L’arrivo della primavera porta con sé il risveglio della natura, giornate più lunghe e l’aria che lievemente si scalda. Ma per quanto riguarda la salute per molti si accompagna a disturbi tipici del periodo: le prime allergie, problemi di sonno, stanchezza, a volte irritabilità… Fra gli acciacchi attribuiti al meteo instabile, alcuni accusano anche dolori articolari, anche se non ci sono sufficienti prove scientifiche della loro correlazione al cambio atmosferico. Vediamo, con i consigli degli esperti, come affrontare i mal di primavera.
In questo articolo parliamo di:
Quali sono i mal di primavera più comuni
L’arrivo del cambio di stagione può portare diverse problematiche. Ecco le più comuni:
- disturbi del sonno (difficoltà ad addormentarsi e svegliarsi al mattino, insonnia o sonno frazionato)
- minore capacità di concentrazione
- svogliatezza e stanchezza
- ansia
- variazioni del tono dell’umore
- agitazione e irrequietezza
- cambiamenti delle abitudini alimentari con inappetenza o aumentata sensazione di fame
- bruciore di stomaco e cattiva digestione
- sbalzi pressori
- alterazioni ormonali (ad esempio peggioramento della sindrome premestruale).
Dolori articolari: non è colpa della primavera
Uno dei comuni acciacchi attribuito al cambio di stagione è quello che riguarda i dolori alle ginocchia o in generale alle articolazioni. Gli esperti della Fnomceo, Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, spiegano che l’artrite e le altre patologie reumatiche sono malattie complesse e riconducibili a più cause: logoramento dei tessuti in età avanzata, fattori genetici e ambientali ecc. La credenza che i dolori alle ossa e alle articolazioni sia legata al cambiamento del tempo è antica e molto diffusa. Ad oggi si stanno effettuando ricerche per capire quali sono i meccanismi biologici coinvolti per valutare l’impatto di fattori come la pressione atmosferica, l’umidità e la temperatura. Approfondire la questione potrebbe aiutare a individuare trattamenti specifici per gestire e prevenire i dolori articolari e migliorare la qualità della vita dei numerosi soggetti colpiti, soprattutto in età avanzata. Tuttavia, la ricerca al momento non ha prodotto prove sul legame di causa-effetto tra il tempo che cambia e i dolori a ossa e articolazioni.
Quando la pressione atmosferica preme sulle articolazioni
Secondo gli esperti, una delle teorie più accreditate, formulata partendo da un aumento di richieste di visite mediche o di antidolorifici durante i cambiamenti meteorologici, si riferisce alla pressione atmosferica, proprio quella indicata dal barometro. Quando diminuisce, solitamente prima di un temporale, l’aria preme meno sui tessuti del corpo. Così, di conseguenza, i muscoli e i tendini si espandono irritando le articolazioni, mentre l’umidità e il freddo agiscono sul liquido sinoviale, un fluido che ha il compito di lubrificare le estremità delle ossa. Se si altera, i legamenti si irrigidiscono. Conta anche la rapidità con cui cambia il tempo: se la pressione cala drasticamente, i dolori possono essere più acuti. Ma servono ulteriori studi per approfondire la tematica.
I consigli per affrontare i mal di primavera
Contro la spossatezza è bene non saltare mai la colazione: mantiene attivo il metabolismo e aiuta a partire con il piede giusto già dal mattino.
Ai pasti, organizzare bene la composizione del piatto con cereali integrali, semi oleosi e proteine vegetali (ad esempio legumi). Includere opportune quantità di acidi grassi Omega 3 nell’alimentazione, soprattutto attraverso il consumo di pesce come salmone, tonno, pesce spada, sardine, aringhe, merluzzo. Preferire frutta e verdura di stagione, ricche di vitamine e sali minerali, coadiuvanti nelle funzioni metaboliche e con capacità antiossidanti e curative. Per contrastare la cattiva digestione ed eventuale acidità di stomaco, evitare cibi fritti, non facili da digerire, dall’elevato contenuto calorico, che sono noti per contribuire a situazioni infiammatorie. In generale, ricordarsi di bere acqua in abbondanza evitando bevande zuccherate, alcolici e energizzanti che possono rendere più irritabili e peggiorare il riposo. Sì a centrifugati ed estratti di frutta di stagione e verdure locali, come bevande da assumere tra i pasti.
Praticare attività fisica, ancora meglio se all’aria aperta, in base alla propria età e alle proprie potenzialità perchè aiuta agestire meglio situazioni di stress, ansia e irritabilità. Sì allo stretching per mantenersi flessibili e decomprimere alla fine di ogni sessione sportiva. Rispettare, poi, i ritmi cronobiologici e il proprio corpo: quando ci si sente stanchi riposare in un ambiente adatto.
Infine, non sono sempre necessari gli integratori alimentari come i multivitaminici o quelli che supportano le difese immunitarie. In casi come questi, è bene chiedere un consulto al proprio medico di famiglia che, conoscendo la storia personale, potrà effettuare una diagnosi e prescrivere il prodotto più adatto.
Fonti:
Humanitas: Primavera e sbalzi di umore