Dolore alle Mani: Cause e Rimedi

Il dolore alle mani e alle dita delle mani è uno dei disturbi più frequenti che colpiscono lavoratori e non che utilizzano quotidianamente questa parte del corpo così importante.

Le mani sono strumenti di primaria importanza per ognuno, sono le strutture anatomiche che usiamo per svolgere tutte le attività quotidiane, sia lavorative che individuali e che usiamo primariamente per interagire con gli oggetti e con l’ambiente circostante.

Va da sé che ogni tipo di alterazione, processo patologico o disturbo a carico delle mani può rappresentare una seria limitazione alle attività quotidiane e rappresentare un vero e proprio ostacolo nello svolgimento nel lavoro.

Le mani, inoltre, sono strutture dotate di una grande sensibilità, pertanto ogni minimo disturbo viene avvertito immediatamente e sarà inevitabilmente esacerbato ad ogni movimento, stimolo o contatto.

Alla luce di quanto detto fino ad ora, quando si avverte un dolore alle mani è più facile essere preoccupati per le limitazioni che comporta piuttosto che pensare ai possibili risvolti patologici, ma, nonostante nella grande maggioranza dei casi il dolore avvertito alle mani e alle dita sia conseguente alla continua stimolazione tattile a cui sono sottoposte, quindi a traumi o alle variazioni termiche, in alcuni casi può invece avere un significato clinico di ben altro interesse.

Il dolore alle mani può essere di tipo acuto e pungente, oppure costante e continuo. Può essere localizzato alle mani o può irradiarsi al polso, all’avambraccio ed alla spalla, associandosi a ad una ridotta capacità motoria, ad una minor forza, a prurito, sensazione di bruciore, formicolii alle mani, prurito e riduzione di sensibilità.

Inoltre, a seconda della sua localizzazione si può intuire meglio la natura del disturbo. Se il dolore si concentra nella parte laterale delle mani la diagnosi si orienterà maggiormente verso un disturbo del nervo mediano che innerva pollice, indice, medio e la metà laterale dell’anulare.

Se il dolore è localizzato nella parte mediale (mignolo e metà mediale dell’anulare), invece sarà più facilmente imputabile ad un disturbo a carico del nervo ulnare (parte del plesso brachiale). Un dolore esteso farà propendere per un disturbo a carico della muscolatura interossea.

Quest’ultima è una classificazione puramente statistica e preliminare, utilizzata soltanto per orientare la diagnosi, ma come vedremo in seguito, le indagini sono più approfondite e tengono conto di numerosi fattori.

Adesso focalizziamo la nostra attenzione su tutte le possibili cause che possono provocare dolore alle mani e alle dita della mano.

Quali sono le cause principali di dolore alle mani? 

Abbiamo anticipato che il dolore alle mani può essere conseguente ad una moltitudine di eventi, principalmente di natura passeggera e senza alcun risvolto patologico ma talvolta, invece, specie se prolungato ed associato ad altri sintomi, può essere la spia di allarme di una condizione clinica di maggior rilievo.

Andiamo quindi ad illustrare le principali cause del disturbo, suddividendole in base alla loro natura e all’importanza clinica. In particolare parleremo di cause patologiche e non patologiche per una più chiara consultazione.

Le cause non patologiche sono quelle più comuni, danno una manifestazione temporanea ed una volta risolta non lasciano esito ad alcuna lesione. In questi casi non bisogna allarmarsi e sarà sufficiente un po’ di riposo per risolvere il dolore.

  • Vasocostrizione: evento a carico dei vasi sanguigni che riducono il proprio calibro e dunque la propria portata di sangue, diminuendone il flusso ai tessuti delle mani. La vasocostrizione si verifica tipicamente in condizioni di freddo, causando dolore, rossore e bruciore;
  • Affaticamento: condizione che si verifica a seguito di movimenti ripetuti, quali lo scrivere a lungo utilizzando la tastiera del computer o sollevare pesi. In questi casi spesso il dolore alle mani si propaga anche al polso e si estende anche all’avambraccio.

Tra le cause patologiche che necessitano di un intervento medico, invece, abbiamo:

Artrosi

Si tratta di una patologia cronica di natura degenerativa, per cui si ha un progressivo assottigliamento delle cartilagini interposte tra le articolazioni del carpo (della mano). Come conseguenza di questo fenomeno si ha una progressiva perdita di motilità delle mani e rigidità articolare.

È una patologia che si manifesta prevalentemente nei soggetti in età adulta e senile e può dipendere sia da naturali fenomeni di usura dei tessuti, che da fattori genetici od ancora da movimenti ripetuti. Il problema può essere localizzato sia alle mani, ma può manifestarsi alle mani anche come conseguenza di un fenomeno patologico che colpisce a livello cervicale. Questo porta ad una eccessiva compressione dei nervi del plesso brachiale che innervano i muscoli della mano.

Artrite

Condizione da non confondere con la precedente. Si tratta di un fenomeno infiammatorio a carico delle articolazioni della mano che può essere conseguente ad un trauma, ad un’infezione o ad una malattia di natura autoimmune.

Artrite reumatoide

Si tratta di una malattia autoimmune che va a colpire in maniera mirata le articolazioni. Questa patologia colpisce prevalentemente i soggetti di sesso femminile e può riguardare qualsiasi fascia di età, da quella infantile a quella anziana. A questa patologia si associano deformità ossee, ridotta forza, ridotta capacità motoria, dolore alle mani e alle dita della mano. È un disturbo molto doloroso e richiede delle terapie mirate.

Sindrome del tunnel carpale

Si tratta di una condizione molto diffusa, colpisce prevalentemente i soggetti di sesso femminile in età adulta ed avanzata, ed è da collegarsi ad un fenomeno di compressione o intrappolamento del nervo mediano (che deriva dal plesso brachiale).

La sintomatologia si manifesta tipicamente nelle ore notturne, ed il soggetto avverte il manifestarsi di formicolio ed intorpidimento quando si corica. Inizialmente, i sintomi si avvertono nella metà laterale della mano (pollice, indice, medio e la metà laterale dell’anulare), in seguito il formicolio ed il dolore si estendono all’avambraccio per giungere fino alla spalla.

Se la diagnosi viene fatta dopo un lungo periodo dopo le prime manifestazioni dei sintomi il soggetto potrebbe andare incontro ad episodi di ipotrofia muscolare (riduzione della massa muscolare), che colpiscono in modo caratteristico l’eminenza tenar.

Non è possibile individuare una sola causa per la sindrome del tunnel carpale, spesso difatti si tratta di una patologia idiopatica, conseguente a più concause. In genere, uno dei fattori favorente il disturbo è la messa in atto di movimenti ripetitivi. Esistono anche alcune classi di farmaci quali antibiotici ed anestetici che possono sviluppare il fenomeno.

Sclerosi multipla

Malattia neurodegenerativa che porta alla progressiva distruzione della guaina mielinica che riveste i nervi, struttura che permette la trasmissione degli impulsi nervosi. La mancata trasmissione degli impulsi ai muscoli determina sia la riduzione dei movimenti della mano che l’alterata percezione degli stimoli tattili, e spesso i soggetti colpiti da questa malattia avvertono dei forti dolori alle mani, specie alle articolazioni, e quindi anche alle dita.

Diabete

Malattia sistemica in cui si ha un valore di glucosio ematico molto alto, il quale ha effetti lesivi sul sistema nervoso periferico (neuropatia diabetica).

Fibromialgia

Problema abbastanza diffuso in cui si ha un processo infiammatorio a carico del punto di inserzione del muscolo sulle ossa. Questo problema causa forti dolori alle mani e rigidità articolare che si manifesta prevalentemente al mattino.

Passiamo ora ad analizzare come avviene la diagnosi e quali sono le terapie più efficaci che abbiamo a disposizione per curare efficacemente questo disturbo.

Come viene effettuata la diagnosi?

Fornita un’ampia panoramica dei disturbi più frequenti alla base del dolore alle mani, è bene ribadire quanto sia fondamentale rivolgersi al proprio medico di base, qualora il dolore e le manifestazioni siano prolungate e di rilievo, al fine di farsi indirizzare verso analisi più approfondite. In genere, si viene indirizzati verso una visita specialistica in ortopedia o in reumatologia a seconda del caso.

In fase di visita si procede in genere con un’accurata indagine (anamnesi) incentrata sui sintomi e sulle manifestazioni avvertite dal soggetto. Il medico si accerterà quindi da quanto tempo si manifesta il dolore alle mani, se è continuo o episodico, se il soggetto riesce a muovere correttamente la mano o se ha degli effettivi impedimenti motori e se lamenta una riduzione della forza di presa.

Inoltre, vengono valutate la presenza di alterazioni a carico delle articolazioni e delle ossa e se il soggetto avverte sintomi associati quali formicolii alle mani, parestesie, tremori e irradiazioni del dolore al polso, al braccio ed alla spalla.

Una volta valutati tutti questi aspetti, il medico potrà sottoporre il soggetto ad indagini più approfondite e specifiche sulla base di specifici sospetti diagnostici. Risulteranno utili un prelievo di sangue, per valutare la presenza di tracce di una malattia autoimmune e indagini di diagnostica strumentale quali una radiografia (per i tessuti ossei e cartilaginei) o una risonanza magnetica, utili per valutare lo stato di tendini e legamenti.

Quali sono le terapie più efficaci? 

Le mani sono strutture estremamente complesse quanto di primaria importanza nello svolgere tutte le attività quotidiane, pertanto, si raccomanda di non sottovalutare alcun disturbo a carico di queste preziose sedi anatomiche e di rivolgersi alle attenzioni di un medico.

Si raccomanda, quindi, di evitare qualsiasi forma di temporeggiamento e in nessun caso di affidarsi ad improbabili consigli e rimedi letti su qualche pagina web o acquisiti per sentito dire.

Una volta sottoposto il paziente a tutte le indagini diagnostiche necessarie, il medico potrà individuare la causa del problema e somministrare un’adeguata strategia terapeutica opportuna per il singolo caso.

Per il trattamento delle patologie di grande rilievo, ogni caso andrà trattato in tutta la sua complessità, mentre per i quadri di semplici infiammazioni in genere vengono prescritti FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) e corticosteroidi.

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