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Avvertire delle fitte al seno è un fenomeno piuttosto comune, specie nelle donne in età fertile, quindi nel periodo che intercorre tra la pubertà e la menopausa, ma può manifestarsi anche nei soggetti di sesso maschile, specie nel corso della pubertà.
Visto quanto il disturbo sia diffuso è facile comprendere che nella maggior parte dei casi non ci sia nulla da temere, in genere si tratta di una conseguenza alle variazioni ormonali nel corso dell’ovulazione o di disturbi causati da indumenti inadatti, o da mettere in relazione a condizioni del tutto fisiologiche come la gravidanza e l’allattamento.
Il dolore al seno, detto anche mastodinia, può manifestarsi in differenti modalità: in caso di fitte è acuto ed intermittente, può riguardare uno (destro o sinistro senza una prevalenza) od entrambe i seni, può essere localizzato esclusivamente alla mammella o estendersi anche al braccio ed alla spalla e può accompagnarsi ad un’alterata sensibilità cutanea.
Avvertire fitte al seno molto spesso induce a pensare che sia il sintomo iniziale di una neoplasia, quindi di un tumore, ma è bene premettere che il cancro al seno raramente si manifesta con dolori acuti e fitte, se non nelle fasi più avanzate della malattia.
Pertanto in genere la preoccupazione non è giustificata dai sintomi che si percepiscono. Tuttavia, come è ben noto, il tumore al seno è una questione da trattare con la massima attenzione, pertanto si invita ad usufruire delle campagne di prevenzione e a rivolgersi ad un consulto medico qualora si manifestino sintomi quali secrezioni dal capezzolo, rossori, presenza di noduli, alterazioni del capezzolo quali introflessione, o segni cutanei.
Quali sono le cause più comuni delle fitte al seno?
Poiché si tratta di un fenomeno tanto diffuso quanto complesso da trattare data la molteplicità delle cause scatenanti, abbiamo pensato di razionalizzale e suddividerle in paragrafi che andremo ad approfondire nel dettaglio.
Variazioni ormonali
La maggior parte degli episodi di fitte e dolore al seno (mastodinia) è da ricollegare alle fisiologiche variazioni dei livelli ormonali nel corso dell’età fertile della donna.
Gli ormoni compiono delle alterazioni cicliche, responsabili nella donna dell’ovulazione e della mestruazione, ma sono determinanti anche nel periodo della pubertà e nella menopausa.
Come si ripercuotono a livello del seno? Il seno è costituito dalla ghiandola mammaria, dal tessuto adiposo e dal tessuto connettivo; è rivestito dalla cute ed è sormontato dal capezzolo, attraverso cui viene escreto il latte materno.
Gli ormoni, principalmente estrogeni e progesterone determinano numerose variazioni anche a livello della ghiandola mammaria che si ripercuotono su tutta la mammella causando fitte al seno, gonfiore, comparsa della turgidità e variazioni di volume.
La ghiandola aumenta durante la pubertà, diviene ipertrofica in concomitanza del periodo di ovulazione e della mestruazione, aumenta di volume nel corso della gravidanza e dell’allattamento per poi perdere dimensioni e tonicità nel corso della menopausa. Tutte queste variazioni implicano diversi stati di tensione sui tessuti circostanti la ghiandola e provocano dolore.
Allattamento
Durante il periodo dell’allattamento la ghiandola mammaria aumenta di volume a causa della produzione di latte, pertanto ingrossandosi esercita maggiore pressione sulle strutture e sui tessuti circostanti. Si ricorda che il seno è una regione del corpo molto sensibile, a causa della fitta rete di nervi che accoglie. Pertanto una maggiore pressione della regione causa un dolore che può essere anche acuto e pulsante.
In fase tardiva di allattamento, specie quando al bambino spuntano i primi dentini, è molto facile che vengano a crearsi delle lesioni e delle ferite (ragadi) da morsicatura, che oltre a causare dolore e bruciore di per sé, possono dare esito anche a fenomeni infettivi. Le infezioni oltre a dare dolore diffuso causano anche febbre, brividi e malessere generalizzato.
Mastite
Si tratta di un processo infiammatorio dovuto a infezioni batteriche che si verificano prevalentemente nelle donne in allattamento (mastite puerperale), ma ne esiste anche una forma non puerperale.
In genere l’agente patogeno penetra nel seno e nella ghiandola mammaria attraverso il capezzolo e da origine a fenomeni quali fitte al seno molto intense e dolorose, gonfiore della mammella, febbre, brividi e malessere generalizzato. In questi casi, si rende assolutaemente necessario un trattamento farmacologico a base di antibiotici, sospendendo temporaneamente l’allattamento.
Cancro
E’ l’ipotesi senz’altro più temuta, ma è bene ricordare che difficilmente il tumore al seno ha come sintomi la presenza di dolore e fitte, se non nelle fasi avanzate della malattia, e che rispetto a tutte le altre cause, è un evento senz’altro più raro.
C’è poi da dire che esistono forme maligne, ma anche forme benigne e che ad oggi le terapie mediche stanno dando buoni risultati. Inoltre, grazie alle campagne di prevenzione e di screening è possibile individuare la malattia al suo esordio, aumentando le possibilità di guarigione e quindi di sopravvivenza.
Una delle forme più aggressive è il carcinoma mammario, che da esito ad un quadro di sintomi e manifestazioni che prendono il nome di morbo di Paget ed includono: seno dolorante, alterazioni cutanee e della forma del capezzolo (spesso risulta introflesso), secrezioni, rossori, pelle secca e prurito. Nel caso si manifestino questi sintomi è bene rivolgersi ad un medico con la massima tempestività. La precocità di intervento è fondamentale per una diagnosi rapida e per individuare una terapia con successo.
Contraccettivi orali
L’uso di farmaci contraccettivi (sia sotto forma di pillole che di cerotti), la terapia sostitutiva ormonale sostitutiva in menopausa, come l’uso di farmaci quali gli antidepressivi (fluoxetina e inibitori della ricaptazione della serotonina SSRI) possono generare la fastidiosa sensazione di tensione mammaria e fitte al seno. Si tratta di un effetto collaterale molto comune che tende a scomparire con la sospensione del trattamento.
Indumenti non adeguati
L’inadeguatezza degli indumenti quali reggiseni troppo stringenti, push-up, come l’uso di abiti troppo attillati, può causare una progressiva lesione da sfregamento, che può coinvolgere sia il genere femminile che quello maschile.
Il seno, ed in particolare il capezzolo, sono tessuti molto delicati a causa della fitta innervazione ed il continuo contatto e sfregamento con tessuti troppo stretti, tessuti irritanti e materiali ruvidi causa facilmente dolore, rossore ed abrasioni della cute.
Infiammazioni osteo-articolari
In questi casi il dolore e le fitte al seno sono riferiti ad un processo infiammatorio e patologico che non riguarda il seno in maniera diretta, ma che riguarda un’altra sede anatomica.
In caso di costo-condrite si ha un’infiammazione della cartilagine che si interpone tra lo sterno e la costola, causando dolori fitti e molto acuti al seno e che il soggetto è in grado di percepire in un punto molto preciso.
Come si effettua la diagnosi?
Quando le fitte al seno si manifestano in maniera ciclica e concomitante con l’ovulazione e con le mestruazioni, senza la presenza di altri sintomi aggiuntivi e manifestazioni cutanee, non è il caso di allarmarsi.
E’ molto probabile che i sintomi siano da ricollegarsi alle fisiologiche variazioni ormonali dell’età fertile. Tuttavia è sempre bene parlarne al proprio medico di base, che potrà prescrivere dei farmaci analgesici per placare il dolore oppure indirizzarvi verso visite specialistiche per verificare non sia la manifestazione di una patologia.
Qualora invece le fitte al seno siano di maggior rilievo e si associno ad altri sintomi ed alterazioni del capezzolo o del seno si rende necessario rivolgersi al consulto medico (in genere ad uno specialista in ginecologia) con la massima celerità.
In fase di visita, il medico in un primo momento raccoglie tutti i sintomi percepiti e manifestati dalla paziente. Pertanto vengono rivolte quelle domande che servono a scremare tutte le ipotesi diagnostiche, quali: quando è insorto il problema, se è ciclico, episodico o continuo, se alle fitte dolorose si sono associati sintomi febbrili e brividi. È poi di rilievo indagare se la paziente sia in stato di gravidanza, se ha avuto dei figli o se stia allattando.
Raccolte le informazioni preliminari, il medico andrà a prendere visione del seno della paziente, ricercando la presenza di alterazioni della cute, alterazioni a livello del capezzolo, eventuali secrezioni e rossori. Alla palpazione andrà a verificare lo stato di tensione della mammella ed a ricercare la presenza di noduli.
Le indagini potranno poi procedere attraverso strumenti di diagnostica per immagini quali l’ecografia e la mammografia, in grado di prendere visione della ghiandola e di eventuali noduli o anomalie a carico di essa.
In forma preventiva, a prescindere dalla presenza di dolori o alterazioni a carico del seno e del capezzolo, è consigliato effettuare un’autopalpazione del seno con cadenza mensile nel periodo successivo alla mestruazione.
Questo perché la ghiandola si sgonfia dal tipico turgore presente in concomitanza del ciclo mestruale e se in fase di autopalpazione si notano dei cambiamenti è il caso di rivolgersi ad un controllo medico.
È poi doveroso sottoporsi ai programmi di screening per il tumore mammario che prevedono di sottoporsi ad ecografie e mammografie periodiche.
Quali sono le terapie più efficaci? Esistono rimedi?
Qualsiasi fenomeno che colpisca il seno, sia esso di natura infiammatoria, dovuto a semplici variazioni ormonali oppure che si tratti di quadri patologici più severi necessita l’affidamento della diagnosi esclusivamente alla valutazione di un medico.
Il timore di avere un tumore al seno è molto diffuso e sfruttando questa grande attenzione internet è colma di consigli ed improbabili rimedi che non hanno alcuna validità scientifica e che, al contrario, fanno perdere tempo prezioso ad una diagnosi che se fatta in tempi celeri nella maggioranza dei casi consente di trattare la patologia con grande successo.
Inoltre, su internet si trovano rimedi per ogni tipo di sintomo e causa, ma allo stesso modo si tratta di mezzi privi di alcuna validità che, non solo non portano alla risoluzione del problema, ma possono determinarne anche un peggioramento.
Pertanto, la raccomandazione è sempre quella di affidare la propria salute a chi ha le conoscenze necessarie per fornire delle terapie efficaci ed opportune. Le fitte al seno possono essere il segnale di una patologia che solo un medico specialista è in grado di individuare e curare.
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