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Il rash cutaneo, più noto come “sfogo cutaneo” si manifesta con una pigmentazione rossa della pelle, prurito, bruciore, dolore e formazione di pustole o bolle di piccole dimensioni, su una zona più o meno circoscritta del corpo.
Si tratta pertanto di un’alterazione visibile ad occhio nudo delle normali caratteristiche della cute, facendola apparire come disomogenea, irritata ed infiammata.
In genere il rash cutaneo insorge in un breve lasso di tempo, dopo l’esposizione diretta od il contatto con sostanze o fattori irritanti per la cute del soggetto, quali tessuti o sostanze chimiche contenute nei detergenti, ma anche in seguito alle punture di insetti o all’assunzione di farmaci o particolari alimenti.
I fenomeni irritativi sono piuttosto comuni e sono legati alla sensibilità individuale rispetto ad una data sostanza, ma anche all’esposizione ad alte temperature che causa un aumento della sudorazione ed una minore traspirazione della pelle, od ancora a meccanismi di iperproduzione di sebo, disidratazione (spesso legata al freddo) ed ancora allo stress.
È importante poi dire che il rash cutaneo è anche una manifestazione che insorge in relazione a numerose condizioni patologiche, spesso legate a fenomeni di infiammazione cronica, malattie autoimmuni, a condizioni che compromettono la funzionalità del sistema immunitario (infezione da HIV e AIDS) o reazioni allergiche.
Questo sintomo si declina in svariate situazioni e le casistiche in cui può manifestarsi il rash cutaneo sono davvero tante.
Quali sono le cause più comuni di rash cutaneo?
Orticaria da farmaci
É un’evenienza piuttosto diffusa, insorge a seguito dell’assunzione di sostanze farmacologiche quali acido acetilsalicilico, antibiotici quali penicilline e cefalosporine, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Le manifestazioni cutanee includono l’insorgenza di pomfi più o meno estesi di colore rosso ed edematosi, che si associano a prurito e rash cutaneo diffuso con macule e papule.
Rosacea
Si tratta di una dermatosi ad andamento cronico che si localizza tipicamente nella zona del viso, in particolare su fronte, naso, guance e mento.
Questa patologia interessa tipicamente i soggetti con predisposizioni genetiche alla malattia, prevalentemente donne tra i 30 ed i 50 anni di età e soggetti con tonalità di pelle molte chiare. Nelle fasi iniziali della malattia il rash cutaneo si manifesta a seguito dell’esposizione a fattori scatenanti quali il caldo, l’assunzione di farmaci ad azione vasodilatatoria o il consumo di alcool: tutti fattori che scatenano sia vasodilatazione che vasocostrizione, causando la comparsa di chiazze rosse sul viso.
Con il tempo queste continue stimolazioni dei capillari del viso tendono a creare danni permanenti ai vasi sanguigni ed i soggetti colpiti da rosacea manifestano chiazze rosse costanti. Si vengono, inoltre, a creare fenomeni di stasi circolatoria che agevolano l’insorgenza di infezioni della cute quali l’acne.
Malattie esantematiche
Il rash cutaneo è una delle manifestazioni più tipiche e caratterizzanti delle malattie esantematiche, ossia quelle malattie di natura infettiva (prevalentemente causate da virus ma anche da batteri) che colpiscono soprattutto i bambini.
Queste patologie oltre a manifestarsi con eruzioni cutanee, puntini rossi e pustole, danno anche febbre, inappetenza, dolori muscolo-articolari, debolezza e malessere diffuso. Le malattie esantematiche più comuni e note sono la varicella, la scarlattina, la quinta malattia, la sesta malattia e la rosolia, e in genere tutte si risolvono nel giro di qualche giorno con il supporto di una terapia che lenisce i sintomi.
Psoriasi
Malattia multifattoriale, scatenata sì da una predisposizione genetica, ma a cui devono concorrere anche altri fattori trigger (o scatenanti), quali stress, infezioni, traumi, alterazioni ormonali, esposizioni dirette ai raggi UVA e UVB, assunzione di farmaci, fumo ed alcool. La psoriasi può dare esito a sfoghi cutanei, anche se le manifestazioni tipiche sono un ispessimento della cute che appare di colore biancastro, cheratinizzata e squamosa. La popolazione più colpita è quella femminile, in un’età che oscilla tra i 20 ed i 50-60 anni.
Dermatite da contatto
Il rash cutaneo viene scatenato dal contatto sia da sostanze irritanti per la cute del soggetto, quali detergenti, solventi ed acidi, sia da sostanze cui il soggetto è allergico.
Dermatite atopica
Si tratta di un eczema ad andamento cronico-recidivante in cui si alternano periodi in cui i sintomi sono piuttosto acuti a periodi in cui le manifestazioni sono più attenuate e sfumate.
Si tratta di una condizione favorita da predisposizioni genetiche che colpisce maggiormente il sesso femminile rispetto a quello maschile, ed è scatenata da più fattori quali sfregamento con tessuti ruvidi o sostanze irritanti, ridotta sudorazione ed esposizione ad infezioni. Questi fattori scatenano uno sfogo cutaneo che si manifesta con prurito, rossore, cute secca e disidratata e formazione di pustole.
Punture di insetti
Le sostanze inoculate attraverso la puntura di insetti possono dare esito facilmente a reazioni allergiche ed irritative, sviluppando sfoghi cutanei quali rossori, pustole, pruriti ed edema.
Bisogna porre particolare attenzione a questo tipo di eventi poiché le reazioni allergiche possono mettere a rischio la vita del soggetto se i sintomi vanno ad interessare anche le vie respiratorie, limitando o bloccando la normale respirazione.
Lupus eritematoso sistemico (LES)
Malattia autoimmune che può avere differenti manifestazioni cliniche, sia di tipo cutaneo e mucoso che manifestazioni sistemiche che includono alterazioni del sistema nervoso centrale, insufficienza renale, glomerulonefriti e ictus dovuti a trombosi scatenate da aggregati di anticorpi anti-fosfolipidi.
Per quanto riguarda le lesioni cutanee e lo sviluppo di rash cutaneo, queste si localizzano tipicamente sul volto esitando nel cosiddetto eritema malare a farfalla, condizione che si instaura quando la cute si presenta di tonalità rosso accesa riprendendo l’aspetto sagomato di una farfalla. Questo fenomeno si concentra soprattutto sulle guance.
I segni cutanei però possono presentarsi su tutte le zone esposte alla luce, dato che l’esposizione diretta alla luce del sole costituisce uno dei fattori scatenanti, e quindi oltre al viso le macchie interessano anche le mani e la zona del décolleté.
Come si effettua la diagnosi?
Se lo sfogo cutaneo insorge a seguito del contatto con una determinata sostanza, quale un sapone, un qualsiasi prodotto per l’igiene personale o magari dopo aver indossato un indumento in tessuto artificiale, non è il caso di allarmarsi.
Il più delle volte è sufficiente allontanare la sostanza o il materiale che ha causato lo sfogo, applicando della crema idratante, lenitiva e antinfiammatoria per risolvere il disturbo. È anche indicato usare prodotti per l’igiene personale che rispettino il normale pH della pelle e che non contengano sostanze irritanti e profumi. Tuttavia è sempre indicato riferire dell’accaduto al proprio medico curante, che potrà fornire maggiori indicazioni e valutare se esistono le condizioni per approfondire la questione dal punto di vista clinico.
In maniera analoga lo sfogo cutaneo se legato al sudore, specie se si utilizzano indumenti che non permettono una regolare traspirazione della pelle o se si è soliti praticare attività sportiva con regolarità, non deve destare motivo di ansia. Nella maggior parte dei casi adottare dei piccoli cambiamenti risulta spesso risolutivo.
Quindi indossare indumenti puliti in cotone naturale e lavare adeguatamente la cute dopo una sessione di allenamento, badando di utilizzare detergenti rispettosi della cute, di utilizzare un getto di acqua né troppo caldo né troppo freddo, e di asciugare bene la cute prima di rivestirsi. Anche in questo caso è doveroso parlarne con il proprio medico per valutare se possano esserci condizioni di interesse clinico da approfondire (quali eccessiva sudorazione, o iperidrosi).
Qualora il rash cutaneo si accompagni a febbre, dolori muscolo-articolari, debolezza, brividi e malessere generale, il consulto medico deve essere tempestivo. Potrebbe, infatti, trattarsi di una malattia esantematica (specie se riguarda i bambini) o comunque di un’infezione. In genere, le terapie vanno a trattare i sintomi più che l’agente virale, pertanto di norma il medico consiglierà antidolorifici, antinfiammatori ed eventualmente pomate per lenire il prurito. Se, invece, l’infezione è di natura batterica allora si fa ricorso ad una terapia antibiotica.
Nel caso in cui il rash cutaneo è un fenomeno persistente, o che si manifesta con frequenza, è necessario sottoporsi a specifici test medici diagnostici per appurare quale sia la causa scatenante, al fine di iniziare al più presto ad assumere una terapia adeguata. Su indicazione del medico si potrà eseguire una visita specialistica in dermatologia, effettuare un prelievo del sangue per verificare la presenza di malattie autoimmuni od ancora effettuare test allergologici per identificare le sostanze a cui si manifestano reazioni avverse.
I qualsiasi caso la valutazione degli sfoghi cutanei deve essere sottoposta all’attenzione di un medico specialista in dermatologia, e in nessun caso ci si può affidare a diagnosi fai da te basate su raccolte fotografiche trovate su internet.
Abbiamo visto che il rash cutaneo può manifestarsi in seguito a numerose condizioni, sia patologiche che irritative, pertanto è necessario giungere ad una diagnosi chiara e precisa nel minor tempo possibile, al fine di iniziare ad assumere celermente una terapia efficace ed evitare il peggioramento (anche irreversibile) della condizione.
Altra questione è quella inerente le manifestazioni allergiche, spesso legate a punture di insetti o all’assunzione di farmaci (spesso di antibiotici). In questi casi il rash cutaneo rappresenta solo una parte marginale del problema, perché infatti una reazione allergica può determinare edemi diffusi, cute rossa a livello del viso, gonfiore della lingua, sensazione di corpo estraneo in gola e soprattutto difficoltà respiratorie.
Evento quest’ultimo che può mettere a serio rischio la vita del soggetto. Si raccomanda pertanto di rivolgersi immediatamente al 118 o di recarsi al più vicino pronto soccorso.
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