In questo articolo parliamo di:
- Quali sono i segni e i sintomi principali
- In quali casi è necessario chiamare al più presto i soccorsi?
- Quali tipi di trattamenti possono essere prescritti in caso di tossinfezione alimentare?
- Cosa ci dicono i dati dell’Istituto Superiore di Sanità?
- Salmonella ed Escherichia coli: come si possono evitare?
- Quali sono le principali metodiche di prevenzione delle tossinfezioni e infezioni alimentari?
- Fonti
Una tossinfezione alimentare è uno stato patologico causato dal contatto con tossine prodotte da microrganismi.
In tutte le tossinfezioni la causa è l’ingestione, l’inoculazione o, in generale, il contatto con tossine prodotte da microrganismi. La forma più comune di tossinfezione è quella alimentare in cui il soggetto etra in contatto con le tossine a causa dell’ingestione di alimenti contaminati.
Si parla invece di infezione alimentare quando l’ingestione dei cibi contaminati provoca l’instaurarsi di un quadro infettivo dovuto alla proliferazione dell’agente patogeno assunti tramite il consumo del cibo infetto.
Quali sono i segni e i sintomi principali
I sintomi di una tossinfezione alimentare compaiono da poche ore a qualche giorno dopo l’ingestione dell’alimento contaminato; tuttavia, in alcuni casi possono trascorrere diversi giorni o settimane prima che si manifestino. Tra i sintomi principali si annoverano:
- Nausea
- Vomito
- Diarrea (anche con sangue o muco)
- Crampi allo stomaco e dolore addominale
- Debolezza
- Perdita di appetito
- Febbre
- Dolori muscolari
- Brividi
Alcune categorie di persone possono essere maggiormente esposte al rischio di sviluppare i sintomi di una tossinfezione alimentare:
- Persone oltre i 65 anni
- Bambini sotto i 5 anni
- Individui con sistema immune indebolito da altre patologie pregresse
- Donne in gravidanza
In quali casi è necessario chiamare al più presto i soccorsi?
In caso dei seguenti sintomi è assolutamente necessario chiamare il medico o i soccorsi:
- Comparsa di febbre superiore a 38,5 °C
- Vomito persistente
- Diarrea che non migliora dopo tre giorni
- Segni di grave disidratazione come confusione, battito cardiaco accelerato, occhi infossati e ridotta o assenza di produzione di urina.
- Disturbi neurologici come mal di testa, rigidità del collo, confusione, perdita di equilibrio, vertigini, convulsioni, febbre e dolori muscolari.
Ai fini della prevenzione di fenomeni di tossinfezione è necessario:
- Lavare frequentemente le mani, in modo regolare, con acqua calda e detergente, soprattutto prima di preparare il cibo.
- Disinfettare le superfici del WC, le vasche e i rubinetti in maniera frequente.
- Usare asciugamani personali per ogni membro della famiglia
Quali tipi di trattamenti possono essere prescritti in caso di tossinfezione alimentare?
Tra i trattamenti che possono essere usati ci sono le soluzioni idratanti, utili soprattutto nei casi di forte disidratazione, come nei malati cronici e negli anziani.
Queste sono disponibili in farmacia e vanno disciolte in acqua aiutando a reintegrare sali minerali, glucosio e altri composti importanti persi a causa di vomito e diarrea.
Tuttavia è sempre molto opportuno consultare prima il medico in quanto in caso di malattie renali, alcuni tipi di sali per la reidratazione orale potrebbero non essere adatti.
In caso di vomito grave, possono essere prescritti anche alcuni antiemetici.
I probiotici e i fermenti lattici possono aiutare a ristabilire la flora intestinale e accelerare la guarigione. Il medico curante potrà consigliare o meno l’uso di questi integratori caso per caso.
Cosa ci dicono i dati dell’Istituto Superiore di Sanità?
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, ogni anno in Italia si registrano 8.000 casi di tossinfezioni alimentari: tra queste, quelle da Salmonella occupano il primo posto (3.300 casi), seguita dalle tossinfezioni causate dai batteri del genere Campilobacter e dalle infezioni provocate da Escherichia Coli, che sono meno frequenti ma particolarmente insidiose.
Questi dati ci provano l’importanza fondamentale della sicurezza alimentare per la nostra salute.
Salmonella ed Escherichia coli: come si possono evitare?
I batteri appartenenti al genere Salmonella sono i responsabili più comuni delle infezioni alimentari. Gli alimenti più a rischio sotto questo punto di vista sono le uova, soprattutto se crude o cotte poco, latte crudo, e tutti i loro derivati.
Si possono aggiungere alla lista anche carne e derivati poco cotti, salse, condimenti per insalate, preparati per dolci, creme, gelato, e frutta e verdura contaminate durante il taglio.
Anche superfici e utensili possono essere un fattore di rischio per la contaminazione, soprattutto se manipolati da persone che sono già infette, o con scarsa attenzione all’igiene personale.
Anche Escherichia coli può essere una specie coinvolta nei fenomeni di tossinfezione. Il problema di questo batterio risiede soprattutto nella capacità di produrre tossine particolarmente pericolose soprattutto per la salute dei soggetti fragili.
Gli esperti alla luce di queste nozioni, consigliano caldamente di evitare l’assunzione di cibi crudi, in quanto la non esposizione a una cottura prolungata potrebbe determinare la conservazione di microrganismi sull’alimento.
Altri tipi di infezioni alimentari possono essere causate da patogeni che infettano l’uomo anche tramite altre vie, come il batterio Shigella, il virus dell’epatite A e diversi parassiti.
Un altro patogeno molto importante da questo punto di vista è Staphylococcus aureus che produce tossine in grado di causare un vomito violento e i batteri del genere Clostridium, come Clostridium botulinum e tetanii, che producono tossine molto potenti (rispettivamente tossina tetanica e botulinica), in grado di paralizzare i muscoli e condurre in poco tempo anche ad esiti fatali.
Quali sono le principali metodiche di prevenzione delle tossinfezioni e infezioni alimentari?
Oltre a questo, è anche assolutamente raccomandato l’evitare il contatto tra cibi cotti e cibi crudi, soprattutto mantenendo separate le superfici e gli utensili utilizzati per gli uni o per gli altri: la manipolazione dei cibi cotti con strumenti o su piani di lavoro usati per i cibi crudi può determinare il trasferimento di microrganismi ai cibi poco prima del loro consumo, senza che vi siano altri passaggi di cottura.
Un errore molto comune è il lavaggio della carne prima di cuocerla.
Questo passaggio non è assolutamente necessario in quanto la cottura è l’unico modo per eliminare la carica batterica.
Lavare la carne può invece determinare un fenomeno di contaminazione delle superfici.
Altro errore comune è quello di non prestare attenzione ai rubinetti: se si lavano le mani con il sapone dopo aver toccato la carne, ma poi si tocca di nuovo il rubinetto, il rischio rimane. Nei ristoranti professionali, l’apertura dell’acqua è a pedale proprio per questo motivo.
Infine, raccomando gli esperti, non bisogna mai dimenticare la catena del freddo per tutti gli alimenti che lo richiedono, soprattutto con l’arrivo delle giornate più calde. È importante prestare attenzione al trasporto della spesa e riporre subito gli alimenti a rischio nei comparti giusti del frigorifero.
Fonti
https://www.epicentro.iss.it/tossinfezioni/
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