Prostatite: quali sono i sintomi, come si cura e come prevenirla

Secondo gli esperti sono tra il 30% e il 50% gli uomini sessualmente attivi che possono soffrire di prostatite, una infiammazione della prostata. Questa patologia, può non solo dare dolore quando si urina, ma anche eiaculazione precoce fino all’infertilità.

Per questo è bene conoscere in cosa consiste la prostatite, come si diagnostica e cura, ma soprattutto come si può prevenire.

Prostatite: che cos’è e quali sono i sintomi

La prostatite è definita un’infiammazione della prostata, una ghiandola che fa parte dell’apparato genitale maschile, situata appena sotto la vescica. Per forma e dimensioni ricorda una castagna e tende a ingrossarsi con l’età. La sua funzione principale è quella di produrre e immagazzinare il liquido seminale che viene rilasciato, poi, durante l’eiaculazione. Dobbiamo ricordare che la prostatite non è un tumore alla prostata né un’ipertrofia prostatica benigna, un ingrossamento della ghiandola. In ogni caso, tutte queste patologie devono essere diagnosticate e valutate dal medico per decidere il trattamento più adeguato.

Si può generalmente suddividere la patologia in prostatite acuta batterica se è dovuta a un’infezione batterica, prostatite cronica batterica con insorgenza più graduale, prostatite non batterica e asintomatica. In particolare la prima, nella maggior parte dei casi, è causata da batteri provenienti dall’intestino, come Escherichia Coli (responsabile al 50-90%), Proteus, Klebsiella, Serratia e Pseudomonas.

In generale i sintomi della prostatite sono:

  • dolore o bruciore quando si urina;
  • febbre e brividi;
  • dolore pelvico e alla bassa schiena;
  • eiaculazione precoce;
  • impotenza;
  • talvolta incontinenza e infertilità.

Le quattro categorie di prostatite, ecco i sintomi in dettaglio

Esistono diversi tipi di prostatite alcune dovute a cause batteriche o altre no.

In particolare, come spiega Emanuele Montanari, direttore dell’Urologia al Policlinico di Milano vengono suddivise in quattro categorie. Nello specifico sono:

  • Categoria I: sono prostatiti acute batteriche e rappresentano una grave infezione. Di solito si manifestano con dolore nella zona del pube, dei genitali esterni e nella regione perineale, e si associano a dolore improvviso associato alla minzione, alla necessità di andare in bagno molto spesso e, in alcuni casi, a ritenzione urinaria. Accanto a questi sintomi, dati dall’infezione batterica, di solito si presentano anche febbre, malessere generale, nausea e vomito. Non va trascurata, si calcola che una persona su venti con prostatite acuta possa sviluppare in futuro una forma cronica.
  • Categoria II: sono le prostatiti batteriche croniche, definite tali quando il paziente riferisce di avere avuto in passato diverse infezioni alle vie urinarie. Di solito può esserci un relativo benessere tra un episodio e l’altro, oppure dolori fissi o ricorrenti che vanno avanti da diverso tempo.
  • Categoria III: sono prostatiti non batteriche o sindromi da dolore cronico pelvico. Questo tipo di prostatiti si manifestano con un dolore fisso o ricorrente sopra il pube oppure a carico del pene e dei testicoli. Spesso c’è un forte dolore in fase di eiaculazione e subito dopo. Inoltre, può essere associata anche alla necessità di urinare più frequentemente, al bisogno di andare in bagno al minimo stimolo, ed a una diminuzione della potenza del getto urinario. In alcuni casi possono insorgere anche deficit di erezione ed eiaculazione precoce.
  • Categoria IV: sono definite prostatiti infiammatorie asintomatiche. Non mostrano particolari sintomi, la diagnosi è fatta attraverso una biopsia della prostata, grazie alla quale si possono trovare batteri non rilevabili con altri esami.

Come si diagnostica la prostatite

Innanzitutto, è necessario rivolgersi al proprio medico di famiglia o allo specialista in urologia. Dopo aver raccolto la storia del paziente e i sintomi che presenta, si procede alla visita urologica con esplorazione digito-rettale per la palpazione della prostata.

Poi, verranno richiesti degli esami più specifici, ad esempio esame delle urine o test di laboratorio su liquido prostatico o seminale per identificare l’eventuale presenza di batteri. Spesso questi esami sono sufficienti, ma è possibile che venga richiesto un approfondimento con l’esame urodinamico, detta uroflussimetria.

Questo test valuta la funzionalità della vescica e dell’uretra. Inoltre, è a volte richiesta l’ecografia prostatica transrettale che permette, invece, di valutare le dimensioni e la morfologia della prostata.

Prostatite: le cure disponibili

Per il trattamento di prostatiti batteriche acute o croniche vengono generalmente prescritti gli antibiotici anche ad alte dosi per un lungo periodo di tempo.
In associazione alla terapia antibiotica e in base agli altri sintomi riferiti dal paziente, il medico può prescrivere i farmaci antinfiammatori e/o farmaci alfa-litici. Questi ultimi sono solitamente utilizzati per l’iperplasia prostatica sintomatica ma possono avere un ruolo anche nel controllo di altre problematiche urinarie.
In aggiunta alle terapie farmacologiche, i sintomi possono essere alleviati anche con:

  • bagni o impacchi caldi
  • ridurre l’assunzione di cibi e bevande irritanti come caffè, tè, cioccolato, bevande gassate o zuccherate, alcolici, cibi piccanti
  • bere acqua per favorire la minzione e l’eliminazione dei batteri
  • evitare di stare seduti a lungo o di praticare sport che possono irritare la prostata, quali ciclismo, equitazione e simili.

I consigli su come fare prevenzione

Inoltre, è possibile mettere in pratica alcune attenzioni per prevenire eventuali prostatiti. Ecco quali sono i suggerimenti degli esperti che possono essere applicati anche a chi ha la patologia in corso:

  • evitare rapporti sessuali non protetti con partner non stabili perché espone ad un maggior rischio di infezioni che possono arrivare alle prostatiti;
  • limitare lo stress;
  • mantenere un alvo regolare;
  • consumare tanta frutta e verdura;
  • bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno;
  • non fumare;
  • limitare l’assunzione di alcolici;
  • evitare uno stile di vita sedentaria;
  • tenere sotto controllo il peso corporeo;
  • avere una buona igiene intima;
  • curare rapidamente le infezioni urinarie;
  • effettuare almeno una visita urologica nelle tre fasi della vita: pubertà, età adulta e terza età.

Fonti:

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