In questo articolo parliamo di:
Quando è il caso di ricorrere alla colonscopia?
La colonscopia è un procedimento diagnostico che viene tipicamente utilizzato nel caso di screening che riguardano la parte terminale dell’intestino quella che per intenderci è l’ultima prima dell’uscita verso l’esterno.
Vi si ricorre principalmente per un duplice ordine di motivi:
- per effettuare uno screening periodico ovvero per individuare anche in assenza di sintomi eventuali patologie a carico del colon, nonché talune forme tumorali;
- per individuare la presenza di un eventuale cancro al colon, nel caso in cui ci siano ragionevoli sospetti che il paziente abbia appunto sviluppato tale problematica.
Colonscopia per la diagnosi del cancro al colon
Quando si ricorre alla colonscopia in relazione al cancro al colon si può agire per un duplice scopo: possiamo essere infatti di fronte ad un’indagine di primo livello, tesa appunto a individuare l’eventuale presenza della forma tumorale oppure individuare la sostanza e l’estensione della stessa, con un’indagine di secondo livello.
Per la popolazione che non presenta particolari fattori di rischio è comunque consigliata, a partire dai 58 anni, una colonscopia/sigmoidoscopia, da ripetersi ogni 10 anni. Si preferisce in genere la sigmoidoscopia in quanto è più probabile che polipi ed altre forme tumorali si sviluppino nella parte terminale del colon.
Il test, sebbene sia meno completo della pancolonscopia, viene in genere preferito per i pazienti che non presentano particolari fattori di rischio, in quanto più facile da preparare e sicuramente meno invasivo.
La pancolonscopia, inoltre, può più facilmente causare problemi anche importanti. Tra gli effetti collaterali si trovano, infatti, perforazione intestinale e sanguinamento, problemi la cui la probabilità può essere ridotta al minimo ricorrendo al meno invasivo test di sigmoidoscopia.
Nel caso in cui, invece, il paziente dovesse presentare dei fattori di rischio importanti (pensiamo alla poliposi del colon oppure ad una storia familiare che indichi la presenza di tali problematiche), si può consigliare l’esecuzione di una pancolonscopia a partire dai 40 anni, per poi ripetere il test ogni 5 anni.
Ad ogni modo entrambi i test sono di fondamentale importanza per individuare tempestivamente la presenza di forme tumorali per le quali intervenire per tempo è di fondamentale importanza per le possibilità di guarigione.
Durante la colonscopia si può anche procedere a raccogliere una parte di tessuto da analizzare successivamente. La procedura è detta biopsia e consentirà al laboratorio di analizzare le masse raccolte attraverso il microscopio, individuandone eventuali profili di problematicità.
La biopsia viene effettuata con l’utilizzo di strumenti appositi e può dare luogo a leggeri sanguinamenti. La biopsia è una procedura di carattere diagnostico importante tanto quando la colonscopia ed è altamente consigliato sottoporvisi nel caso in cui il medico abbia individuato questa necessità.
Voltiamo pagina per capire approfonditamente quando è richiesto un esame del genere e a cosa può venirci in aiuto.
Condividi su: