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Quando è richiesta una biopsia prostatica?
La biopsia prostatica è in genere richiesta quando:
- è stata registrata la presenza di un ammasso anomalo e si vuole individuare la natura tumorale o meno dell’ammasso;
- quando si registrano nel sangue alti livelli di antigeni specifici della prostata (PSA);
- quando siano presenti dei sospetti, tipicamente emersi durante le ecografie prostatiche transrettali.
La natura del test è, dunque, di natura diagnostica e serve a fornire al medico gli elementi necessari per individuare la presenza di eventuali patologie, tipicamente tumori, che possono essere presenti a carico della prostata stessa.
La biopsia prostatica diventa dunque un esame necessario ogni volta che il medico ravvisi un sospetto fondato che siano presenti forme tumorali a carico della prostata.
Non è però una determinazione che deve necessariamente allarmare il paziente, in quanto nella maggioranza dei casi i tumori a carico della prostata sono circoscritti a questa zona o sono comunque di carattere benigno. Il cancro alla prostata è, inoltre, tipicamente a progresso lento e rimane, anche se scoperto in relativo ritardo, circoscritto all’area dov’è nato.
In alcuni casi, anche se minoritari, il cancro alla prostata può avere un decorso relativamente rapido e causare metastasi, già nel primo stadio.
Ad ogni modo la biopsia prostatica diventa uno strumento diagnostico fondamentale per determinare anche se si tratti del primo o del secondo caso.
I sintomi che possono indicare la necessità di biopsia prostatica
Ci sono inoltre sintomi che, oltre agli esami preliminari, possono spingere il medico a richiedere una biopsia prostatica:
- difficoltà ad urinare, con getto interrotto o completamente assente;
- sensazione di bruciore o di vero e proprio dolore durante la minzione;
- presenza di sangue nelle urine;
- senso costante che la vescica non sia stata completamente svuotata.
Quali sono i soggetti a rischio?
I problemi alla prostata di questo tipo, ma anche derivanti da altre patologie e condizioni, difficilmente si presentano prima dei 50 anni.
Questo non vuol dire assolutamente che chi non sia un soggetto a rischio possa ignorare tali sintomi, ma piuttosto che lo screening deve intensificarsi superati i 50 anni di età.
Passiamo ora ad analizzare in che modo avviene praticamente l’esame sia per quella transrettale che transperineale. Voltiamo pagina ed iniziamo.
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