Un caso di peste negli Stati Uniti: ci dobbiamo preoccupare?

Negli Stati Uniti è stato registrato ultimamente un caso di peste: un uomo è stato infettato dal batterio Yersinia pestis, lo stesso che ha causato la devastante epidemia in Europa sette secoli fa.

Il soggetto è stato prontamente sottoposto a una terapia antibiotica: dobbiamo ringraziare questi farmaci se oggi la peste non è più in grado di incutere lo stesso timore di alcuni secoli fa.

Si ipotizza che l’uomo sia stato infettato dal suo gatto, probabilmente portatore di pulci infette che hanno trasportato il batterio. Un’altra possibilità è il contatto con fluidi corporei.

Che cos’è la peste? Da cosa è causata?

Quella che viene definita “peste bubbonica” è la forma più comune della malattia: prende nome da alcuni ingrossamenti dolorosi (da qui, appunto “bubboni”) delle ghiandole linfatiche che possono svilupparsi in piaghe aperte e purulente.

Qualora non fosse disponibile il trattamento antibiotico la patologia può evolversi in forme acute polmonari e setticemie.

Il patogeno responsabile della patologia, il batterio Yersinia pestis, vive come commensale nelle pulci che parassitano ratti e alcune specie di scoiattoli e cani della prateria. Talvolta, le pulci possono infettare anche animali domestici come i gatti.

Il batterio circola all’interno di queste specie senza causare vittime, rendendole di fatto delle riserve infettive a lungo termine. Tuttavia, durante epidemie, può verificarsi un aumento delle morti tra i roditori e le pulci, alla ricerca di nuovi ospiti, possono trasmettere la malattia anche agli esseri umani.

Come si trasmette la peste e qual è lo sviluppo della malattia?

La peste, nella sua forma bubbonica non può trasmettersi da persona a persona. Tuttavia, quando si sviluppa la forma polmonare, può diffondersi tramite goccioline respiratorie, simile ad altre infezioni comuni.

In Europa, non ci sono stati casi di peste dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ma in alcune parti del mondo la malattia persiste sporadicamente. Questi luoghi spesso hanno una stretta interazione tra le popolazioni e gli animali che ospitano il patogeno, come in alcuni paesi africani, sudamericani e in alcune aree degli Stati Uniti.

In generale la peste può manifestarsi principalmente in tre forme, che talvolta possono coesistere:

  • Peste polmonare: il batterio infetta i polmoni ed è altamente contagiosa attraverso l’aria o gli aerosol di persone infette, costituendo così una delle forme più pericolose con un alto potenziale epidemico.
  • Peste bubbonica: è la forma più comune, trasmessa dalle punture di pulci infette o dal contatto diretto con materiale infetto. Si manifesta con ingrossamento doloroso delle ghiandole linfatiche, seguito da febbre, mal di testa, brividi e debolezza.
  • Peste setticemica: deriva dalla presenza del batterio nel sangue ed è spesso una complicazione delle forme precedenti. Si contratta in modo simile alla peste bubbonica e non si trasmette da persona a persona. I sintomi includono febbre, brividi, dolori addominali, shock e sanguinamento della pelle e degli organi.

Per ridurre l’incidenza della peste, sono necessarie azioni preventive come la disinfestazione dei ratti e delle pulci, l’igiene ambientale e la vigilanza sulla salute degli animali domestici.

Quali sono state le più importanti pandemie di peste nella storia?

L’origine della peste è antica, e a causa della sua gravità, è stata associata nell’immaginario collettivo alla “morte nera”, una malattia che ha segnato l’umanità nei secoli ed è spesso rappresentata nelle opere letterarie e artistiche.

La più celebre e catastrofica epidemia di peste è quella che ha interessato l’Europa nel 1347 che è stata causata da un deliberato atto di bioterrorismo.

Tutto risale a quando la città di Caffa in Crimea, importante emporio commerciale Genovese, fu assediata in quell’anno dalle potenti truppe tatare che dalla Mongolia stavano giungendo in Europa Orientale.
I Tatari accortisi dell’epidemia di peste (già diffusa in Asia) che stava uccidendo il loro esercito, decisero di catapultare all’interno della città genovese i cadaveri dei soldati morti.

La malattia si diffuse tra i marinai genovesi che di ritorno nella città ligure la diffusero in tutta Europa, dal Mediterraneo fino in Scandinavia e Russia.

Un altro importante evento riguardante la peste è stata la pandemia di che iniziò in Cina alla fine del XIX secolo infettò oltre 30 milioni di persone e ne uccise 12 milioni.

Gli sforzi di ricerca multinazionali portarono all’identificazione dell’agente patogeno nel 1894: il batterio Yersinia pestis. Si comprese che i ratti erano i portatori della malattia e che le pulci svolgevano un ruolo chiave nella sua trasmissione.

Come viene curata la peste?

Attualmente non esiste un vaccino contro la peste, pertanto è essenziale riconoscere tempestivamente i sintomi e intervenire prontamente.

La peste polmonare può essere trattata efficacemente con antibiotici come streptomicina, gentamicina, tetracicline o cloramfenicolo, ma è fondamentale iniziare il trattamento entro le prime 24 ore dalla comparsa dei sintomi.

Le raccomandazioni per la prevenzione della peste sono state pubblicate da organizzazioni come il CDC americano, che sottolineano l’importanza del trattamento precoce e della vigilanza per prevenire la diffusione della malattia.

Fonti

https://www.epicentro.iss.it/peste/

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