Sonno: perché è importante per la salute

Il sonno è una componente fondamentale per il mantenimento di un corretto benessere psicofisico: la qualità del sonno ha un impatto rilevante sulla qualità generale della vita.

Dormire bene non solo permette di affrontare le giornate con il giusto quantitativo di energia e buon umore ma è anche un aspetto di primaria importanza da un punto di vista biologico, in quanto fondamentale per il funzionamento ottimale dell’organismo.
I disturbi del sonno, possono condurre a seri problemi andando a influenzare negativamente la salute in generale, sia quella fisica che quella mentale.

In questo articolo andremo a esplorare l’importanza del sonno, i principali disturbi e i rimedi disponibili per ottenere un riposo rigenerante.

Che cos’è il sonno da un punto di vista biologico? Quali sono le fasi del sonno?

Il sonno è un processo biologico molto complesso che ha come scopo quello di permettere alla mente e al corpo di rigenerarsi.

Durante il sonno, avvengono processi molto importanti biologicamente come ad esempio la riparazione cellulare, il consolidamento della memoria e la regolazione di varie funzioni metaboliche.

L’evoluzione del sonno durante il riposo passa attraverso diverse fasi: quelle principali sono:

  • il sonno REM, dall’acronimo inglese “Rapid Eye Movement” che significa “movimenti rapidi degli occhi” che caratterizzano questo periodo del riposo.
    Questa fase è caratterizzata da sogni vividi e un rilassamento generale dei muscoli. Viene considerata cruciale per il mantenimento della memoria e l’elaborazione delle emozioni.
  • il sonno non-REM che comprende tutti quei periodi che non sono caratterizzati da movimenti rapidi degli occhi ed è caratterizzata da intervalli che vanno dal sonno leggero al sonno profondo.

    Durante il sonno profondo, il corpo ripara i tessuti, rafforza il sistema immunitario e rilascia ormoni di crescita.

La fase REM e quella non-REM si alternano continuamente durante il sonno.

Quali sono le conseguenze della privazione di sonno?

Non dormire a sufficienza può avere conseguenze immediate e a lungo termine sulla salute. A breve termine, la privazione del sonno causa stanchezza, difficoltà di concentrazione, irritabilità e deficit di memoria. A lungo termine, può portare a problemi più gravi come:

Una scarsa qualità del sonno o in generale non dormire a sufficienza possono avere conseguenze sia immediate che a lungo termine sulla salute del soggetto.

Nel breve periodo di tempo, la privazione del sonno può causare stanchezza, difficoltà a concentrarsi, irritabilità e deficit di memoria.
A lungo termine le conseguenze possono essere molto più gravi; infatti, la privazione di sonno è un fattore di rischio per molte patologie:

  • Problemi cardiovascolari: l’insonnia cronica è associata come fattore di rischio all’ipertensione, ictus e infarto.
  • Diabete e obesità: la mancanza di sonno può influire sul metabolismo del soggetto e sui suoi livelli di insulina portando a un aumento del rischio di sviluppare diabete di tipo 2 e obesità.
  • Una quantità insufficiente di sonno giornaliero può peggiorare i sintomi di disturbi mentali, che spesso sono caratterizzati da un peggioramento della qualità del sonno.
  • Declino cognitivo: la privazione cronica del sonno è anche legata a un’accelerazione del declino cognitivo tipico delle malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer.

Quanti tipo di insonnia possiamo riconoscere?

L’insonnia può manifestarsi in diverse forme:

L’insonnia può manifestarsi in varie forme. In funzione del momento in cui si presenta la difficoltà di prendere sonno rispetto alla durata del riposo, possiamo individuarne tre tipologie:

  • Insonnia centrale: caratterizzata da una difficoltà ad addormentarsi
  • Centrale: con la presenza di risvegli frequenti durante la notte e difficoltà a riaddormentarsi
  • Terminale: risveglio precoce al mattino senza riuscire a riprendere sonno

Quali sono le cause e i fattori di rischio dell’insonnia?

Ci sono molte condizioni che possono funzionare da fattori di rischio per lo sviluppo dell’insonnia. Queste possono andare a influenzare fattori che regolano la qualità e il ciclo sonno-veglia portando a un peggioramento della qualità del sonno.

  • Stress e ansia
  • Fattori Ambientali: Luce, rumore, temperatura eccessiva e l’uso di dispositivi elettronici prima di coricarsi possono interferire con il sonno.
  • Abitudini Alimentari: Consumo di caffeina, alcol e pasti pesanti nelle ore serali possono disturbare il riposo notturno.
  • Stili di vita irregolari: Lavori su turni, orari di sonno irregolari e jet lag possono alterare il ritmo sonno-veglia.

Esistono alcuni rimedi per migliorare la qualità del sonno?

Si può intervenire con vari espedienti al fine di migliorare la qualità del sonno. Ad esempio, ai fini di una preservazione generale della qualità del sonno può essere importante mantenere una routine regolare di sonno creando un ambiente confortevole e ridurre l’uso di dispositivi elettronici prima di coricarsi.

Anche l’alimentazione può essere importante: consumare cibi ricchi di nutrienti che favoriscono il sonno, come carboidrati complessi, magnesio, potassio e vitamine B e soprattutto evitare di consumare caffeina e alcool nelle ore serali.

Praticare una regolare attività motoria durante il giorno aiuta a mantenere una buona qualità del sonno.

Quando è necessario rivolgersi al medico?

Qualora i disturbi del sonno persistessero nonostante l’adozione di abitudini è consigliabile consultare il parere di un medico. Fra gli strumenti diagnostici più utili in questo settore vi è la polisonnografia che permette di monitorare alcuni parametri durante il sonno per individuare irregolarità.

A seconda della causa dell’insonnia, il medico potrebbe prescrivere trattamenti farmacologici come melatonina, benzodiazepine, ipnotici o antidepressivi.

Qualità del sonno e morbo di Alzheimer: i risultati di una ricerca italiana

Una ricerca condotta da un gruppo italiano ha chiarito il meccanismo che lega il morbo d’Alzheimer a una scarsa qualità del sonno, pubblicando i risultati ottenuti su una rivista internazionale.

Questo studio ha preso in esame l’effetto del sonno disturbato su topi che sono geneticamente predisposti all’accumulo di proteine aberranti tipiche dell’Alzheimer che compromettono irreversibilmente le funzioni cognitive anche negli animali giovani.

I topi che sono stati sottoposti a frammentazioni del sonno con risvegli brevi per un periodo di un mese hanno mostrato un incremento del deposito di proteine aberranti tipiche delle malattie neurodegenerative.

È noto che i pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer spesso sperimentano disturbi del sonno fino all’inversione del ritmo sonno-veglia, e studi recenti hanno dimostrato che tali disturbi, inclusi la deprivazione di sonno e le apnee notturne, possono influenzare negativamente il decorso della malattia.

Nei pazienti con sonno disturbato, sia in termini di quantità che di qualità, si osserva un aumento del deposito cerebrale di proteine aberranti legato all’insorgenza dell’Alzheimer, dovuto a una ridotta eliminazione della proteina.

Questa scoperta sottolinea l’importanza di garantire un sonno di qualità per prevenire l’accumulo di beta-amiloide e potenzialmente ritardare o prevenire l’insorgenza della malattia di Alzheimer, con la ricerca che continua a esplorare modi per migliorare la qualità del sonno come strategia per combattere questa devastante malattia.

Fonti

https://www.paginemediche.it/benessere/corpo-e-mente/sonno-ecco-perche-e-importante-dormire-bene-la-notte

Sonno: perché è importante dormire bene

 

https://actaneurocomms.biomedcentral.com/articles/10.1186/s40478-022-01498-2

Condividi su: