In condizioni di normalità l’urina prodotta ed escreta nel corso delle 24 ore si attesta tra 1 e 2 litri. Quando, invece, la quantità è inferiore a questo limite si palesa una condizione clinica che prende il nome di oliguria, termine che intende un’emissione ridotta al punto da essere inferiore ai 400 millilitri nell’arco delle 24 ore in un soggetto adulto.
Questa quantità è ovviamente inferiore per i bambini, ed è calcolata come 0,5 millilitri/kg/altezza.
Si tratta di una condizione opposta alla poliuria, in cui si ha un aumento considerevole del volume delle urine prodotte, ma anche diversa dall’anuria, condizione che invece indica una drastica riduzione delle urine espulse, per un quantitativo inferiore al 50 mL giornalieri.
Un episodio di oliguria è sempre da tenere in seria considerazione e va sempre sottoposto alla valutazione del proprio medico di base, in quanto potrebbe essere il sintomo di una seria condizione clinica.
Ovviamente una riduzione del volume delle urine non ha sempre un significato patologico, difatti nella maggior parte dei casi si tratta di un fenomeno sporadico senza sintomi associati e dalla breve durata (1-2 giorni). In questi casi in genere la colpa è da attribuire ad una condizione di disidratazione, per cui, ripristinando il corretto introito di liquidi nel corpo il problema si risolve senza lasciare esito a conseguenze di grande entità.
Quando la riduzione dell’urina si prolunga per più giorni, se il fenomeno si ripete con frequenza e se al disturbo si associano altri sintomi quali febbre, bruciore alle vie urinarie, dolore, nausea, vomito, sudorazione, malessere generalizzato, è doveroso rivolgersi con celerità al proprio medico curante e sottoporsi agli accertamenti prevsiti.
In questo articolo parliamo di:
Quali sono le principali cause di oliguria?
Le principali condizioni cliniche che possono causare una riduzione della produzione di urina (oliguria) sono le seguenti. Ricordo che queste sono le condizioni che statisticamente si presentano con una maggiore frequenza ma ogni caso deve essere valutato strettamente dal medico.
Disidratazione
Si tratta senz’altro della causa più comune di oliguria, frequente durante l’estate, quando si perdono molti liquidi con il sudore, in caso di diarrea, di attività fisica intensa, di febbre e di vomito. Infatti, quando si perdono molti liquidi senza poi integrarli nuovamente, si ha una conseguente produzione di urina limitata.
Se non portata al limite, si tratta di una condizione reversibile: una volta reintrodotta un’adeguata quantità di liquidi si ha un ripristino del normale volume di urina prodotta. Per questo è importante bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno, aumentando la quota in base alle condizioni climatiche, alla sudorazione, e ad eventi improvvisi quali febbre, vomito e diarrea.
In questi casi, se l’oliguria si limitata entro 1-2 giorni, non è il caso di allarmarsi, ma se si protrae più a lungo è necessario rivolgersi celermente al proprio medico di base.
Ostruzione del tratto urinario
L’urina viene trasportata dai reni alla vescica mediante gli ureteri. Questo percorso può essere talvolta ostruito dai calcoli renali, anch’esso spesso esito di uno scarso introito di liquidi nel corpo, che va a determinare un blocco nelle vie urinarie, quindi a livello della pelvi renale, degli ureteri, della vescica o dell’uretra.
In caso di calcoli renali si avvertono dei sintomi molto acuti quali dolore intenso e trafittivo, vomito, sudorazione profusa, febbre, presenza di gonfiori e tumefazioni ed ancora nausea. In caso di ostruzione è necessario rivolgersi ad un medico con celerità, ma per fortuna nella maggior parte dei casi i sintomi sono così intensi da indurre la persona interessata a rivolgersi con tempestività ad un pronto soccorso.
Un altro esempio di ostruzione è dovuto all’ipertrofia prostatica o a stati di infiammazione della prostata (prostatite).
Insufficienza renale
É una condizione che si instaura quando i reni non riescono a svolgere il compito di regolare l’equilibrio idro-salino del corpo ed eliminare le scorie ed i prodotti di degradazione delle proteine dal sangue. L’insufficienza renale può instaurarsi in poco tempo (acuta) in caso di emorragie, shock, forti stati di disidratazione, intossicazione da metalli pesanti, infezioni ed ancora come possibile conseguenza dell’assunzione di farmaci chemioterapici o di antibiotici. Tuttavia, l’insufficienza renale può essere anche di tipo cronico, condizione che si instaura in un arco di tempo prolungato ed in seguito a condizioni cliniche quali diabete, ipertensione, aterosclerosi, infezioni ed infiammazioni renali.
Traumi ed infezioni
Si tratta di condizioni serie che richiedono la massima tempestività nel rivolgersi ad un consulto medico. Sia in caso di forti traumi che di infezioni il corpo può andare incontro ad uno stato di shock ipovolemico, condizione che compromette la giusta irrorazione di sangue a tessuti ed organi, con serie ripercussioni sulla loro funzionalità.
Farmaci
L’oliguria può essere la conseguenza dell’assunzione di farmaci quali antinfiammatori non steroidei (FANS), antibiotici (ad esempio la gentamicina) o ACE inibitori, prescritti ai pazienti con ipertensione. Nel caso in cui si verifichi una ridotta emissione di urina a seguito o in concomitanza dell’assunzione di un farmaco, è doveroso informare il proprio medico curante del problema, senza agire di testa propria né prendere l’iniziativa di sospendere l’assunzione dei farmaci.
Cosa fare in caso di oliguria?
Vista quindi la gravità di alcune condizioni cliniche che possono dare l’oliguria come sintomo premonitore principale, si ribadiscono i seguenti accorgimenti da adottare:
- se il problema persiste per più di 1-2 giorni;
- se il sintomo si manifesta con frequenza;
- se si associa ad altri disturbi quali dolore, febbre, gonfiore, stato di malessere diffuso, vertigini;
É necessario rivolgersi ad un consulto medico con la massima rapidità, evitando di intraprendere azioni basate sulle proprie convinzioni o dietro consiglio di persone non abilitate a fornirvi supporto medico.
L’oliguria può essere un sintomo che precede condizioni di grande rilevanza clinica, pertanto la precocità di intervento è necessaria per evitare danni seri che portano all’insufficienza renale.
Inoltre, l’oliguria può essere l’anticamera per lo sviluppo di anuria (assenza dell’emissione di urine, o comunque ridotte al di sotto dei 50 mL nel corso delle 24 ore) condizione che richiede il tempestivo intervento medico.
Diagnosi e Trattamento dell’oliguria
Quando ci si rivolge al medico è importante riferire tutti i sintomi avvertiti, la durata del problema e se questo si è presentato più volte. È altrettanto importante riferire al medico se alcuni componenti della propria famiglia abbiano sofferto di disturbi renali, cardiaci o di malattie metaboliche come il diabete. Inoltre, giocano un ruolo fondamentale anche i farmaci assunti pertanto non bisogna tralasciare durante la visita medica di informare il medico di tutti i medicinali che si assumono ed in quale dosaggio.
Tra gli esami diagnostici utili ad individuare la causa del problema i più comuni sono:
- analisi del sangue da cui valutare i livelli sierici di sodio, potassio, fosfato e calcio. Ed ancora i valori di creatinina sierica ed il livello di azoto ureico (Blood Urea Nitrogen o BUN);
- emogasanalisi (EGA) da cui ricavare l’equilibrio acido-base;
- analisi delle urine;
- ecografia di addome e reni.
La strategia terapeutica dipende ovviamente dalla causa scatenante l’oliguria ed in ogni caso deve essere indicata e prescritta da un medico dopo un’attenta valutazione del caso, pertanto bisogna evitare di mettere in pratica qualsiasi tipo di indicazione trovata sul web o suggerimento proveniente da conoscenti che non siano medici.
Nel caso di una forte disidratazione in genere si procede col reidratare il paziente mediante infusione endovenosa di soluzione fisiologica a cui possono essere aggiunti trattamenti farmacologici a seconda del caso, come ad esempio antibiotici in un soggetto che presenta un’infezione o che ha subito un’ustione.
Qualora il problema sia da ricollegare ad un’insufficienza renale, oltre ai trattamenti farmacologici può sussistere anche la necessità di sottoporre il paziente alla dialisi, al fine di eliminare le tossine e le sostanze di scarto nel sangue che il rene non riesce più a filtrare.
In caso di diarrea o febbre oltre alla reidratazione è necessario provvedere anche all’integrazione dei sali minerali persi.
Fonti Principali
- MedScape: https://emedicine.medscape.com/article/983156-overview