempo.
Risulta, inoltre, molto utile accertarsi sulla storia clinica del paziente e della sua famiglia per capire un’eventuale predisposizione per una data patologia. In genere, poi, si procede verso la palpazione del paziente per verificare la presenza di masse tumorali, condizione che si manifesta se la milza risulta palpabile (condizione di splenomegalia) o di altre manifestazioni.
L’esame del sangue risulta molto utile, infatti un numero alto di globuli bianchi (leucociti) indica la presenza di un’infezione in corso, un numero alterato di globuli rossi (eritrociti) è indice di anemia.
Infine, si procede con le indagini di natura strumentale come l’ecografia dell’addome che rappresenta l’esame di elezione in questi casi.
Quali terapie abbiamo a disposizione?
La terapia varia in funzione della causa scatenante il dolore alla milza e in qualunque caso deve essere prescritta da un medico sulla base delle indagini diagnostiche svolte.
In caso di mononucleosi la terapia consiste semplicemente nel riposo oppure può essere costituita da rimedi di natura farmacologica che possono prevedere la somministrazione di farmaci ad azione sintomatica. In questi casi, tuttavia, le terapie devono essere stabilite attentamente dal medico a seconda dell’entità clinica, dell’età, delle condizioni di salute e delle caratteristiche individuali del paziente.
Risulta utile ora fornire qualche indicazione per affrontare al meglio una sessione di esercizio fisico quando non si è allenati.
Se il dolore alla milza si manifesta quando si corre oppure mentre si allena, allora la giusta terapia è quella di imparare ad allenarsi correttamente.
Quali sono i rimedi per prevenire il dolore alla milza mentre ci si allena?
Abbiamo visto come la principale causa di dolore alla milza sia da collegare ad uno sforzo fisico quando non si è allenati o dopo un lungo periodo di sosta. Di seguito troverete dei consigli utili per minimizzare la comparsa di dolore alla milza quando ci si allena.
Si consiglia in primo luogo pertanto di non eccedere e di non spingere il proprio corpo oltre le sue capacità. Meglio procedere con gli allenamenti aumentando lo sforzo gradualmente di volta in volta.
È fondamentale preparare, inoltre, il fisico alla singola sessione di allenamento tramite un’adeguata fase di stretching, riscaldamento ed esercizi di respirazione.
Una volta iniziata la sessione sportiva quando si avverte dolore al fianco sinistro sarà sufficiente rallentare il ritmo o alternare fasi di riposo in cui riossigenare l’organismo a fasi di ripresa, per diminuire la sensazione dolorosa.
Man mano che si procede con esercizi ed allenamenti costanti e a cadenza regolare, abituando quindi il fisico allo sforzo, il dolore tenderà a diminuire fino a sparire.
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