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I dolori intercostali sono un evento piuttosto comune, ma che in genere, se saltuari e di lieve intensità non devono destare particolare preoccupazione.
Infatti, vedremo che nella maggior parte dei casi si tratta di sintomo conseguente a colpi di freddo, ad un affaticamento fisico o all’assunzione prolungata di una postura scorretta. In altri casi, invece, costituisce un vero e proprio campanello di allarme per eventi patologici di maggiore interesse clinico, ma in genere le manifestazioni sintomatologiche assumono ben altro rilievo ed intensità.
È molto comune spaventarsi quando si avverte un qualsiasi dolore localizzato al torace, questo perché si pensa immediatamente al peggio e quindi ad un evento di natura cardio-vascolare (infarto del miocardio, aneurisma dissecante dell’aorta, embolia).
Senz’altro si tratta di eventi che possono mettere a rischio la vita del soggetto, ma è bene ripetere che nella grande maggioranza degli episodi il dolore riferito è conseguente a fattori di lieve entità.
Dolore intercostale: definizione
Con il termine dolore intercostale si intende un dolore che si localizza nella struttura detta gabbia toracica, costituita dall’insieme di 12 paia di costole, dalle vertebre toraciche, dallo sterno e dalle cartilagini che connettono queste strutture ossee.
Oltre alle strutture ossee si aggiungo la muscolatura, i vasi sanguigni ed i nervi che si interpongono tra una costola e l’altra (spazio intercostale) e all’interno della gabbia toracica trovano sede tutti gli organi del torace: cuore e pericardio (membrana che lo riveste), polmoni e pleure (membrane che li rivestono), esofago, stomaco, milza (situata in realtà nell’addome), aorta, vene ed arterie polmonari, vena cava superiore e bronchi.
Data quindi una panoramica di tutte le strutture anatomiche che potrebbero essere coinvolte nel sintomo di dolore intercostale, ci si rende conto di quante possano essere le cause alla base del sintomo e di come possano essere variegate.
Quando è necessario rivolgersi al medico?
In genere se il dolore è sporadico, se insorge a seguito di un’intensa attività fisica e se si risolve da sé in poco tempo non c’è alcun motivo per preoccuparsi. Sarà comunque utile parlarne con il proprio medico di base.
Quando invece i dolori intercostali al lato sinistro o destro sono più intensi, sono persistono ed insorgono spontaneamente senza apparenti cause scatenanti, sarà necessario rivolgersi al proprio medico con maggiore celerità al fine di farsi indirizzare verso le visite specialistiche più opportune.
Quando, invece, il dolore intercostale è acuto e si associa a sintomi quali intorpidimento e dolore al braccio ed alla spalla sinistra, mancanza di respiro, sudorazione, cute pallida, vertigini e confusione, fitte al cuore, sensazione di dolore allo sterno, si rende necessario un immediato intervento medico, chiamando il 118 o recandosi al più vicino pronto soccorso.
Quali sono le principali cause di dolori intercostali?
Le cause di dolore intercostale possono essere molto differenti tra di loro proprio in virtù del fatto che nella sede toracica vi sono diversi organi e strutture anatomiche che possono essere colpite da disfunzioni molto differenti. Anche situazioni assolutamente fisiologiche possono essere causa di un dolore di questo tipo: basti pensare all’esercizio fisico e alla gravidanza. Andiamo con ordine ed analizziamole una per una.
Cause muscolo-scheletriche
Costituiscono la causa più comune di dolore intercostale e spesso non indicano una patologia di grave entità, piuttosto un disturbo che può trovare completa risoluzione grazie ad opportune cure mediche.
Posture errate
L’assunzione di posture errate sono frequenti sia nei soggetti che svolto un’attività sportiva senza il controllo di un preparatore sia che nei soggetti che permangono a lungo nella stessa posizione come accade per le posture scorrette durante le ore lavorative. Il problema si manifesta anche nei soggetti ansiosi per via delle prolungate contrazioni muscolari che accompagnano gli stati tensivi.
Ernia del disco
si tratta di una protrusione del disco intervertebrale (organo cartilagineo interposto tra una vertebra e l’altra), al di fuori della sua sede anatomica. Lo spostamento del disco esercita una pressione sui tessuti e sui nervi circostanti, causando dolore.
Frattura
Sia di una o più costole che dello sterno, a seguito di un evento traumatico a livello del torace. Si tratta di un evento molto doloroso che va trattato con attenzione perché l’osso fratturato potrebbe ledere gravemente gli organi interni che trovano sede nella gabbia toracica.
Artrosi
Processo patologico che porta ad una progressiva degenerazione delle cartilagini costo-vertebrali e costo-sternali. Anche le infiammazioni a carico delle cartilagini costo-vertebrali (costo-condrite) e costo-sternali (sterno-condrite) possono essere responsabili di dolore intercostale.
Herpes zoster
E’ l’agente patogeno responsabile della comparsa della varicella che dopo la malattia va a collocarsi nei gangli nervosi in fase di latenza. Quando il soggetto manifesta un abbassamento delle difese immunitarie il virus può riattivarsi scatenare il cosiddetto Fuoco di Sant’Antonio. Condizione che si localizza prevalentemente nel lato sinistro del torace e da esito alla comparsa di tipiche vescicole cutanee di colore rosso che causano un forte dolore, bruciore e prurito.
Gravidanza
Non è raro che le donne incinte avvertano dolori intercostali, questi sono dovuti alle compressioni che l’aumento di volume dell’utero esercita sull’addome e che si ripercuotono anche a livello della gabbia toracica.
Splenomegalia
Condizione in cui si ha un aumento del volume della milza come conseguenza di un’infezione batterica (tipicamente mononucleosi, detta anche “malattia del bacio”). In questo caso si avverte tipicamente un dolore sottocostale riferito nel lato sinistro della gabbia toracica, a cui si associano febbre, nausea, brividi e dolori muscolari.
In molti altri casi, però, il dolore alla milza non ha un significato patologico ma insorge nel corso di un’intensa attività fisica a causa del maggior flusso di sangue che giunge all’organo.
Cause cardiologiche
Sono senz’altro le più temute ma è bene dire che costituiscono una piccola percentuale rispetto a tutti gli eventi che scatenano il dolore intercostale.
Infarto del miocardio
Dovuto ad un minor afflusso prolungato di sangue a livello delle arterie coronarie. In questo caso in genere il dolore intercostale si associa a tutto quel quadro sintomatologico acuto descritto in precedenza, con la tipica irradiazione al braccio sinistro. Anche la pericardite, cioè l’infiammazione della membrana (il pericardio) che riveste il cuore, può essere responsabile di questi dolori.
Stenosi della valvola aortica
Si tratta di un restringimento della valvola aortica che limita il deflusso del sangue dal cuore all’aorta e che scatena dolori intercostali.
Cause polmonari
Tra le cause di natura respiratoria abbiamo:
- Polmonite: si tratta di un’infezione causata da virus. È più frequente nei soggetti anziani e con una compromissione del sistema immunitario. In questi casi il dolore intercostale si irradia anche alla schiena;
- Embolia polmonare: si ha la formazione di un embolo gassoso o di sangue che va a bloccare il regolare flusso di sangue all’interno dell’arteria polmonare;
- Bronchite: infezione e conseguente infiammazione a carico dei bronchi con formazione di catarro. Il soggetto tossisce ripetutamente come riflesso per liberare le vie aeree del catarro, ma lo sforzo muscolare causa dolori in sede intercostale.
Cause pancreatiche
In caso di infiammazioni o patologie che coinvolgono il pancreas si ha tipicamente un dolore riferito al lato destro della gabbia toracica.
Come si effettua la diagnosi di dolore intercostale?
Abbiamo visto come il dolore intercostale possa essere la manifestazione di un vasto insieme di eventi patologici di diversa natura e gravità.
Va da sé che nessuna diagnosi possa essere fatta in base alla lettura di un articolo trovato sul web e che nessuna terapia o rimedio potrà essere scelto sulla base di un parere letto su internet o per sentito dire.
In alcuni casi il dolore intercostale può costituire il campanello di allarme di una condizione di forte interesse clinico, pertanto la raccomandazione è quella di rivolgersi ad un medico quando il dolore è prolungato e si associa ad altre manifestazioni quali vescicole cutanee, gonfiori, masse, bruciore, difficoltà respiratorie ed affaticamento. Mentre si rende necessario l’immediato intervento medico (chiamare il 118 o recarsi presso un pronto soccorso) quando sussistono tutte quelle manifestazioni che potrebbero indurre a temere per un infarto o un evento cardiovascolare.
Nel corso della visita riveste un ruolo di primaria importanza indagare sulle manifestazioni percepite dal paziente, quindi sul tipo di dolore avvertito, quando è insorto, quando si manifesta, se aumenta durante l’atto respiratorio, a seguito di un pasto o nel corso dell’attività sportiva, ed ancora, se al dolore si sommano altri disturbi quali febbre, brividi, dolore, respiro corto, sudorazione, tosse, manifestazioni cutanee o segni di fratture.
Il medico procederà visitando il torace del paziente, auscultando cuore e polmoni alla ricerca di segni patologici più chiari.
In base ai sospetti diagnostici il medico valuterà attraverso quali indagini più approfondite sottoporre il paziente. A seconda dei casi potranno rivelarsi utili un prelievo del sangue o un elettrocardiogramma, oppure indagini di diagnostica strumentale quali un’endoscopia, un RX del torace o una TC.
Quali terapie abbiamo a disposizione?
Per quanto riguarda le terapie, queste dovranno andare ad agire in maniera mirata sulla condizione patologica insita nel dolore intercostale, ma dovranno tenere conto anche di tutti quei fattori individuali del soggetto quali età, condizioni cliniche, patologie concomitanti e se il paziente assume farmaci.
Va da sé che queste valutazioni possono e devono essere affidate unicamente ad un medico, dopo aver preso visione di tutte le indagini diagnostiche e dopo aver individuato la causa del disturbo.
Le terapie ed i rimedi potranno essere di natura farmacologica, mediante la somministrazione di antinfiammatori, antivirali e antibiotici. In molti casi specie se gravi si può ricorrere ad un intervento chirurgico.
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