Pitiriasi versicolor: cosa sono le macchie di ritorno dal mare

Macchie bianche, ma a volte anche più scure o rosa, che compaiono spesso dal ritorno dal mare sono, in realtà, un’infezione fungina denominata pitiriasi versicolor. Questa patologia è causata da un fungo che normalmente si trova sulla pelle senza manifestare alcuna sintomatologia, ma in condizioni particolari si scatena.

Vediamo, quindi, che cos’è la pitiriasi versicolor, i sintomi, come si tratta e quali suggerimenti per gestirla.

Cos’è la pitiriasi versicolor e perché si manifesta

La pitiriasi versicolor è detta anche tinea versicolor, ed è una malattia superficiale, ma benigna della pelle. Viene causata da un fungo, il Pityrosporum orbicolare o Malassezia furfur che vivono senza dare problemi sulla pelle sana.

Non è contagiosa e normalmente non crea disturbi, infatti oltre il 90% delle persone già ospita sulla cute il fungo. Tuttavia, in alcune circostanze il fungo può diventare aggressivo e scatenare la malattia, cioè diventa patogeno. Inoltre, è una malattia che tende a ripresentarsi, per questo si dice che ha un andamento cronico-recidivante, fattore che ha un impatto importante sulla qualità della vita dei pazienti.

Pitiriasi versicolor: le cause

La patologia si scatena non a causa di un solo fattore, ma la crescita fungina è data da un mix di fattori. Eccone un elenco:

  • Clima caldo e umido (presente in ambienti come le piscine);
  • Sudorazione eccessiva o iperidrosi;
  • Pelle grassa;
  • Cambiamenti ormonali;
  • Sistema immunitario indebolito (anche post trapianto, HIV);
  • Malnutrizione;
  • Utilizzo di farmaci come antibiotici o corticosteroidi;
  • Stress, che contribuisce alla suscettibilità dell’organismo;
  • Fattori genetici possono essere predisponenti;
  • Traumi cutanei che compromettono la barriera cutanea.

Macchie colorate, il sintomo principale della patologia

Sono tre i principali sintomi causati dalla pitiriasi versicolor, ovvero:

  1. Comparsa di macchie sulla cute, prevalentemente su schiena, petto, collo e parte superiore delle braccia, più chiare o più scure rispetto alla pelle circostante;
  2. Lieve prurito;
  3. Desquamazione tipo forfora. 

In particolare, però, la pitiriasi viene conosciuta per le macchie sulla pelle, spesso chiare che si manifestano dopo l’estate. Proprio per questa caratteristica la pitiriasi versicolor viene anche chiamata “fungo di mare” anche se il mare non la favorisce. Le macchie depigmentate risultano solo più evidenti perché risaltano con l’abbronzatura.

In generale si presenta con delle macchie che possono essere più chiare o più scure, la cui pigmentazione è legata al tipo di pelle e all’età del paziente. Ad esempio, nel neonato le macchie sono più chiare rispetto al colorito normale della pelle. Sono localizzate per lo più sul viso e sono rotondeggianti, lisce o ricoperte da squame sottili tipo forfora.
Invece, dall’adolescenza in poi, si manifestano macchie sempre rotondeggianti, di pochi millimetri di diametro e di colorito variabile:rosacee, brunastre o decolorate. Da qui arriva la definizione “versicolor”.

Si trovano sul tronco e a volte alla radice degli arti superiori. Se si grattano le chiazze possono dare una leggera desquamazione simile sempre alla forfora.

Tanti diversi tipi di pitiriasi versicolor

La pititiriasi versicolor descritta in precedenza è considerata quella classica, ma come spiega l’Istituto Dermatologico Europeo, non è la sola.

Infatti, ci sono diversi tipi di pitiriasi versicolor, vediamole velocemente:

  • Iperpigmentata: se le macchie cutanee hanno un colore più scuro rispetto alla pelle circostante.
  • Ipopigmentata: qui le macchie sulla pelle appaiono più chiare rispetto alla pelle circostante a causa della perdita di pigmentazione.
  • Atrofica: le lesioni cutanee hanno segni di atrofia, cioè assottigliamento della pelle, con una superficie più liscia o raggrinzita.
  • Follicolare: se le lesioni cutanee si sviluppano principalmente intorno ai follicoli piliferi, dando loro un aspetto in rilievo.
  • Eritematosa: qui lesioni cutanee sono rosse o infiammate a causa della reazione del sistema immunitario.
  • Disseminata: le lesioni si estendono su vaste aree del corpo, coinvolgendo spesso il tronco, le braccia e le gambe.
  • Lineare: quando le lesioni cutanee sono disposte lungo linee o bande sulla pelle
  • Pigmento-alterata: qui ci sono cambiamenti nel colore della pelle oltre alle macchie caratteristiche.
  • Ricorrente: nel caso in cui la malattia torni periodicamente nonostante il trattamento, come recidiva.

Pitiriasi versicolor: come si diagnostica la patologia

I sintomi della pitiriasi versicolor possono essere confusi con altre patologie cutanee quali vitiligine, dermatite seborroica o eczema. Per questi motivi per diagnosticare correttamente la malattia è fondamentale rivolgersi a un medico dermatologo.

Innanzitutto, effettuerà una valutazione clinica e utilizzerà per un approfondimento la lampada di Wood, una luce ultravioletta che permette in base alle fluorescenze delle macchie di determinare la patologia. Infatti, le macchie tipiche della pitiriasi si distinguono per l’emissione di fluorescenza giallo-verde.

Lo specialista potrebbe anche richiedere il cosiddetto scotch test, dove con un nastro adesivo apposito viene recuperato il campione di materiale biologico da analizzare al microscopio. Con questa tecnica si individuano i filamenti di Malasenzia furfur.

Infine, in alcuni casi, si recupereranno i campioni di tessuto cutaneo per eseguire una coltura fungina in laboratorio.

I trattamenti: dagli antimicotici alla luce UV

È possibile trattare la pitiriasi versicolor ed è ugualmente possibile mettere in pratica qualche strategia per limitarne l’insorgenza. Per quanto riguarda i trattamenti solitamente vengono prescritti antimicotici per via orale o da applicare sulla pelle (in forma di crema, lozione o shampoo) a base di ketoconazolo. A volte sono utilizzati anche prodotti contenenti acido azelaico, acido salicilico, selenio solfuro e piritione zinco in base al tipo e alla gravità della condizione.

Inoltre, è sempre bene chiedere un parere specialistico per avere una prescrizione personalizzata. In alcuni casi i professionisti sanitari possono suggerire la terapia con luce ultravioletta (UV) se ci si trova davanti a pitiriasi versicolor resistente. Questo approccio può ridurre la crescita del fungo sulla pelle e promuovere la guarigione delle lesioni cutanee.
Dal momento che la pitiriasi versicolor può avere un importante impatto sulla qualità di vita, soprattutto a livello estetico, può essere di aiuto rivolgersi a uno psicoterapeuta per supportare il paziente a livello emotivo.

I 7 consigli per gestire la pitiriasi versicolor

Anche se la prevenzione della pitiriasi versicolor è nella realtà impossibile, ci sono alcuni accorgimenti che dovrebbero essere sempre tenuti presente per limitare il più possibile lo scatenarsi della patologia. Ecco quali:

  1. Utilizzare detergenti a PH acido durante la stagione calda;
  2. Indossare indumenti di cotone (o in fibre naturali) a contatto con la cute per ridurre il sudore;
  3. Fare anche una doccia quotidiana con temperatura non troppo calda e prodotti appositi;
  4. Mantenere il più possibile la pelle pulita e asciutta;
  5. Limitare la frequentazione di luoghi caldi e umidi;
  6. No all’uso eccessivo di oli e creme sulla pelle;
  7. Lavare regolarmente abiti e la biancheria da letto;
  8. Evitare il contatto diretto con oggetti infetti come asciugamani e vestiti di altre persone.

Fonti:

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