Notare la presenza di un testicolo gonfio oppure di entrambi è una condizione che può facilmente indurre il soggetto ad attraversare uno stato di forte preoccupazione e di paura, nel sospetto che si tratti di una patologia grave.
È molto comune ricondurre il gonfiore di un testicolo al segno di un tumore, ma in realtà, è bene premettere fin da subito che un tumore ai testicoli in genere si manifesta con la presenza di un nodulo facilmente identificabile mediante palpazione dello scroto e dei testicoli, e che si nota per una consistenza molto più dura rispetto ai tessuti circostanti.
È anche bene ribadire che il tumore ai testicoli non è certo una patologia diffusa quanto temuta, e che se trattata in tempo ha probabilità molto alte di guarigione.
Notare un testicolo gonfio, dolorante e duro può comportare delle forti ripercussioni psicologiche, temendo per la propria capacità riproduttiva, per la propria virilità e per la propria vita sessuale.
Ma se per un lato la presenza di un gonfiore ai testicoli procura un forte senso di ansia, dall’altro spesso il soggetto temporeggia per senso di imbarazzo, affidandosi ad improbabili diagnosi per mezzo di fotografie o articoli trovati sul web.
Il gonfiore testicolare può associarsi a molteplici altri sintomi, in relazione all’evento patologico alla base della manifestazione, quali:
- febbre,
- dolore ai testicoli e allo scroto;
- ematuria (presenza di sangue nelle urine);
- emospermia (sangue nello sperma);
- vasi sanguigni dilatati ben visibili attraverso la cute dello scroto.
Inolte, al tatto il testicolo può essere duro e rigido e portare alla manifestazione di disuria (difficoltà nell’atto della minzione) e stranguria (dolore nell’atto di urinare).
In ogni caso, sia che il sintomo si manifesti da solo, ai testicoli ed allo scroto, che accompagnato da altri sintomi, si raccomanda di informare il proprio medico con la massima celerità, il quale, valutata la situazione, vi indirizzerà verso una visita specialistica più approfondita, in genere presso un medico specialista in andrologia.
In molti casi la causa alla base del sintomo in questione può essere risolta del tutto, preservando la capacità riproduttiva e quindi la fertilità del soggetto, ma in altri casi un intervento tardivo può compromettere in maniera irreversibile sia la fertilità che la salute generale del soggetto.
Come lasciato intuire le cause di testicolo gonfio sia destro che sinistro sono molteplici, alcune di facile risoluzione, mentre per altre vi è la necessità di trattamenti più mirati.
In questo articolo parliamo di:
Quali sono le cause principali di testicolo gonfio?
In questo paragrafo ci occuperemo di elencare ed approfondire le principali cause della comparsa di un testicolo gonfio, ribadendo fin da ora l’importanza di rivolgersi ad un medico per una diagnosi accurata e precisa.
Ernia inguinale
Per buona parte della vita fetale i testicoli sono accolti nella cavità addominale, per poi, in genere nel corso del 7° mese di gestazione, discendere nello scroto attraversando una struttura anatomica complessa che prende il nome di canale inguinale.
Non è raro, specie nei bambini nati prematuri, o molto più facilmente a seguito di un eccessivo sforzo fisico, che alcune strutture dell’addome attraversino proprio questo canale andando a localizzarsi all’interno dei testicoli causando gonfiore e dolore, anche se quest’ultimo non è sempre avvertito dal paziente.
Alla palpazione si nota facilmente la presenza di un’asimmetria e di una massa che ha una consistenza diversa rispetto al tessuto circostante.
Idrocele
Si verifica nei soggetti in cui non vi è stata la corretta chiusura del canale inguinale a seguito del passaggio dei testicoli dall’addome allo scroto.
Questa mancata chiusura consente il transito di liquidi provenienti dall’addome che di norma vengono riassorbiti dai tessuti, ma che in alcuni soggetti, specie nei bambini, quando il liquido è presente in quantità, determina la comparsa di testicolo gonfio e dolorante destro o sinistro. Negli adulti questa condizione si instaura a seguito di un traumatismo, di un’ infezione o di un tumore.
Varicocele
Si tratta di un’ectasia venosa, ossia una dilatazione delle vene che costituiscono il cosiddetto plesso pampiniforme.
Questo evento si manifesta con molta più frequenza nel testicolo sinistro rispetto al destro, a causa delle caratteristiche anatomiche dei vasi sanguigni. In condizioni di varicocele il flusso di sangue è rallentato, il suo riversamento nella vena renale risulta più lento e si ha il ristagno di sangue all’interno delle vene del testicolo, che appariranno congestionate e dilatate. Caratteristica ben osservabile anche attraverso la cute dello scroto.
Il ristagno di sangue va a causare un aumento della temperatura del testicolo, e quando questa supera la soglia di tollerabilità degli spermatozoi, il paziente corre il rischio di subire serie ripercussioni sulla sua capacità fertile.
Epididimite
L’epididimo è una piccola struttura situata posteriormente al testicolo e che rappresenta il tratto di congiunzione tra il didimo (testicolo) e le vie spermatiche, consentendo allo sperma di fluire verso il dotto deferente.
Questa struttura è facilmente soggetta ad infiammazione che può essere provocata sia da traumi che da infezioni che colpiscono le vie genito-urinarie, e ancora da infezioni sessualmente trasmissibili (gonorrea e clamidia). Il gonfiore al testicolo, se la causa è di natura infettiva, si associa facilmente a febbre, dolore, brividi e linfonodi ingrossati.
Orchite
L’orchite è un’infiammazione dei testicoli, analogamente per quanto accade nell’epididimite può essere sia di natura traumatica che di natura infettiva, pertanto al gonfiore testicolare si associano febbre, brividi, ematuria, emospermia (presenza di sangue nello sperma), l’intera zona pelvica può essere dolorante ed in genere si riscontrano linfonodi ingrossati.
Si tratta di una condizione più frequente negli uomini adulti, specie dalla quinta decade di vita in avanti.
Torsione del testicolo
Si tratta di una vera e propria emergenza medico-chirurgica, per cui si deve intervenire entro 4-6 dall’episodio di torsione, altrimenti il testicolo viene perso per la mancanza di flusso sanguigno a nutrire il normale metabolismo dei tessuti.
Questa evenienza si manifesta con più frequenza a seguito di sforzi fisici di grande entità, a seguito di forti emozioni, di traumi o di rapporti sessuali intensi, e consiste nell’attorcigliamento del legamento gubernaculum che permette la fissità del testicolo all’interno della borsa scrotale.
Come anticipato, la torsione del testicolo va a comprimere la rete vascolare, causando una progressiva sofferenza che procede fino alla necrosi e quindi alla perdita del testicolo. La torsione del testicolo porta al gonfiore del testicolo e dello scroto, dovuto alla congestione sanguigna, ma si caratterizza sicuramente ben più per una sensazione dolorosa molto intensa e che porta il soggetto a rivolgersi al pronto soccorso con celerità.
Voltiamo pagina per analizzare nel dettaglio su quali elementi si basa la diagnosi medica e quali sono le terapie più efficaci che abbiamo a disposizione.
Come si effettua la diagnosi?
Ribadiamo ancora una volta la necessità di rivolgersi al consulto medico in ogni caso, sia quando il testicolo si presenta gonfio senza altri sintomi, che ovviamente quando al gonfiore si associano altri sintomi.
Quando, invece, il gonfiore è improvviso ed è accompagnato da un dolore molto intenso si invita a rivolgersi alle cure immediate in un pronto soccorso, perché potrebbe trattarsi di una torsione del testicolo. Condizione che come abbiamo visto in precedenza, costituisce una vera e propria emergenza e che necessita di un intervento immediato.
Una visita medica in genere è costituita da una fase di raccolta di informazioni (anamnesi), momento in cui il medico chiede quando è insorto il sintomo, da quanto persiste, se è accompagnato da altri sintomi e se il soggetto aveva manifestato episodi precedenti.
A questa fase segue l’esame obiettivo, ossia il momento in cui il medico verifica visivamente e manualmente l’entità del problema, quindi osserva se vi è la presenza di vasi sanguigni ben visibili attraverso la cute dello scroto (indice di varicocele), se il testicolo interessato ha una colorazione differente da quello sano, se alla palpazione sono distinguibili masse, noduli o ernie.
Sulla base delle informazioni raccolte il medico valuterà quali indagini diagnostiche effettuare per indagare più a fondo sulla base di precisi sospetti diagnostici. Risulteranno utili l’esame del sangue o delle urine, al fine di individuare la presenza di un’infezione, o un’ecografia per verificare la presenza di un’ernia o di una raccolta di liquidi nello scroto.
Quali sono le terapie più efficaci?
La terapia più efficace ed idonea sarà in funzione della patologia alla base del rigonfiamento del testicolo, pertanto dovrà essere prescritta e somministrata esclusivamente da un medico dopo aver preso visione di tutte le indagini effettuate e dopo essere giunto ad una diagnosi precisa.
In caso di infezione, la terapia andrà ad eradicare l’agente patogeno scatenante mediante antivirali, in caso di virus, o di antibiotici in caso di batteri. Se la causa è di natura strettamente infiammatoria la terapia potrà essere di natura farmacologica con l’assunzione di antinfiammatori. In caso di varicocele, invece, talvolta si rende necessario un intervento chirurgico che vada a correggere le alterazioni venose, salvaguardando la fertilità del paziente.
Si diffida, quindi, dal ricorrere a qualsiasi tipo di rimedi fai da te e di non basarsi alle informazioni attinte su qualche forum o articolo web. Ricordiamo che sono a rischio la propria fertilità e il proprio stato di salute generale, quindi occorre la massima serietà di trattamento.
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