Avvertire un dolore sotto l’ascella può sembrare un evento insolito, tuttavia si tratta di un evenienza che colpisce molte donne in modo ciclico e con una cadenza quasi fissa. Infatti, tende a presentarsi in concomitanza del ciclo mestruale o dell’ovulazione, ma non sono esenti dal disturbo anche i soggetti di sesso maschile.
Il più delle volte si tratta di un fenomeno collegato per l’appunto ad alterazioni ormonali del tutto naturali, quindi tende a manifestarsi durante l’ovulazione ed il ciclo mestruale, oppure più comunemente si associa ad un’irritazione della cute, visto che la zona è soggetta a numerosi stress, che vanno dalla sudorazione, alla depilazione con rasoi, creme epilatorie o per mezzo di ceretta, ed ancora all’uso di prodotti spesso aggressivi per la pelle quali i deodoranti spray.
Il dolore può manifestarsi ad una sola (molto più comunemente) od entrambe le ascelle, può accompagnarsi a bruciore, cute arrossata e screpolata, dolore che si irradia al braccio ed alla spalla, peli incarniti, eruzioni cutanee ed ancora alla presenza di noduli e linfonodi ingrossati.
Quest’ultimo sintomo di accompagnamento gioca un ruolo fondamentale nel discriminare eventi di scarso rilievo da quelli di forte interesse medico.
Notare un linfonodo ingrossato è un evento che di per sé può scatenare ansia e paura, ricollegandolo immediatamente alla presenza di un tumore, ma questa paura è sempre giustificata? Ovviamente la risposta è no.
I linfonodi sono piccole formazioni dislocate lungo le vie linfatiche ed hanno il compito di produrre anticorpi e concorrere quindi al funzionamento del sistema immunitario. Va da sé che nel corso di un’infezione, anche la più banale quale un raffreddore, questi saranno iper-stimolati nella loro funzione, risultando ingranditi, tanto da essere percepiti al tatto e a volte visti attraverso la cute.
Quindi un linfonodo ingrossato, se associato a febbre, probabilmente è dovuto ad un’infezione in corso. Come visto, poi, i linfonodi risultano ingranditi anche in concomitanza dell’ovulazione e del ciclo mestruale, pertanto, se si manifestano in questi due periodi, allo stesso modo non c’è motivo di preoccuparsi.
Quando, invece, i linfonodi risultano irregolari e gonfi anche al di fuori dei contesti appena citati, si rende necessario rivolgersi al proprio medico curante, il quale, valutata la situazione, può rimandare ad ulteriori accertamenti diagnostici.
Presa visione delle modalità con cui può insorgere e manifestarsi il dolore sotto l’ascella e in quali condizioni è necessario rivolgersi al proprio medico di base, possiamo procedere fornendo una panoramica dei principali fattori che possono manifestare il dolore all’ascella tra i sintomi.
In questo articolo parliamo di:
Quali sono le cause più comuni di dolore sotto all’ascella?
Irritazioni cutanee e lesioni
Una delle motivazioni principali di dolore e bruciore alle ascelle è legata alle irritazioni della cute. Le ascelle costituiscono una zona del corpo dove si concentra maggiormente il sudore, dato che il contatto con il braccio e gli indumenti ne limitano la traspirazione.
Il sudore può scatenare fenomeni irritativi sulla cute, associandosi a dolore, prurito, bruciore, cute screpolata e arrossata e cattivo odore. Le ascelle sono altresì sottoposte a numerosi fattori di stress e sollecitazioni legate all’abitudine di eliminare la peluria, sia a fini estetici che per motivi di igiene.
L’uso di rasoi, creme depilatorie o cerette può costituire un insulto per la cute delicata delle ascelle, dando esito a follicolite e peli incarniti, e le sostanze spesso aggressive contenute nei prodotti per l’igiene personale, o nei prodotti in crema per l’epilazione, possono scatenare manifestazioni allergiche con cute arrossata, bruciore, dolore, prurito, comparsa di eruzioni cutanee, lesioni e tagli sulla pelle.
Si raccomanda di utilizzare prodotti che non contengono allergeni, che rispettano il pH della pelle, di non sollecitare la pelle se già irritata e di applicare creme lenitive o antinfiammatorie (su indicazione del medico).
Variazioni ormonali
Si tratta della causa più comune di dolore sotto l’ascella, soprattutto nel sesso femminile. Il dolore si manifesta in concomitanza degli eventi che caratterizzano l’età fertile della donna, ossia l’ovulazione ed il ciclo mestruale.
In entrambi i casi il corpo della donna è soggetto a variazioni ormonali che determinano manifestazioni cliniche che per quanto fastidiose rientrano nello spettro della normalità.
Durante l’ovulazione, ossia il periodo attorno al 14° giorno dall’ultima mestruazione, che rappresenta il momento di massima fertilità, i valori di estrogeni si innalzano causando numerose manifestazioni: aumento della temperatura corporea, aumento della libido, dolore e fitte alle ovaie e ingrossamento dei linfonodi (tra cui quelli ascellari ed inguinali), ed ancora una maggiore sensibilità cutanea del seno e del cavo ascellare.
Durante il ciclo mestruale è molto frequente l’ingrossamento dei linfonodi sia a livello del seno, che sotto le ascelle che a livello inguinale, con cute più sensibile, senso di tensione e dolore. In ogni caso, se i linfonodi appaiono più grossi e dolenti in concomitanza del ciclo mestruale non è il caso di preoccuparsi, comunemente si tratta di un evento che non deve destare alcuna preoccupazione, trattandosi di un fenomeno naturale.
Sforzo fisico
Un’attività fisica prolungata o che richiede uno sforzo notevole, quale sollevare pesi, può causare un affaticamento muscolare e dolore che interessa le ascelle, ma che facilmente interessa anche le spalle, le braccia e talvolta la schiena.
Un po’ di riposo in genere ripristina del tutto il fastidio.
Traumi
Evento più raro data la sede anatomica, tuttavia anche le ascelle possono essere interessate da un trauma diretto, magari a seguito di una caduta o di un urto contro una superficie rigida.
Infezioni
Come anticipato, una qualsiasi infezione, dal banale raffreddore a condizioni di maggiore rilevo clinico, stimolano il sistema immunitario, causando un ingrossamento dei linfonodi, tra cui anche quelli ascellari.
I linfonodi ingrossati possono essere percepiti al tatto o fintanto possono risultare evidenti anche alla vista, ed il loro stato di tensione in genere si accompagna a dolore ed a un aumento della sensibilità cutanea.
Sebbene i linfonodi ingrossati possano spaventare, in genere, quando l’infezione si risolve questi tornano alle loro normali dimensioni.
Tumore
Una delle paure maggiori, specie nel sesso femminile, è che il dolore sotto l’ascella, ancor più se associato ad un nodulo (o linfonodo ingrossato), sia la spia di un tumore.
È bene da una parte tranquillizzare, tenendo conto che si tratta di un evento ben più raro rispetto ai precedenti, e che sottoporsi agli screening diagnostici con regolarità permette di individuare eventuali neoplasie in fasi precoci, con ottime probabilità di guarigione.
Un linfonodo ingrossato a livello del cavo ascellare non indica di per sé la presenza di un tumore, infatti come abbiamo visto fino ad ora le cause sono molteplici e per fortuna nella maggior parte dei casi sono legate ad eventi benigni.
È altrettanto vero però che la presenza di un linfonodo può costituire una delle manifestazioni di esordio di un carcinoma al seno, la cui sede più frequente è per l’appunto il quadrante supero latero-superiore, ossia quello in continuità con il cavo ascellare.
In genere però si associano altri sintomi di rilievo quali secrezioni dal capezzolo, cute arrossata del seno, il capezzolo assume un aspetto introflesso, alterazioni cutanee e la presenza di un nodulo attorno al capezzolo. La raccomandazione è di sottoporsi regolarmente ai test di screening, o di rivolgersi ad un medico ginecologo qualora la presenza di un nodulo sotto l’ascella desti preoccupazioni e perduri oltre al periodo del ciclo mestruale.
Un altro tipo di tumore che potrebbe manifestarsi con la formazione di un nodulo ben distinto sottocutaneo è il linfoma, ossia un tumore che interessa i vasi linfatici che si suddivide in linfoma di Hodgkin e non Hodgkin. Anche in questo caso però la diagnosi precoce risulta fondamentale nel trattamento della malattia e nel successo delle terapie;
Evento cardiaco
Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un evento ben più raro, ma il dolore sotto l’ascella può costituire uno dei sintomi con cui si manifesta un infarto.
Ovviamente un dolore di per sé non ha alcun significato in questi termini, infatti in caso di infarto si sommano sintomi di maggior rilievo quali sensazione di costrizione al petto, dolore e bruciore del torace, sudorazione profusa, tachicardia, difficoltà respiratoria, vertigine, vomito, sudore freddo, vampate di calore alla testa, ed ancora il tipico dolore al braccio sinistro che può irradiarsi all’ascella, alla spalla e dare formicolio alla mano.
Voltiamo pagina per approfondire come avviene la diagnosi di questo dolore e quali sono le terapie più efficaci.
Diagnosi e Terapie: cosa fare?
Come visto fino ad ora le possibili cause di un dolore localizzato sotto l’ascella sono molte e variegate, anche se torna utile ribadire che nella maggior parte dei casi si tratta di fenomeni ciclici legati alle variazioni ormonali che caratterizzano l’età fertile della donna, o di episodi di irritazione cutanea.
Eventi per cui non è necessario spaventarsi e per cui non è richiesto alcun particolare trattamento, se non quello di usare prodotti per l’igiene personale privi di allergeni e che rispettino il pH fisiologico della pelle, oltre, ovviamente, a provvedere ad una corretta pulizia dato che si tratta di una zona del corpo soggetta a sudorazione.
Tuttavia se il dolore persiste e se si associano altri sintomi, quali linfonodi ingrossati, dolore esteso al braccio e alla spalla e manifestazioni cutanee è bene valutare la situazione e sottoporla all’attenzione del medico.
Come detto però la presenza di un linfonodo ingrossato in concomitanza dell’ovulazione o del ciclo mestruale non deve spaventare, tuttavia se il linfonodo persiste anche oltre questi periodi, se si presenta con margini irregolari ed ancora se si associa a manifestazioni alla mammella, è doveroso sottoporsi con celerità ad un controllo rivolgendosi ad un medico specialista in ginecologia.
Durante la visita il medico svolge dapprima un’accurata intervista rivolgendo domande mirate al comprendere quali sono i sintomi percepiti dal paziente, quando è insorto il problema, se si manifesta con ciclicità, se il soggetto ha avuto episodi di febbre nei giorni precedenti, e se ha familiarità per determinate patologie.
La visita procede con l’ispezione dell’ascella verificando se sono presenti alterazioni cutanee, ferite, segni di traumatismi, linfonodi ingrossati e segni di alterazione a livello del seno.
A seconda delle informazioni raccolte il medico potrà procedere con la prescrizione di esami più approfonditi al fine di confermare i sospetti diagnostici.
Può rivelarsi necessario un prelievo del sangue, attraverso cui analizzare segni di infezione (leucociti alti), malattie autoimmuni o eventuali marker di patologie clinicamente rilevanti, ma in genere uno degli esami più utili è l’ecografia, attraverso cui prendere visione dei tessuti molli della zona e poter identificare la presenza di un nodulo sospetto.
La presenza di un nodulo non deve necessariamente allarmare, perché può avere un significato benigno, ma per comprenderne la natura bisogna effettuare un prelievo (mediante agoaspirato, biopsia escissionale o biopsia incisionale) e conseguente analisi microscopica, al fine di instaurare una corretta strategia terapeutica.
In base ai risultati quindi si rimanda il paziente a controlli periodici di prevenzione, oppure ad un trattamento farmacologico mirato o ancora ad un intervento chirurgico di rimozione.
Qualora la causa dei linfonodi sia soltanto dovuta ad un’infezione, la terapia verte, se necessaria, su farmaci antibiotici o antivirali.
La raccomandazione, in ogni caso, è di rivolgersi alle attenzioni di un medico, evitando sempre e comunque di cadere nell’errore di autodiagnosticarsi malattie facendosi influenzare da quanto letto in giro da fonti non autorevoli o dai consigli riferiti da chi non possiede le conoscenze necessarie a valutare correttamente il fenomeno.
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