Si è soliti indicare come “fitte al cuore” tutti quei dolori improvvisi ed acuti che interessano il petto sinistro, dove quindi ha sede il cuore, ma in realtà è bene precisare che nella grande maggioranza dei casi il dolore avvertito non è riferito al cuore, quanto piuttosto agli organi ed alle strutture che trovano sede nel torace.
Per meglio intenderci, il dolore è spesso di natura muscolare, ossea, tendinea e cartilaginea e conseguente perciò a fenomeni traumatici, ad infiammazioni o ancora a contrazioni prolungate in relazione agli stati ansiosi. Nulla che debba che debba fare temere per la propria vita.
Le fitte al cuore (o dolori al torace sinistro), in genere vengono riferite come eventi improvvisi in cui si ha la percezione di punture di spillo o addirittura di coltellate al cuore, a cui può sommarsi anche una momentanea difficoltà respiratoria che non è dovuta ad impedimenti reali, ma all’intensificarsi del dolore durante gli atti respiratori e dunque nella fase di espansione del torace.
È bene dire che in genere le fitte al cuore durano da qualche secondo a qualche minuto, e che sedersi ed effettuare lunghi e profondi respiri, cercando di tranquillizzarsi, porta in genere alla risoluzione del sintomo. Questo vale per tutti quegli eventi legati all’assunzione di una postura errata, di un piccolo trauma o agli stati di ansia.
Tuttavia un dolore riferito al petto sinistro non deve nemmeno passare inosservato, con il pericolo di sottovalutare una condizione di seria entità.
Nel dubbio è sempre bene rivolgersi alle attenzioni di un medico, ed è sempre consigliabile riferire del fatto al proprio medico curante.
In questo articolo parliamo di:
Ma quali sintomi suggeriscono la necessità di un intervento immediato?
Un dolore di breve durata e non accompagnato da sintomi particolari, in genere non giustifica grandi preoccupazioni. Quando, invece, le fitte al cuore si prolungano e durano più di qualche minuto, o si manifestano di frequente, è necessario rivolgersi con tempestività alla valutazione di un medico specialista (su indicazione del proprio medico curante).
Quando le fitte al cuore causano dolori molto intensi, e si associano ad altri sintomi quali sudorazione profusa, sensazione di costrizione al petto, angoscia, vertigini, confusione mentale, bruciore al petto e dolore che si estende al braccio sinistro con un forte senso di costrizione, è necessario rivolgersi immediatamente all’intervento di un medico, contattando il 118 o recandosi al più vicino pronto soccorso.
La manifestazione concomitante di due o più dei sintomi citati potrebbe essere causata da un infarto. È doveroso inoltre informare che nel genere femminile i sintomi dell’infarto possono differire in parte rispetto a quelli canonici più noti (e sopra descritti), manifestando vomito, nausea, dolori trafittivi alla schiena, fitte al seno, vertigini, sudori freddi e vampate di calore alla testa e al collo.
Quali sono le cause di fitte al cuore?
È importante ribadire che le cause che generano la sensazione di fitte al cuore possono essere molteplici e, fortunatamente, il più delle volte non costituiscono un pericolo per la salute e la vita del soggetto. Talvolta però, se sintomi sono più violenti e decisi, il dolore pungente riferito al petto può riferirsi ad un fenomeno patologico e di maggiore interesse clinico.
Abbiamo cercato di razionalizzare le cause nell’elenco successivo.
Ansia e stress
La principale causa di dolore al petto e fitte al cuore è da mettere in relazione a stati ansiosi o periodi di forte stress emotivo, dovuto ad un sovraccarico di studio o di lavoro.
I soggetti ansiosi tendono ad assumere posture scorrette in cui la muscolatura rimane contratta per lungo tempo causando affaticamento e dolore pungente. La manifestazione di questi sintomi infonde un forte stato di paura che porta ad un’accelerazione del battito cardiaco (tachicardia), sudorazione e senso di costrizione al torace.
Fenomeni simili a quelli che si instaurano in caso di attacco di cuore, ma che in realtà non hanno alcuna ripercussione patologica.
Dolori muscolari
Insieme all’ansia costituisce la causa più comune di sensazione di fitte al cuore. Nella maggior parte dei casi quella che viene percepita come fitta al cuore è in realtà da riferire a dolori muscolari che insorgono a seguito di sforzi fisici, quali l’aver sollevato pesi oppure a strappi muscolari dovuti all’esecuzione di movimenti bruschi e violenti.
I dolori possono essere anche molto acuti ed alimentare ansia a paura, ma in concreto non si tratta di una condizione in grado di mettere a rischio la vita e la salute del soggetto.
Traumi
Fenomeni patologici che colpiscono sia le ossa del torace (vertebre, sterno e costole) che i muscoli ed i vasi che trovano sede nel petto sinistro. I traumi possono essere di diversa natura ed entità, quindi andando dalla semplice contusione alle fratture delle costole.
Angina pectoris
Questo termine indica una delle manifestazioni di cardiomiopatia ischemica. L’angina pectoris si manifesta come un dolore molto acuto e localizzato principalmente a livello dello sterno, ma che può concentrarsi in zone specifiche del petto e dare la sensazione di fitte al cuore.
Il dolore dunque è prettamente retrosternale, ma per via della complessa innervazione del torace, può irradiarsi anche alla mandibola, al braccio sinistro, alla schiena ed alle scapole, cui possono sommarsi anche episodi di formicolio ed intorpidimento cutaneo.
Insorge tipicamente a seguito di uno sforzo fisico, di una forte emozione, di un pasto abbondante, o a causa del freddo, tutti eventi che comportano un aumento della frequenza cardiaca, l’aumento della pressione sanguigna ed un aumentato fabbisogno di ossigeno.
Una tipica manifestazione di angina è il segno di Levine, in cui il soggetto, leggermente chino in avanti, tiene la mano stretta in pugno a livello dello sterno per cercare di lenire la sensazione di oppressione che avverte al torace.
L’angina tende a risolversi in poco tempo quando il soggetto si mette in una posizione di riposo cessando ogni tipo di attività fisica che stava intraprendendo quando è insorto il dolore.
Infarto
Abbiamo visto in precedenza che l’infarto è sì un evento plausibilmente collegato alle fitte al cuore, anche se nell’insieme costituisce un fenomeno piuttosto raro se paragonato a tutte le altre cause.
Le manifestazioni dell’infarto sono in genere piuttosto violente, come elencato in precedenza, pertanto un semplice dolore passeggero al petto non deve necessariamente creare allarme e preoccupazione.
Pericardite
Si tratta di un’infiammazione che interessa il pericardio, ossia la membrana che avvolge il cuore. Questo fenomeno può essere in relazione o conseguente ad un’infezione, un trauma o ad una malattia autoimmune.
Questa condizione può generare fitte dolorose al torace sinistro che si intensificano con gli atti respiratori e che si propagano al dorso ed alla zona retrosternale.
Dissecazione acuta dell’aorta
Si tratta della rottura dello strato più interno dell’aorta che può essere causato da un trauma diretto al torace, da ipertensione arteriosa o da fattori genetici.
Si tratta di un fenomeno acuto e molto violento che può mettere a serio rischio la vita del soggetto, con dolore intenso in sede cardiaca, retrosternale e talvolta irradiato anche alla schiena. Uno dei sintomi cui prestare particolare attenzione è il formicolio, segno spesso predittivo dell’evento patologico.
Patologie polmonari
Si manifestano in genere con un dolore trafittivo al petto che si intensifica con gli atti respiratori. Le patologie più collegate al dolore pungente al petto sinistro sono l’embolia polmonare, le pleuriti e le polmoniti.
Come comportarsi in questi casi? a chi rivolgersi nel caso di fitte al cuore? Voltiamo pagina per approfondire.
Cosa fare in caso di fitte al cuore?
Abbiamo visto quali sono i sintomi indicativi di un attacco cardiaco, per i quali è necessario rivolgersi immediatamente al 118 o al pronto soccorso più vicino. In caso di infarto, infatti, la tempestività di intervento costituisce un fattore di enorme rilevanza per il successo delle cure e quindi della sopravvivenza del paziente.
Ma come comportarsi in tutti gli altri casi in cui si manifestano le fitte al cuore? Che si tratti di un episodio isolato e passeggero o che si tratti di un fenomeno frequente e di intensità rilevante, è necessario riferire del disturbo al proprio medico curante.
Sarà suo compito valutare quale caso necessita di maggiori approfondimenti e su quali aspetti indagare. In genere, però, viene prescritta una visita presso un medico specialista in cardiologia per indagare sulla possibilità che sussistano stati patologici di interesse cardiaco.
In genere la visita è costituita da una fase preliminare di anamnesi in cui vengono raccolte tutte le informazioni inerenti ai sintomi percepiti dal paziente, quindi da quando si manifestano, se si intensificano durante l’attività fisica o durante la respirazione e se oltre alla sensazione di fitte al cuore si associano alti sintomi.
La visita prosegue con l’ispezione vera e propria del torace, verificando la presenza di traumi, di segni cutanei, la frequenza cardiaca ed auscultando cuore e polmoni alla ricerca di soffi, aritmie o rumori indicatori di patologia.
Sulla base dei dati raccolti il medico può prescrivere ulteriori indagini per confermare o approfondire le ipotesi diagnostiche formulate.
Il cardiologo può sottoporre il paziente ad un elettrocardiogramma (ECG) per verificare l’attività elettrica del cuore e la presenza di eventuali aritmie, oppure ad un ecocardiogramma per prendere visione delle strutture interne del cuore, dunque degli atri, dei ventricoli e delle valvole.
Un elettrocardiogramma (ECG) Holter, inoltre, consente di registrare l’attività elettrica del cuore nel corso delle 24 ore, prendendo visione delle sue alterazioni nel corso delle normali attività quotidiane.
Una radiografia viene indicata nel caso in cui si sospettino traumi a danno delle strutture ossee e cartilaginee del torace, mentre se si sospetta che il paziente abbia un infarto in corso si rivela essenziale andare a verificare il livello delle troponine nel sangue, mediante un semplice prelievo.
Quali sono le terapie più efficaci?
Le terapie sono in stretta relazione alla causa scatenante il disturbo, ed in qualsiasi caso devono essere prescritte e somministrate esclusivamente sotto la supervisione medica, tenendo conto dello stato di salute generale del paziente, della sua età e del fatto che assuma o meno determinati farmaci.
In genere per i soggetti che soffrono di angina viene indicata una terapia a base di coronarodilatatori, farmaci con funzione vasodilatatrice che consentono di aumentare il flusso di sangue attraverso le coronarie diminuendo la violenza dei sintomi.
Per i soggetti ansiosi, invece, in genere vengono prescritti farmaci miorilassanti, in grado di attenuare la contrazione muscolare dovuta agli stati di tensione, ma oltre a questa opzione risulta efficace sottoporre il paziente ad un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale in grado di insegnare al soggetto a gestire l’ansia, o ancora a tecniche di rilassamento come lo yoga.
Per le patologie infiammatorie a carico dei muscoli, dei tendini e dei legamenti del torace in genere vengono prescritti farmaci antidolorifici ed antinfiammatori.
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