Svenimento: perchè accade e quando è necessario preoccuparsi

Giramenti di testa, nausea e black out improvviso, per poi risvegliarsi sdraiati a terra. E’ quello che succede quando si sviene, una situazione normalmente non preoccupante ma che raramente può sottendere a condizioni cardiache più serie. Vediamo, quindi, in che cosa consiste lo svenimento, quando è bene preoccuparsi e come intervenire.

Cosa accade quando si sviene

Ogni anno 2 milioni di italiani perdono i sensi a causa di una sincope, il termine medico con cui viene definito il comune svenimento.

Andrea Ungar, presidente del Gruppo Italiano Multidisciplinare Sincope e ordinario di Geriatria all’Università di Firenze spiega:

“La sincope è una perdita di coscienza temporanea dovuta a una riduzione dell’afflusso di sangue al cervello, da cui di solito ci si riprende in maniera completa e spontanea”.

Nella maggior parte dei casi non è un evento preoccupante e si tratta di una condizione benigna e senza conseguenze. Solo raramente è necessario approfondire la condizione.

Sintomi e cause dello svenimento

La sincope si verifica con una certa frequenza in persone anziane, ma può manifestarsi anche in persone più giovani e sane. Lo svenimento può essere improvviso o anticipato da alcuni sintomi che fanno da campanello di allarme. E sono:

  • vertigini e capogiri
  • nausea
  • campo visivo nero
  • astenia
  • pelle fredda
  • sudoazione
  • palpitazioni
  • dispnea.

Durante lo svenimento si può rimanere privi di sensi da alcuni secondi fino a diversi minuti, per poi rinvenire e ritornare alla normalità.

Le cause che provocano il mancamento possono essere distinte in tre gruppi:

  1. Sincope neuromediata o riflessa, dovuta a forti emozioni, stress intenso, o alla vista del sangue
  2. Sincope da ipotensione ortostatica, cioè quando si assume la posizione eretta dopo essere stati seduti o sdraiati per un certo periodo di tempo.
  3. Sincope cardiaca, ovvero la perdita di coscienza è causata da una disfunzione del sistema cardiovascolare e spesso non sono precedute da segnali.

Giramenti di testa,debolezza fino allo svenimento possono accadere anche per calo di zuccheri, disidratazione, o intossicazione da monossido di carbonio.

Esami di approfondimento in caso di svenimenti ricorrenti

In generale, lo svenimento non dovrebbe preoccupare. Tuttavia, se si verificano episodi ripetuti è bene contattare il proprio medico di famiglia per fare degli accertamenti, in particolare cardiaci. Il professionista sanitario valuterà la storia del paziente a livello metabolico, cardiaco e neurologico, le condizioni prima e dopo gli eventi di sincope, eventuali disturbi che permangono dopo la perdita di coscienza. Di norma si indaga anche se la persona assume liquidi sufficienti e si monitora la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. A volte si consiglia l’esecuzione del Tilt test, che analizza il comportamento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca del paziente steso su un lettino inclinato a 60-70°. Altri esami utili sono :

  • Elettrocardiogramma a 12 derivazioni
  • Ecocardiogramma
  • Ecocardiogramma dinamico secondo Holter
  • Test da sforzo
  • Studio elettrofisiologico.

Servono più centri sincope negli ospedali

Secondo un’indagine realizzata dal Gruppo Italiano Multidisciplinare Sincope per riconoscere correttamente i casi di svenimento effettivamente preoccupanti è necessaria un’attenta valutazione di ciascun paziente. Tuttavia il 32% degli ospedali in Italia non ha al suo interno un centro dedicato. A oggi, in Italia, 1 ospedale su 3 non ha un centro sincope: in totale sono 48 con un drastico calo negli ultimi 5 anni (nel 2019 erano 72). “La situazione negli ultimi anni è peggiorata, con una riduzione del numero di Syncope Unit certificate” , afferma Michele Brignole, senior scientist presso l’Ospedale San Luca – Istituto Auxologico di Milano. “Il motivo è da ricercarsi nella diminuzione del personale e delle risorse del servizio sanitario nazionale degli ultimi anni, che ha costretto a ridurre il numero delle Syncope Unit”, conclude.

Cosa fare in caso di svenimento

In caso di svenimento, è opportuno posizionare o mantenere il paziente disteso, sollevando eventualmente le gambe al di sopra della testa per favorire l’afflusso di sangue. Ci si può aiutare anche mettendo le gambe su una sedia. Verificare sempre che il paziente respiri e se non riprende coscienza nel giro di qualche minuto è bene chiamare il 112. In caso sia una sincope cardiaca, il paziente viene ospedalizzato.

E’ possibile che al risveglio il paziente si senta confuso, disorientato con debolezza e vertigini e sensazione di ansia per l’esperienza vissuta. A volte capita di avere mal di testa e nausea. Dopo un episodio di sincope è importante riposarsi ed evitare sforzi fisici fino a quando non si sono recuperate in toto le forze. Inoltre è bene idratarsi a sufficienza, assumere la giusta quantità di sali e zuccheri e fare attenzione quando si passa dalla posizione seduta a quella in piedi.

Fonti:
Humanitas: Sincope

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