Le pustole sono considerate delle lesioni della pelle di tipo primario, ossia manifestazioni che insorgono su una porzione di cute non interessata precedentemente da manifestazioni patologiche né da altre alterazioni visive.
Si tratta di una raccolta di pus, ossia di cellule del sistema immunitario, dette neutrofili, e di batteri, che si possono manifestare in qualsiasi regione del corpo, ma in prevalenza in quelle zone in cui si ha maggiore sudorazione e maggiore presenza di ghiandole sebacee come: viso, collo, spalle, sterno, schiena, gambe, pene, lingua, inguine.
Alla pura visiva manifestazione sulla pelle possono associarsi anche febbre, brividi, dolori diffusi, e gonfiore, tutti sintomi compatibili con la presenza di un’infezione batterica.
In questo articolo parliamo di:
Come si formano le pustole?
In genere, il processo di formazione delle pustole prevede una iperproduzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee a seguito di un processo infiammatorio. Il sebo prodotto va a tappare i pori della pelle creando la condizione ideale per la crescita della carica batterica. Si genererà, quindi, una raccolta purulenta che darà origine alla pustola vera e propria.
Le pustole hanno forma limitata ed aspetto rigonfio. Nella maggior parte dei casi sono conseguenti ad un processo infettivo di natura batterica, ma in una piccola percentuale di casi si collegano, invece, a processi autoimmuni come nel caso della psoriasi.
Spesso le pustole scatenano nel soggetto colpito una sensazione di prurito che da esito alla comparsa di cicatrici e dunque di segni permanenti che risulteranno visibili a lungo, a seconda della zona del corpo interessata.
Le pustole si formano in prevalenza sulla pelle del viso, sul collo ed a livello dello sterno, pertanto risulta chiaro quanto la comparsa di questi inestetismi possa costituire, oltre ai fastidi ed ai sintomi generati di per sé dalle pustole, un motivo di forte disagio estetico e generare relativa insicurezza.
In alcuni casi, quando le manifestazioni cutanee sono estese ed il problema piuttosto marcato, il soggetto può soffrire così tanto del suo aspetto da indurlo ad un progressivo isolamento sociale.
Talvolta però è bene dire che le pustole possono essere la manifestazione di una patologia infettiva od autoimmune di maggiore interesse clinico, per cui vi è la necessità di terapie mirate al fine di non compromettere lo stato di salute del paziente.
Ecco perché, anche se i sintomi avvertiti non sono motivo di grande fastidio è sempre bene parlare della presenza continua di pustole e foruncoli con il proprio medico di base. Potrà indirizzarci verso una visita specialistica in dermatologia, in grado di risolvere o di attenuare la comparsa di inestetismi, o di trattare in maniera focalizzata il processo patologico più serio.
Ovviamente se la comparsa delle pustole risulta un evento a sé, episodico e limitato, non è il caso di allarmarsi, usando prodotti specifici ed il mantenimento di una corretta igiene della pelle con probabilità porterà alla scomparsa del piccolo inestetismo.
Andiamo a fornire di seguito una panoramica delle maggiori cause di insorgenza di pustole. Come vedremo le cause sono molteplici, di varia natura e differente gravità.
Quali sono le cause della comparsa delle pustole?
Abbiamo deciso di razionalizzare il problema e di riportare una carrellata quanto più completa possibile di tutte le patologie che possono causare la comparsa di queste eruzioni cutanee. Iniziamo subito.
Follicolite
Si tratta di un’infiammazione del follicolo pilifero in genere causata dall’infezione di un batterio stafilococco. Come esito si ha la formazione di piccole eruzioni di colore rosso che possono localizzarsi in qualsiasi punto del corpo in corrispondenza del follicolo pilifero. Questo disturbo può manifestarsi anche a livello dei genitali, determinando la presenza di puntini bianchi sul glande.
Acne
L’acne colpisce soprattutto la popolazione più giovane, specie nel corso dell’adolescenza e durante la pubertà.
È la manifestazione sinergica di un processo infiammatorio ed un processo infettivo. Infatti, si ha un accumulo di sebo dovuto ad un aumento dei livelli ormonali, che porta ad una minor ossigenazione della cute e ad un accumulo di batteri nel follicolo pilifero.
Questi fattori portano ad uno stato di infiammazione caratterizzato da pustole contenenti pus e che possono lasciare un esito cicatriziali.
Herpes labiale
Si manifesta soprattutto nei soggetti giovani e nei soggetti con basse difese immunitarie (immunodeficienti). In genere, l’infezione da lievi sintomi quali prurito, rossore e gonfiore, ma il punto nodale è la comparsa di vescicole disposte a grappolo ai lati della rima labiale (punto che congiunge il labbro inferiore a quello superiore) che possono estendersi anche alla gengiva, alla bocca e sulla lingua.
Le vescicole dapprima appaiono rigonfie a causa del loro contenuto sieroso, per poi seccare ed assumere una colorazione giallastra che rappresenta un inestetismo spesso causa di imbarazzo e senso di vergogna.
Psoriasi
E’ una patologia autoimmune con un certo interesse genetico che si caratterizza per l’ispessimento dell’epidermide, dovuta per esempio ad una alterata proliferazione cellulare. La psoriasi si caratterizza per la presenza di pustole e di vere e proprie squame di colore bianco e piuttosto antiestetiche, specie se si manifestano in una zona del corpo esposta.
Alla predisposizione genetica si sommano poi dei fattori scatenanti che portano alla reale manifestazione della psoriasi. Tra essi abbiamo:
- Stress;
- Infezioni batteriche: per lo più da streptococco e stafilococco che vanno a stimolare il sistema immunitario del soggetto scatenando le manifestazioni cutanee;
- Fumo;
- Farmaci;
- Variazioni dei livelli ormonali: specie nell’età dell’adolescenza, nelle donne incinte e nei soggetti che hanno avuto un forte aumento di peso.
Scabbia
Si tratta di una parassitosi, dunque un’infestazione, causata dall’acaro della scabbia. Questi parassiti riescono a depositare le uova a livello dell’epidermide ed una volta schiuse i parassiti continueranno ad alimentarsi scavando cunicoli nei tessuti epiteliali del soggetto colpito.
L’infestazione da scabbia da esito alla formazione di vescicole, pustole, escoriazioni, bolle e soprattutto scatena un forte e persistente prurito che non può essere lenito e che si intensifica nelle ore notturne.
Le regioni maggiormente colpite sono le mani, i piedi, i polsi, le ascelle, l’inguine, i genitali e le mammelle ed il contagio avviene tramite contatto diretto con una persona (non con un animale) colpita dall’infestazione. Si tratta di una patologia più comune nei paesi in via di sviluppo e in situazioni socio-economiche di degrado, tuttavia non sono così infrequenti casi di scabbia anche nel nostro paese.
Varicella
Si tratta di un’infezione primaria che si manifesta in genere nell’infanzia. Durante il corso dell’infezione si ha la comparsa di eruzioni cutanee che da pustole di aspetto roseo si tramutano in vescicole che scatenano un forte prurito e dunque generano la possibilità di provocarsi ferite nell’atto di grattarsi. Pertanto ne possono conseguire esisti cicatriziali permanenti.
Lichen Planus
Anche in questo caso si tratta di una malattia autoimmune con una componente genetica. È una dermatite di tipo cronico e benigna che scatena un forte prurito e si manifesta con la presenza di pustole e papule di colore rosso/violaceo e di aspetto lucente e dure alla palpazione, che possono localizzarsi anche sulla lingua.
Come si effettua la diagnosi? Quali sono le terapie più efficaci? e quali i rimedi?
Come si effettua la diagnosi?
Offerta una panoramica delle principali patologie, siano esse di natura infiammatoria, infettiva od autoimmune, risulta facile comprendere come le cause che possono portare alla comparsa delle pustole possano essere molteplici.
Pertanto, si intuisce come la semplice visione di una fotografia su internet non possa in alcun modo consentire di fare una diagnosi fai da te. Sarà pertanto necessario affidarsi alla valutazione di un medico specialista in dermatologia: l’unico professionista valido a cui affidare la diagnosi del disturbo all’origine della manifestazione delle pustole.
Il medico in genere inizierà la visita con una fase di indagine (anamnesi), in cui va a raccogliere tutte le informazioni inerenti i sintomi manifestati e percepiti dal paziente: quando sono comparse le pustole, dove si diffondono, se il disturbo è episodico o cronico e se ad esso si associano altri sintomi quali febbre, brividi, dolori diffusi, prurito, dolore, gonfiore.
Si procederà, poi, ad una accurata ispezione delle pustole in sé, da cui si potrà anche raccogliere un campione di materiale purulento per determinare l’agente patogeno scatenante, in caso di infezione batterica e somministrare un’opportuna cura antibiotica.
Se i sospetti ricadono su una malattia di natura autoimmune allora le indagini proseguiranno mediante prelievo di sangue per verificare la presenza di autoanticorpi.
Terapie e Rimedi
Quando il disturbo è causato da qualche follicolo infiammato (brufolo) o da un’acne di tipo lieve sarà sufficiente seguire delle corrette norme di igiene.
È senz’altro sconsigliata la cattiva pratica di schiacciare la pustola bianca, così facendo si andrà a provocare una ferita a cui accederà una maggiore quantità di batteri che non potranno fare altro che peggiorare la situazione.
Si raccomanda di pulire il viso con prodotti che rispettino il naturale pH della pelle e che quindi non la irritino. Si raccomanda, inoltre, di asciugare il viso con movimenti delicati e di utilizzare asciugamani sempre puliti. Seguendo questi piccoli accorgimenti in genere il piccolo inestetismo si risolve da sé nel giro di qualche giorno senza lasciare traccia.
Nei casi di acne persistente invece di solito (sempre e solo su indicazione medica) vengono prescritte pomate e creme ad azione topica (locale) che svolge una funzione antibatterica, limitando l’insorgere del problema.
In caso di infezioni batteriche o parassitarie, la terapia dovrà adeguarsi per ogni caso al singolo agente patogeno scatenante mentre per le patologie di natura autoimmune in genere si prescrivono farmaci ad azione antinfiammatoria.
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